SCHIRA: “Molti club di A propongono che la C passi a 66 club”

Così scrive il giornalista Nicolò Schira sul proprio profilo Twitter in merito al futuro del calcio italiano, che continua a fare i conti con l’emergenza Coronavirus: “La proposta di molti club di Serie A prevede blocco delle retrocessioni più promozione dalla B delle prime due: torneo a 22 squadre con 4 retrocessioni per i prossimi 2 anni in modo da tornare al format da 20 nel 2022. Stessa cosa in B e Lega Pro che passerebbero a 24/25 e 66 club“. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

BANDECCHI (Pres. Ternana): “Prima di giugno non mando in campo la squadra. Reggina in B, si facciano i Play Off”

Il pensiero di Stefano Bandecchi, Presidente della Ternana, alla luce di quanto sta accadendo in campionato con l’emergenza Coronavirus che ne ha bloccato lo svolgimento. Ecco quanto dichiarato a graffisulpallone.com: “Se va bene non certo prima del primo giugno. Io prima di quella data non manderò in campo la mia squadra. Ripeto, prima di tutto la salute. Non faremo in tempo a finire il campionato? Pazienza. Si farà come nella formula uno o nel motociclismo che all’interruzione della gara fanno valere la classifica del giro precedente. E allora, per essere chiari, Reggina in serie B e le altre a fare i playoff. Perché la Reggina è prima e tra l’altro con pieno merito. Per quale motivo io adesso dovrei mettere in discussione il suo primato? Così dovrebbe farsi in serie B e in A. Insomma, come si dice dalle mie parti, a chi tocca non s’ingrugna”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS – Gli altri siciliani bloccati in Calabria: “Neanche gli animali si trattano così”

Molte persone bloccate a Villa San Giovanni sono riuscite ad approdare in Sicilia, altre sono rimaste in Calabria. Nelle prossime ore si dovrebbe trovare una soluzione definitiva anche per loro che, intanto, protestano. Su La Stampa si leggono le dichiarazioni di alcuni di loro, indignati per il trattamento ricevuto: “In barba alle misure anti Covid-19 siamo qui tutti ammassati, al gelo, senza una bevanda calda. Neanche gli animali, con tutto il rispetto per loro, si trattano così. Siamo arrivati in Italia sani come pesci mentre ora chi può dirlo? Ogni minuto che passa qui dentro abbiamo il terrore di ammalarci. E’ assurdo noi non ci siamo spostati da una regione all’altra, noi veniamo dal mare, siamo rimpatriati. Non ci fanno rientrare in Sicilia e ci tengono qui ammassati nella saletta della stazione. Io non ci sto in Calabria, piuttosto mi portino in carcere”, dice la signora Gianna che da ieri alle 14 si trova nella saletta d’aspetto della stazione di Villa San Giovanni. “Ci hanno messi tutti qui, uno attaccato all’altro, senza una bevanda calda, senza coperte fino alle 2 di notte e non le dico il gelo che abbiamo patito… Chi è riuscito a dormire lo ha fatto per terra, sulle sedie accanto ad altri, altro che distanza di sicurezza! E’ così che l’Italia e la Sicilia pensano alla salute dei loro cittadini? Abbiamo il diritto di tornare a casa nostra – prosegue – Siamo rimpatriati, non ci siamo spostati da una regione all’altra”. La donna, insieme al marito e a un altro collega, è musicista sulle navi da crociera e due giorni fa è arrivata a Civitavecchia dopo un viaggio di 15 giorni dal Brasile, al termine del quale sono sbarcati superando i controlli di temperatura. Ci sono anche studenti di Catania. “Noi eravamo a Napoli da un amico quando è scattato il primo decreto – spiega Cristiana – Abbiamo deciso di fermarci lì proprio per evitare spostamenti, sperando che la situazione migliorasse. Non è successo però, e questa persona non poteva più ospitarci. Quindi siamo partiti per la Sicilia, la nostra unica casa. Perché a Napoli ci hanno fatti partire se non si poteva?”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

BIAGIANTI: “Iniziativa benefica a sostegno degli ospedali di Catania. I catanesi sono forti, teniamo duro e ci rivedremo presto al campo”

Il centrocampista e capitano del Catania Marco Biagianti al quotidiano La Sicilia: “Mi sento come un leone in gabbia. Non è facile restare a casa e giocare tra quattro mura domestiche e non al Massimino. La mia giornata tipo? Mi dedico ai bimbi, almeno tutti noi abbiamo recuperato un pò di spazio in più per i nostri cari. La mattina mi alleno con Mattia, faccio esercizi con mio figlio ed è una sensazione bellissima. Lui frequentava la scuola calcio e si allena con impegno. Facciamo qualcosina tra percorsi e giochi. Di pomeriggio mi alleno con mia moglie Martina, poi mi dedico a un allenamento più specifico, da solo, per restare in forma se arriverà il momento della ripresa della stagione. Il margine per ricominciare c’è, ma ancora è presto per parlarne. Bene stoppare il campionato, la salute viene prima di tutto. Anche i catanesi soffrono per la perdita di denaro e lavoro, ma sono forti. Teniamo duro. Il calcio era un diversivo, ma adesso le priorità sono altre. Il campo ci manca, come manca ai tifosi. Ci rivedremo presto”. “Per il momento di gravita che viviamo, è giusto ripetere l’appello. Donate sangue, state a casa ma donate sangue all’ospedale Garibaldi. Sto organizzando una vendita di magliette che ho scambiato al termine delle partite di Serie A, qualche anno addietro. Sono maglie di amici, di avversari, di campioni. Sul mio profilo instagram pubblicherò i particolari e le casacche andranno all’asta su ebay. Il ricavato in denaro sarà devoluto agli ospedali catanesi”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS – Il sindaco di Reggio Calabria: “Blocco Villa San Giovanni, prime 150 persone di ritorno in Sicilia”

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La nota del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, in merito ai siciliani bloccati a Villa San Giovanni: “Sto scortando personalmente con l’ausilio della Polizia Municipale, della Polizia Metropolitana, della Guardia Costiera e della Questura di Reggio Calabria le prime 150 persone, tutte residenti in Sicilia, che rientreranno a casa dal porto di Reggio per motivi di sicurezza. Finalmente questa assurda situazione si è sbloccata grazie all’intervento dei Ministri Lamorgese, De Micheli, Boccia e del Presidente dell’Anci Decaro. Trovo sinceramente vergognoso che ancora rimangano 80 persone in Calabria perchè chi di dovere non è capace di assumersi la responsabilità di decidere. La politica è una cosa seria, non è uno show. Chi ancora non riesce a comprenderlo, sta mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza di un popolo, quello reggino, che con enormi sacrifici e tanta responsabilità, sta rispettando le regole fin dall’inizio di questa complicata emergenza. Le persone non si respingono come pacchi. Finalmente sblocchiamo una situazione che ha messo in discussione la dignità di ogni essere umano. Non è possibile che più di 200 persone, tra le quali tanti bambini, siano lasciate per quasi 36 ore su una banchina portuale, senza possibilità di andare in bagno, senza viveri, ostaggio di istituzioni incapaci di far rispettare le loro ordinanze e i loro decreti”. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

TORRE DEL GRIFO: pochi giocatori rimasti in sede, aspettando il ritorno alla normalità

Nessuna disposizione consente, al momento, di svolgere allenamenti di gruppo. Non potrebbe essere altrimenti, vista la diffusione del Coronavirus e le restrizioni imposte dal Governo. La stragrande maggioranza dei calciatori del Catania si trova presso le proprie abitazioni, svolgendo a distanza il lavoro personalizzato richiesto dallo staff tecnico. Ovviamente è impossibile lavorare in maniera ottimale ma i giocatori seguono comunque le direttive di mister Cristiano Lucarelli, che da Livorno monitora le loro condizioni fisiche con l’ausilio della tecnologia. In sede di allenamento risultano in qualche modo avvantaggiati dal punto di vista logistico i pochi atleti rimasti a Torre del Grifo: Nana Welbeck, Kalifa Manneh, Steve Beleck, Maks Barisic, Alessio Curcio e Gabriele Capanni. Naturalmente, nel pieno rispetto delle ordinanze, non possono avere alcun tipo di contatto ma, rispetto ai compagni, possono gestire con più tranquillità il lavoro individuale. La speranza è che ci si possa allenare al più presto tutti insieme. Nel momento in cui questo accadrà, vorrà dire avere sconfitto il COVID-19 e tornare finalmente alla normalità. ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

AMARCORD: da Tachtsidis a Chrapek, il centrocampo flop degli ultimi dieci anni rossazzurri

Gli insuccessi del Catania nelle ultime stagioni sono stati spesso attribuiti all’assenza di fosforo e qualità in mezzo al campo, cuore della manovra. Sul banco degli imputati sono finiti i vari interpreti chiamati a dare un’identità alla linea mediana. Soffermandoci su quei giocatori che hanno inciso negativamente sulle sorti della squadra rossazzurra, è impossibile dimenticare ad esempio il greco Panagiotis Tachtsidis piuttosto che il polacco Michal Chrapek, entrambi acerbi e inadeguati alla frenesia tattica tipica del calcio italiano. Contestualizzando le annate, hanno reso al di sotto delle aspettative anche giocatori ampiamente rodati come Tiberio Guarente, Luca Lulli e Federico Angiulli, chiamati a garantire un rendimento essenziale a servizio di una squadra talvolta carente sul piano del dinamismo. Discorso a parte per Federico Scoppa, metronomo argentino dai piedi educati che a Catania pagò l’impatto iniziale con il calcio italiano facendosi apprezzare maggiormente nelle successive esperienze di Monopoli e Vicenza, distinguendosi tra i migliori nel suo ruolo. Tra i centrocampisti flop dell’ultimo decennio c’è anche Giuseppe Carriero, incontrista che oggi fa le fortune del Monopoli ed il Catania prelevò dal Parma la scorsa stagione con l’intento dare nuova linfa a centrocampo, tuttavia con risultati infruttuosi. AMARCORD: da Peruzzi a Sauro, i difensori flop dell’ultimo decennio rossazzurro   ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

PESCE: “Coronavirus, ripenso ai racconti dei nonni. Campionato? Importante anche ripartire a porte chiuse”

Ex centrocampista del Catania, oggi militante nella Feralpisalò parla del Coronavirus e della possibilità di concludere anzitempo il campionato a bresciaoggi.it: “Ora abito a Brescia. Ma io sono di Latina. Ho avuto modo di ripensare ai racconti dei miei nonni che, partiti dal Veneto (Treviso, Verona), parteciparono alla bonifica dell’Agro Pontino con molti dei 50 mila operai reclutati morirono per la malaria, nella disperazione più nera. E le vicende della guerra (i bombardamenti, i morti, la miseria), della successiva ricostruzione. Oggi, per certi versi, si stanno rivivendo le paure di allora. No, non facciamo la fame, ma le preoccupazioni non mancano. Finire qui il campionato? È un’opzione, ma sarebbe importante che i campionati ripartissero anche a porte chiuse. Gli spettatori vedrebbero le partite in Tv. Sarebbe come riaccendere una fiammella”.  ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

CORONAVIRUS: FIGC istituisce tavolo di lavoro anti crisi, giovedì nuova riunione

Nota ufficiale FIGC

Si è tenuta oggi una riunione organizzata dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina con i Presidenti della Lega di A Paolo Dal Pino, della Lega B Mauro Balata, della Lega Pro Francesco Ghirelli e della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia con l’obiettivo di allineare il mondo del calcio in merito all’analisi dei danni provocati dall’emergenza Covid-19, per poi trasmetterla al CONI.

Durante l’incontro, svoltosi in video conferenza nel pieno rispetto delle indicazioni per il contenimento del contagio da Coronavirus, la FIGC ha presentato lo studio, che tiene conto anche delle indicazioni delle Leghe, distinguendo in premessa, come impostazione metodologica, le priorità sul tema dell’emergenza da sottoporre in tempi stretti al Governo, dalle proposte da presentare in un secondo momento nell’auspicata fase di ripartenza.

Le prime riguardano iniziative per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo, le seconde, invece, concernono interventi strutturali di sistema, per i quali il Presidente Gravina ha annunciato iniziative autonome della FIGC sui seguenti argomenti: il prolungamento della fine di questa stagione a dopo il 30 giugno; il rinvio del pagamento degli emolumenti fiscali; contributivi e assicurativi (comprese le rateizzazioni e le cartelle degli agenti della riscossione); il riallineamento della scadenza dell’art. 85 delle Noif (adempimenti Covisoc), l’adeguamento degli adempimenti delle Licenze Nazionali (es. fideiussioni e modalità ripianamento carenze patrimoniali) e la rinegoziazione a termine dei contratti sportivi e amministrativi di primo livello.

A tal proposito, il Presidente Gravina ha convocato per giovedì 26 marzo un’altra riunione con tutte le componenti federali (compresi calciatori, allenatori e arbitri), alla quale ne seguiranno altre, per stabilire il percorso comune da intraprendere per il bene del calcio italiano.

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MUSUMECI (Pres. Regione Siciliana): “Blocco a Villa San Giovanni? Lo Stato deve risolvere il problema, ecco i nostri suggerimenti”

Il sindaco di Reggio Calabria chiede al Presidente della Regione Nello Musumeci d’intervenire subito per sbloccare la situazione legata al blocco di cittadini a Villa San Giovanni. Il diretto interessato ha risposto in occasione di una conferenza stampa tenutasi in queste ore, dichiarando quanto segue: “Poco fa ho scritto una lettera al Ministro dell’Interno Lamorgese a proposito delle centinaia di persone che stazionano da ieri mattina nello spiazzale dell’imbarcadero di Villa San Giovanni diretti in Sicilia. Si tratta di persone che non hanno diritto per entrare nella nostra regione, come non lo avevano per arrivare a Villa. Hanno raggiunto quella località senza trovare alcuna resistenza. Come invece avrebbe dovuto fare lo Stato, a seguito dell’ordinanza prima mia, poi del Presidente della Regione Calabria e del governo nazionale. Ordinanza che di fatto impedisce ai cittadini non solo di passare da una regione all’altra, ma anche da un comune all’altro. In quel piazzale abbiamo saputo che purtroppo ci sono anche nuclei familiari con bambini, anziani e donne in stato di gravidanza. La linea della fermezza è conosciuta, le leggi vanno rispettate da tutti, sapevano che non potessero oltrepassare lo Stretto ad eccezione di alcune categorie. I controlli non ci sono stati, io ho fatto quello che dovevo fare da Presidente della Regione protestando in maniera ferma e determinata ma con garbo istituzionale nei confronti del Ministro dell’Interno. Subito dopo il Ministro attraverso il Prefetto di Reggio ha adottato una misura restrittiva, per cui si è determinata questa presenza di oltre 200 unità rimaste lì”. Io non ho alcun potere per farli entrare perchè le competenze sono dello Stato. Però lo spirito umanitario deve esserci, non possiamo fare finta di niente. Tutti siamo genitori, figli e sappiamo quanto sia difficile per chi resta lì trascorrere un’altra notte in macchina. Con l’Assessore alla Salute abbiamo pensato di scrivere al Ministro dell’Interno dicendo che lo Stato ha determinato questo assembramento e lo Stato deve risolvere il problema. Abbiamo suggerito di acquisire una struttura ricettiva nella provincia reggina ospitando almeno persone con particolari fragilità. Per i cittadini residenti in Sicilia, si fa carico degli oneri la regione Sicilia. Al resto pensa lo Stato. Ma abbiamo il dovere di mettere questa gente in quarantena obbligatoria perchè non sappiamo quale sia la loro reale condizione di salute. Lo prevede il protocollo vigente, quei cittadini vanno condotti in una struttura esattamente come noi pensiamo per centinaia e centinaia di cittadini. Noi non vogliamo vanificare lo sforzo lodevole di milioni di siciliani che da giorni stanno a casa per obbedire alle norme che sono state adottate”. ULTIM’ORA – CORONAVIRUS, Il sindaco di Reggio Calabria: “Blocco Villa San Giovanni, prime 150 persone di ritorno in Sicilia”   ***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***