CIARDULLO (D.G. Rende): “Chi parla di concludere i campionati non ha contezza di ciò che accade”

Il Direttore Generale del Rende, ai microfoni de ilcalciocalabrese.it, sull’impatto del Coronavirus nel calcio e la possibilità di archiviare in via definitiva la stagione: “Sarà costosissimo per il calcio, per quanto non si possano fare previsioni perché ogni volta vengono smentite. Dal punto di vista economico e sociale si stenterà per riprendere il passo. Il calcio avrà ripercussioni, sarà davvero dura. Si parla di risorse da mettere in gioco per alimentare il sistema. Ci sarà un contraccolpo importante. Abbiamo giocato fino all’8, in Sicilia contro la Sicula Leonzio. Successivamente abbiamo fermato le attività. Abbiamo sentito i ragazzi, vogliamo stargli vicini. C’è stato questo stravolgimento assoluto dal quale speriamo di uscire al più presto, ma la vedo difficile. Chi parla di concludere i campionati non ha contezza di ciò che sta succedendo”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

SPOLLI: “Campionato? Cose molto più importanti a cui pensare, dobbiamo essere responsabili”

L’ex difensore del Catania Nicolas Spolli ai microfoni del canale ufficiale del Crotone, squadra in cui attualmente milita: “Si tratta di un momento molto triste per tutti, ma bisogna adattarsi e soprattutto è importante restare a casa. Noi come giocatori, ma soprattutto come persone, cerchiamo di essere da esempio per far passare il messaggio che la gente deve rimanere a casa perché ad oggi è l’unico ‘vaccino’ per sconfiggere il virus. Il nostro pensiero è per i dottori, gli infermieri e tutti coloro che ogni giorno lottano per salvare vite umane. Bisogna pensare a chi purtroppo non c’è più, alle loro famiglie, e bisogna essere responsabili in questo periodo perché penso che la responsabilità sia la prima cosa. Pensare ad una ripresa o ad uno stop del calcio credo che non sia questo il momento per parlarne, sinceramente ci sono altre cose molto più importanti a cui pensare”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

MARTINI (D.G. Cesena): “Cominciamo a pensare al prossimo campionato…”

Tante le opinioni sul tema: riprendere il campionato o chiuderlo anzitempo? Il Direttore Generale del Cesena Daniele Martini dice la sua al Corriere di Romagna: “Noi dirigenti parliamo di misure, previsioni e norme da riguardare ma poi accendiamo la televisione e leggiamo notizie e numeri strazianti. Quindi per prima cosa che senso ha credere ancora di poter chiudere questa stagione? Come possiamo pensare di mandare i nostri giocatori anche solo ad allenarsi in gruppo? Io penso che sia giusto cominciare a concentrarsi sulla prossima stagione e su come ripartire tra settembre e ottobre”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

OMS, il Direttore Generale: “Coronavirus, quello che fa l’Italia lezione per il mondo intero”

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Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS,spende parole positive su Twitter nei confronti dell’Italia per come sta affrontando l’emergenza Coronavirus: “Il presidente Mattarella ha parlato alla nazione con parole straordinarie, indicando all’Italia e all’Europa come procedere. Siamo a fianco dell’Bandiera italiana che sta dando segnali positivi nella traiettoria dell’epidemia. E’ una lezione per il mondo intero”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORRADO (Pres. Pisa): “Terminiamo i campionati, anche a costo di giocare in estate”

Il punto di vista del Presidente del Pisa Giuseppe Corrado, ai microfoni di Punto Radio: “Servirà buon senso e ritengo di essere in piena sintonia con il presidente della FIGC Gravina che ha più volte detto di voler terminare i campionati. Penso che sia una soluzione fattibile, ovviamente con misure straordinarie magari passando l’estate in campo: il campionato finirà più tardi? Pazienza, vorrà dire che inizieremo in ritardo il prossimo ottimizzando gli spazi disponibili del calendario. Annullare il campionato rappresenterebbe un danno enorme per le società, per gli sponsor e per tutto quello che ci portiamo dietro. Questa pausa forzata traslerà solamente i tempi ma non comporterà nessun altro contrattempo: vorrà dire che inizieremo i lavori in ritardo. E per i tifosi stiamo già pensando a sconti e altre iniziative legate al momento in cui potremo finalmente ripartire”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

MARCOLIN: “Coronavirus, mio padre non ce l’ha fatta. Dal grande pieno a un vuoto immenso”

Giancarlo Marcolin, papà di Dario – ex allenatore del Catania – non ce l’ha fatta a vincere la battaglia contro il Coronavirus. Ne abbiamo parlato ieri. Viveva a Brescia, soffriva di ipertensione ed il virus nel suo caso ha portato al decesso in pochi giorni. Adesso è lo stesso ex allenatore del Catania a rilasciare alcune dichiarazioni sul grave lutto subito, al Corriere dello Sport: “Nel giro di pochissimo sono passato dal grande pieno a un vuoto immenso. Dopo che si è saputa la notizia avrò ricevuto più di mille testimonianze, tra telefonate e messaggi, dal mondo del calcio e della televisione. Ho risposto a tutti, non ho nemmeno avuto il tempo di avvertire l’assenza. Il primo a chiamare è stato Mancio, subito dopo Sinisa. Roberto e Sinisa lo conoscevano, Sinisa ha perso il padre da poco. E poi Totti, Pancaro, Favalli, Cosmi, Costacurta, Tare, Ciro Ferrara, Ferri, Adani, Peluso, Taglialatela, tifosi di Lazio e Napoli, Carolina Morace, Foroni, Bonan, quelli di Sky. Insomma, tantissima gente. È stato il tributo a Gianca che di calcio era malato. Non si è mai perso una mia partita o una mia telecronaca. Ha vissuto per i figli”. “Le strade sono deserte, passano solo le ambulanze. Non avremo neppure la possibilità di fargli il funerale. Gianca sarà cremato come le altre persone che non ce l’hanno fatta. Siamo in lista d’attesa, forse tra una settimana, non so. È sconvolgente. Era un soggetto a rischio, e non solo perché aveva 75 anni. Pesava centocinquanta chili, era un omone di oltre un metro e ottanta e soffriva di ipertensione. Il virus ha trovato terreno fertilissimo. Nei primi giorni quelli dell’ospedale ci avevano suggerito di monitorarne le condizioni a casa. Al quarto giorno di febbre, 39 e mezzo, quaranta, mio fratello, che lavora nella cosmetica, si è fatto dare dalla socia la macchinetta che misura la saturazione dell’ossigeno nel sangue. Il valore minimo è 92, mio padre aveva 78. Quando l’abbiamo comunicato all’ospedale sono andati a prenderlo immediatamente”. “Gli ultimi due giorni non ha più risposto, era sensibilmente peggiorato. Chiamavamo il reparto e le risposte erano “è stabile”, “non bene”, infine “non è cosciente“. Una discesa inarrestabile. Quando abbiamo chiesto se fosse questione di ore o di giorni, ci hanno detto “di ore”. Gianca se n’è andato in due settimane, è morto mercoledì, era entrato in ospedale, alla nuova Poliambulanza di Brescia, giovedì 12”. “Io ero andato a trovarlo a casa a inizio febbraio, non avrò nemmeno la possibilità di dargli un bacio sulla fronte. Nelle nostre stesse condizioni si trovano tutti quelli che hanno perso qualcuno che amavano. Non incolpo nessuno, non è una situazione normale quella che stiamo vivendo. E Gianca era così solare…”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

PERCASSI (Pres. Atalanta): “Il virus ci sta portando via la generazione più bella. E’ una bomba sanitaria. Noi bergamaschi abituati a non mollare”

Ai microfoni di RTL 102.5 interviene il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e dell’incidenza del Coronavirus nella città di Bergamo: “Noi, come popolo, siamo abituati a non mollare. Bergamo non deve mollare, quella bergamasca è gente un po’ chiusa ma tanto generosa ed è abituata a lottare senza mollare mai, anche se è una cosa che non si è mai vista e non si è mai verificata. Quello che mi interessa, anche come società, è mandare un abbraccio a tutti quelli che stanno soffrendo e fare un grande ringraziamento a tutti i medici e gli operatori del settore che stanno facendo un lavoro incredibile. Sono stato in un ospedale e quando sei lì sembra un brutto sogno, ti viene solo da piangere e per fortuna ci sono queste persone che stanno facendo dei miracoli”. “I nostri tifosi sono incredibili soprattutto nei momenti di estrema difficoltà, c’è un’alchimia speciale. Mi auguro che quanto conquistato dall’Atalanta in questi anni possa strappare un sorriso al popolo che ci segue in questi giorni difficili. Noi abbiamo avuto otto casi di persone che lavoravano per l’Atalanta ed è stata una cosa molto triste e dura, ma sta toccando anche i giovani. Siamo di fronte a una bomba sanitaria, un nemico trasparente. Sta diventando una guerra mondiale. Le immagini dei camion dell’esercito incolonnati davanti il cimitero di Bergamo resteranno per sempre nel cuore di noi bergamaschi. Sto vivendo molto male questa emergenza, è una tragedia incredibile, è un virus che ci sta portando via la nostra generazione più bella“. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

POCHESCI: “Muoiono migliaia di persone e sento parlare di calendari e ripresa allenamenti…”

L’allenatore Sandro Pochesci, sulla situazione attuale legata all’emergenza Coronavirus, ai microfoni di restodelcalcio.com: “Il virus è stato sottovalutato e nessuno riesce a spiegare in maniera chiara cosa sta succedendoEppure sento gente nel mondo del calcio che ancora parla di calendari e campionati o di riprendere gli allenamenti, mentre stanno morendo migliaia di persone. Prima di tutto bisogna risolvere l’emergenza, poi parleremo anche di calcio. Ripartire da zero non sarebbe la fine. Quando la situazione sarà tornata alla normalità, le persone dovranno pagare le bollette e dovrà ripartire il mondo del lavoro. Davvero qualcuno crede che la gente, finita la crisi, tornerà immediatamente allo stadio?”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CARDONE: “Se si tornerà a giocare, condizione atletica e gruppi affiatati faranno la differenza”

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Il rugby ha sospeso definitivamente le attività, mentre il calcio continua ad attendere. L’ex difensore del Milan Giuseppe Cardone commenta lo scenario ai microfoni di tuttoc.com: “Condivido la scelta per quanto è possibile. Però se e come ci auguriamo, le cose dovessero migliorare, il calcio riprenderà, seppur con le dovute precauzioni, anche perché ci sono interessi economici non indifferenti. Questa è la differenza sostanziale con il rugby, anche se si parla sempre di sport. Sicuramente sarà necessario non forzare e fare le cose con il minor tasso di rischio possibile per i giocatori e per i tifosi” “Per un giocatore l’inattività non è mai il massimo. A grandi livelli ci sono situazioni che uno può avere anche in casa e che permettono di fare di tutto per mantenere la condizione. Una situazione del genere non è paragonabile alla sosta estiva ma è più simile ad un recupero da infortunio. Comunque qualsiasi tipo di allenamento in casa non ti dà quello che puoi avere in campo. Se e quando si tornerà a giocare, la condizione atletica potrà essere qualcosa che farà la differenza. Le squadre che hanno gruppi affiatati, che si conoscono da anni, avranno meno difficoltà”.  ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CEFERIN (Pres. UEFA): “Coronavirus lezione per il futuro. Ecco i piani per fare ripartire il calcio”

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Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin in un’intervista a Repubblica: “In questo momento drammatico la cosa più importante è la salute, uscire da questa crisi. Il calcio interrotto simboleggia che l’Europa e il mondo si sono fermati. Sacrificare l’Europeo ha mostrato che ogni emergenza è la nostra e che ogni club è il nostro. Nulla sarà più lo stesso, dopo questo anno terribile, nel mondo intero. Spero che nessuno dimentichi che cosa è successo: non solo nel calcio, ma nel mondo. E’ una lezione: in futuro dovremo comportarci diversamente. Il calcio europeo è unitissimo e solidale, nessuno sa quando la pandemia finirà  ma l’Uefa ha il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c’è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore”. Le opzioni sono ricominciare a metà maggio, a giugno o anche a fine giugno. Se non ci riusciamo probabilmente la stagione sarà persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Se non ci fosse alternativa, sarebbe meglio finire comunque i campionati. Posso dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse. Limitare il numero delle squadre nei vari campionati? I problemi nazionali spettano alle singole leghe. A livello internazionale io penso che non siano necessarie nuove competizioni per club: le abbiamo già. Il calendario è già pieno”. Se la stagione ricominciasse, servirebbe un compromesso: che i contratti scadano più avanti e che il periodo per i trasferimenti slitti. Il mercato dovrà essere adeguato: non si può dire a un calciatore: giochi con noi fino a fine agosto, poi però non puoi trasferirti perché il mercato è chiuso”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***