REGIONE SICILIA: Coronavirus, 100 milioni di euro per le famiglie disagiate

Cento milioni di euro dalla Regione Siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. Lo ha deciso il governo Musumeci, riunito in mattinata a Palazzo Orleans, in seduta straordinaria e urgente.

“Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato, da me più volte sollecitati. In queste settimane di paralisi – aggiunge il governatore – sono cresciuti a dismisura nella nostra Isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all’emergenza Coronavirus”. Famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat.

Le risorse verranno assegnate, in più tranche, a tutti i Comuni, che nella distribuzione – si legge nella delibera – dovranno prestare particolare riguardo “alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria”.

“A questa prima misura abbiamo potuto procedere in via amministrativa ed è il frutto della condivisione di tutti i gruppi parlamentari all’Ars e delle organizzazioni sociali. Adesso bisogna lavorare a un Bilancio 2020 emergenziale, come abbiamo già concordato nel giro di incontri di mercoledì e giovedì scorsi. È questo lo spirito unitario, richiamato anche ieri, nel suo messaggio alla Nazione, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il quale dobbiamo lavorare”.

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in merito alla decisione del governo di destinare cento milioni di euro per l’assistenza alimentare delle famiglie disagiate dell’Isola.

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COMUNE DI CATANIA – Il presidente Castiglione: “Servono aiuti immediati, emergenza tutta italiana. Sant’Agata ci proteggerà”

Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castiglione, ha rivolto un appello al Governo nazionale affinché invii con urgenza le risorse necessarie ad affrontare la grave crisi causata dall’emergenza Coronavirus. Castiglione chiede aiuti per famiglie, anziani, persone con disabilità e ammalate, disoccupati, imprenditori, commercianti e tutti quei cittadini che si ritrovano in condizioni di estremo disagio economico. Di seguito il testo della lettera del presidente Castiglione: Catania è la città che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti.  Oggi siamo tutti chiamati ad affrontare questo difficile momento che mai nessuno avrebbe potuto immaginare e sono certo che noi Catanesi, da sempre abituati a lottare, riusciremo insieme a superarlo. Per farlo occorre che tutti CI IMPEGNIAMO A RISPETTARE le misure stabilite nei decreti ministeriali su come prevenire, combattere, contenere e debellare questo maledetto virus.  Capisco che non è facile rimanere a casa, privati della propria libertà e quotidianità, costretti a rinunciare all’affetto dei nostri cari che per ora possiamo solo sentire e abbracciare virtualmente.  La Comunità Europea prende tempo, invitando l’Eurogruppo a presentare “proposte”  entro 15 giorni, senza fare nessun riferimento agli strumenti da mettere in campo per fronteggiare la crisi economica scatenata dal coronavirus. Questo è inaccettabile!  Faccio un appello al governo nazionale affinché invii IMMEDIATAMENTE i necessari aiuti per tutte le famiglie, gli anziani, i disabili che, oltre all’emergenza sanitaria, si trovano ad affrontare la crisi perché in difficoltà a poter far fronte alle spese di prima necessità. Caro Presidente Conte è giunto il momento di AGIRE, servono aiuti concreti per quei cittadini che, purtroppo, sono disoccupati e che non rientrano nel reddito di cittadinanza; chiarisca sulla sospensione dei mutui, tuteli gli imprenditori e i commercianti, attui immediatamente la cassa integrazione e faccia quello che un Presidente, il nostro presidente, deve al suo popolo chiudendo gli sbarchi in SICILIA anche, se necessario, con l’aiuto dell’esercito. Sono certo che il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri comunali staremo, ancora una volta, dalla parte dei cittadini e non ci tireremo indietro. Nel rinnovare l’invito a tutti di rimanere a casa, sarebbe auspicabile erogare buoni acquisto per i beni di prima necessità, oltre che sospendere tutte le tasse. La crisi sta mettendo in ginocchio intere fasce della popolazione italiana. Non si può morire di fame: l’emergenza è reale, presente e tutta italiana! Il mio pensiero adesso è per tutti i malati e le vittime, esprimo la mia solidarietà alle regioni maggiormente colpite, ringrazio medici e infermieri, forze dell’ordine, protezione civile, autotrasportatori, chi lavora nei supermercati, nelle farmacie, e i tanti volontari impegnati in questo momento. Ringrazio anche i giornalisti e quanti altri lavoratori, ogni giorno, lavorano per noi. Sono orgoglioso di essere siciliano e catanese e sono certo che andrà tutto bene, la nostra Sant’Agata ci proteggerà come ha sempre fatto. Forza Catania!  ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS IN SICILIA – Assessore Razza: “Dato contagi incoraggiante, ma non abbassiamo la guardia”

«Il dato relativo ai contagi del Coronavirus in Sicilia che abbiamo diffuso ieri, è incoraggiante, ma non deve farci abbassare la guardia. Esso, infatti, appare coerente con i report degli ultimi giorni, depurati dei piccoli focolai che si erano evidenziati, ma con uno spettro di analisi più ampio in considerazione dell’aumento dei laboratori e quindi dei tamponi processati. Allo stesso modo, va segnalato che anche il dato dei ricoveri e delle terapie intensive è cresciuto di alcune unità e non in maniera esponenziale. Tuttavia l’attenzione deve rimanere altissima, rispettando le prescrizioni previste dai protocolli». Lo dichiara l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

COMUNE DI CATANIA: Coronavirus, dalla Protezione Civile etnea iniziativa di solidarietà

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Una ventina di dipendenti del servizio di Protezione Civile del Comune di Catania hanno messo, volontariamente ed a titolo gratuito, la propria prestazione professionale a disposizione delle iniziative del Comune in relazione all’emergenza Covid 19. In una lettera inviata al Sindaco, all’assessore alla Protezione Civile e ai vertici amministrativi, i dipendenti della Protezione Civile hanno specificato che l’opera di volontariato sarà svolta al di fuori dell’orario di lavoro e dei compiti di istituto. Si tratterà, in particolare, di attività di call center, recapito farmaci, recapito pasti a disabili e anziani e quant’altro dovesse servire per fronteggiare l’emergenza. Un’iniziativa – scrivono i dipendenti- che nasce dalla consapevolezza che “le risorse umane ed economiche da impiegare nella nostra città sono esigue”. Un importante gesto di solidarietà, da parte tra l’altro di operatori specializzati nella gestione delle emergenze, in un momento particolarmente delicato. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

REGIONE SICILIA: Coronavirus, al via controlli su prezzi prodotti agroalimentari

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Su disposizione del governatore Nello Musumeci, il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana ha iniziato nelle province dell’Isola controlli a campione sui prezzi dei prodotti del settore. «Un’operazione – spiega il presidente Musumeci – che tende a tutelare il consumatore in un momento in cui, a causa dell’emergenza provocata dal Coronavirus, c’è stata purtroppo una ingiustificata corsa collettiva per riempire le dispense. Non vorremmo che qualcuno ne abbia approfittato per operare inammissibili rincari e vigileremo affinchè ciò non accada e per colpire, eventualmente, i trasgressori». Gli uomini della Forestale, guidati da Luca Ferlito, opereranno sia sulle piattaforme della grande distribuzione, sia in diversi punti vendita. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS: contagi in Italia, le previsioni tra marzo e maggio

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Da qualche tempo la società di consulenza The European House–Ambrosetti effettua il monitoraggio della pandemia COVID-19 nel mondo e in Italia, simulandone gli impatti sanitari ed economici per provare a fornire un quadro dell’evoluzione dell’emergenza Coronavirus. Come riporta il ‘Corriere della Sera’, lo studio ha sviluppato un modello per tracciare due scenari di stima dell’andamento dei casi italiani nelle prossime settimane, tenendo conto anche dell’esperienza cinese. “Nel primo, si dovrebbero raggiungere e superare i 120.000 contagiati (non asintomatici) attorno alla fine di marzo per poi arrivare a una stabilizzazione attorno ai 150.000 a inizio maggio. Nel secondo scenario, più positivo, la stabilizzazione avverrebbe verso la metà di aprile a circa 95 mila contagi”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

COMUNE DI CATANIA: Coronavirus, con un messaggio il sindaco invita cittadini a rimanere a casa

Tre pattuglie della Protezione civile comunale stanno diffondendo, con un megafono, in tutto il territorio urbano, un messaggio registrato del sindaco di Catania Salvo Pogliese che invita i cittadini a rimanere a casa quale misura necessaria di contenimento del contagio del coronavirus: “Cari concittadini, ora più che mai si deve rimanere a casa. Si può uscire solo per motivate ragioni di salute, lavoro o necessità. Fermiamo il virus restando a casa! Fatelo per voi stessi e per i vostri familiari”. https://www.youtube.com/watch?v=GCQ4gHmDTnk ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

GHIRELLI (Pres. Lega Pro): “Stipendi? L’AIC deve capire il momento, perchè poi l’ondata di paura travolgerà tutti”

Il momento è assai delicato per tutti i settori produttivi. Anche il calcio rappresenta un’industria rilevante poichè sono numerose le aziende coinvolte ed i soggetti che vi operano. Il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli sottolinea l’importanza che anche l’Assocalciatori faccia dei sacrifici: “Ora il rischio è quello della continuità aziendale, e pesa l’incomprensione dell’AIC di capire il momento – spiega Ghirelli a tuttomercatoweb.com Dobbiamo capire che vanno fatti dei sacrifici, perché la barca rischia di affondare. I nostri 60 presidenti hanno un’altra azienda oltre alla squadra di calcio, e sono preoccupati anzitutto delle sorti di quell’azienda. Se fossero posti davanti a una scelta tra le due, abbandonerebbero il calcio. E farebbero bene, aggiungo. Perché sceglierebbero l’azienda che serve alla loro famiglia per andare avanti”. “Cosa chiedo all’AIC? Di capire che non siamo nell’ambito di una trattativa sindacale. Che si devono fare dei sacrifici, e vanno fatti a scaglioni. Noi vogliamo proteggere chi sta ai minimi retribuitivi, con la Cassa Integrazione. Ma bisogna capire che, in proporzione al rispettivo stipendio, si dovrà pensare a dei tagli, altrimenti il rischio è che il giocattolo si rompa. Bisogna spalmare i costi sui mesi successivi, come del resto fa il governo con gli aiuti che sta dando. E non è solo una questione di soldi”. Finché non avremo un vaccino, sarà durissima tornare allo stadio, direi quasi impossibile. Altro che ricominciare davvero. Quando succederà, vedremo un calcio che non abbiamo mai visto, e sarà durissimo, anche a livello economico, per chi, come noi, vive sul rapporto con la propria tifoseria e i propri spettatori. È per questo che non possiamo allontanarli, che dobbiamo fare dei sacrifici”. “Se l’AIC pensa di essere contro la cassa integrazione, cosa racconta al Paese reale? E parlo di chi guadagna magari 800 o 900 euro al mese. Se i tifosi penseranno che li abbiamo schifati, non torneranno più da noi. Servono sacrifici, appunto. Dei più ricchi in primo luogo: devono pensare a una cassa che possa aiutare i loro colleghi, calciatori più deboli. Non fermiamoci alla C: chi dà una mano ai giocatori di Serie D? Creiamo un fondo di solidarietà, che protegga le fasce più deboli, dove la situazione è drammatica. Ripeto: ragioniamo di sistema. E a Tommasi l’ho già detto: bisogna lavorare nel modo giusto, perché poi quando arriverà l’ondata di paura travolgerà tutti. L’AIC è al limite, e se succederà una cosa del genere la gente purtroppo non sarà dalla loro parte”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

SHEVCHENKO (C.T. Ucraina): “Coronavirus, vissuto momento simile con Chernobyl. Non dobbiamo pensare solo a noi stessi”

Solidarietà manifestata verso l’Italia dall’ex attaccante del Milan Andriy Shevchenko, attuale Commissario Tecnico dell’Ucraina, ai microfoni di Sky Sport: “L’unica cosa da fare è rispettare le regole del Gorverno, stare in casa e dare la possibilità ai medici di fare il proprio lavoro. Tutti i medici del mondo, gli infermieri, i volontari stanno facendo un grandissimo lavoro: voi siete i veri eroi. Ho vissuto un momento molto simile a questo quando è scoppiato Chernobyl. E’ stato un momento difficile ma l’unica cosa che dobbiamo fare è stare dietro alle decisioni del Governo, non cercare di uscire. Tante persone che possono contagiare possono anche non avere sintomi del Coronavirus. Non dobbiamo pensare solo a noi stessi ma anche alle altre persone. Vorrei salutare tutti gli italiani. Sono sempre vicino a voi, un abbraccio forte”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

TAIBI (D.S. Reggina): “Taglio stipendi maggiore per stipendi più importanti in C”

Il calcio italiano necessita di un sostegno economico per ripartire, una volta superata la crisi legata alla diffusione del Coronavirus. Uno degli strumenti principali potrebbe essere quello di procedere con il taglio degli stipendi ai calciatori. Ne parla Massimo Taibi, Direttore Sportivo della Reggina, ai microfoni di mediagol.it: “Se c’è da fare un sacrificio è necessario che tutto il mondo del calcio si sottoponga ad esso. Ho letto che che se dovesse arrivare il taglio degli stipendi in C arriverebbe soltanto da una certa cifra in poi, perché chiaramente, da quelle che sono le mie conoscenze, il 60% calciatori hanno quasi uno stipendio da operai. Quindi, ritengo si dovrebbe istituire un minimo sindacale al di sotto del quale non bisogna andare, ma sarebbe giusto fare un taglio maggiore per gli stipendi più interessanti e importanti, stipendi degni di altre categorie. Ghirelli sta facendo un ottimo lavoro, è una persona competente e sta dando il giusto lustro a questa categoria”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***