Cambio delle regole sulle retrocessioni in Serie D. Tuona l’allenatore del Rieti Eziolino Capuano ai microfoni di tuttomercatoweb.com:
“Vergogna totale di un calcio senza regole e che non rispetta famiglie, società che spendono e allenatori che si massacrano sul campo dalla sera alla mattina. Non esiste, a cinque partite dalla fine, cambiare le regole. Nel girone C era prevista una sola retrocessione più l’estromissione del Matera, non è concepibile modificare una normativa del genere. Dov’è il rispetto? Avevano detto che il calcio andava incontro ad un processo di cambiamento, ad ora sono deluso. Stavamo compiendo un miracolo, stanno dilapidando tutto senza rispetto di un presidente che caccia i soldi mentre sul campo si salveranno club sulla via del fallimento”.
“Se fosse per me bloccherei il campionato insieme al Bisceglie, al Siracusa e a tutte quelle squadre che stanno subendo una situazione clamorosa. Ho l’obbligo di difendere il nostro lavoro, è tutto anticostituzionale e irrispettoso ed è arrivato il tempo di dire basta! Ghirelli è una persona che goda della mia stima illimitata da 30 anni, ma stavolta non l’ho capito. Un uomo serio e onesto come lui non può prendere una decisione del genere, mi faccio in quattro ogni giorno per tutelare calciatori, presidenti, dirigenti e famiglie. Solo in Italia succedono queste schifezze, fosse per me il Rieti non giocherebbe domenica prossima”.
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Su TeleNova (canale 14 del digitale terrestre) è andata in onda l’ottava puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Ha partecipato anche il difensore rossazzurro Giovanni Marchese. Ecco le parole di Marchese evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Il rosso e l’azzurro sono colori particolari. Mi viene sempre un’emozione immensa quando penso a questa maglia, emozione provata poche volte in vita mia e posso assicurare che è davvero così. Catania-Albinoleffe? Ricordi da pelle d’oca. E’ stato fantastico, qualcosa che non si può spiegare perchè devi viverla per capire cosa significhi. Speriamo di rivivere quei momenti. Il 2012? Anno significativo sul piano familiare perchè ho sposato Elisa e poi abbiamo posto le basi per la nascita di Calogero. Ma è stato anche uno degli anni migliori sotto il profilo professionale con Montella e Maran in panchina, il record di punti in Serie A… ricordi bellissimi anche questi. Salto di categoria possibile? Affinchè questo accada, deve andare tutto per il verso giusto. Sia in campo che fuori. Ed è possibile farlo. Sì, assolutamente. Bisogna crederci“.
“Ho 34 anni ma fisicamente sto bene. Ho maturato esperienza, questa è molto importante perchè crescere ti aiuta a capire come comportarsi in certi momenti e dove limitarsi in altri. Mi piace fornire consigli sempre nel modo giusto. Non massacro mai il compagno, lo aiuto anche quando sbaglia. Non è mai stato tutto semplice nella mia vita calcistica. Ho avuto la fortuna di approdare nel Torino, che all’epoca vantava uno dei settori giovanili più importanti d’Italia. Avevo 11 anni, ero lontano dalla famiglia. Dovevo restare sempre sul pezzo e dimostrare qualcosa di più. Facevo tanti sacrifici. Ai miei tempi non c’erano i social. Io sapevo di dovermi migliorare in determinati aspetti fisici, facevo di tutto per farlo dedicandomi al calcio a 360 gradi. Ma non trascuravo lo studio. Oggi i ragazzi s’impegnano, ci sono tanti aspetti che vengono portati fuori da una certa direzione ma è normale che i tempi cambino. Viviamo l’epoca attuale”.
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Su TeleNova (canale 14 del digitale terrestre) è andata in onda l’ottava puntata della seconda edizione del format televisivo ufficiale Piacere Calcio Catania. Ha partecipato anche l’attaccante rossazzurro Matteo Di Piazza. Ecco le parole di Di Piazza evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Quando sei sul rettangolo verde ed arriva il gol, l’emozione è indescrivibile. Nel momento in cui ti ritrovi lì, l’attaccante deve avere quei pochi secondi a disposizione per realizzare il sogno personale e dei tifosi di andare a segno. A volte devi accontentarti di servire magari qualche assist, regalando una gioia ad un compagno di squadra. L’importante è chiudere la gara prima possibile e portare punti a casa. Questo conta più di un gol personale”.
“Il bilancio della mia esperienza rossazzurra finora è molto positivo ma so di potere dare ancora tanto. Molta gente non mi ha perdonato alcuni episodi successi negli anni, ma cerco di dimostrare chi sono. Mi ritengo molto istintivo ma questo impulso è tutto per il Catania, contribuendo a portare la squadra dove merita e per di più da siciliano, rappresentando una terra bellissima”.
“Non ho mai abbandonato il sogno di giocare in Serie A, lo faccio tuttora. E’ il sogno di tutti. Mi sono espresso molte volte in B ma senza riuscire ad effettuare il salto di qualità. Forse a causa di tanti sbagli commessi nella mia vita. Arriva però il momento in cui maturi e non perdi la convinzione di potere raggiungere la A, io ci credo con questa maglia. Legrottaglie dice che possiedo il potenziale per giocare in massima categoria? Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando mi ha allenato. Ci sentiamo spesso. L’ho ringraziato per le belle parole perchè è una persona vera, un grande allenatore con idee molto importanti. Mi ha fatto crescere sotto tanti punti di vista”.
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Migliore giocatore del Catania in campo o, se preferite, il meno peggio. Sulla base del consueto sondaggio proposto dalla redazione di TuttoCalcioCatania.com, il calciatore rossazzurro che ha maggiormente impressionato sul rettangolo di gioco mercoledì contro la Viterbese risponde al nome di Vincenzo Sarno. Prelevato nella sessione invernale del calciomercato, Sarno è subentrato alla fine del primo tempo ad un deludente Federico Angiulli mettendosi in evidenza con buoni spunti ma predicando nel deserto.
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Prima la sceneggiata di Reggio Calabria mancando di rispetto a compagni e mister, poi il chiarimento alla ripresa degli allenamenti sottolineando che si è tratto di uno sfogo del momento difficile attraversato al “Granillo”. La società lo ha comunque sanzionato con una multa, lo stesso dicasi per Davis Curiale che ha rimediato il rosso diretto per una manata immotivata nei confronti di un avversario. Walter Novellino ha deciso di rinnovargli la fiducia contro la Viterbese, convinto che sarebbe arrivata una reazione forte e decisa da parte di Marotta.
L’impegno c’è stato ma la prestazione, in verità, ha deluso le attese intestardendosi troppe volte a fare tutto da solo, venendo marcato stretto e trovando pochi varchi per impensierire la difesa laziale. Nel corso della ripresa, ciliegina sulla torta, riporta un cartellino giallo inutile prima di essere sostituito da Fran Brodic. Per lui, già diffidato, si tratta di squalifica certa in vista di Catania-Bisceglie. Il turno di stop, comunque, cade a fagiolo per l’ex punta della Robur Siena che potrà rifiatare e ripristinare energie psicofisiche. La sensazione è che comunque Marotta non sarebbe stato riproposto in campo domenica.
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L’ex allenatore del Catania Cristiano Lucarelli torna sulla passata stagione vissuta in Sicilia e commenta la situazione attuale in casa rossazzurra, ai microfoni di tuttoc.com:
“Catania ama la squadra della città, e gli umori della piazza sono condizionati dai risultati: non si deve però mai fare l’errore di esaltarsi quando le cose vanno bene nè quello di deprimersi quando vanno male. Questo, però, fa parte della bellezza di Catania, una piazza sprecata per la Serie C. Ma il troppo amore, che alle volte può portare a delle pressioni, rischia di far venire il braccino nelle situazioni più ostiche”.
“Alla luce del campionato che il Lecce sta facendo adesso in Serie B, confermo che anche lo scorso anno i salentini avevano qualcosa in più del mio Catania, anche se comunque noi siamo andati fuori per un rigore, una traversa: a ogni modo, siamo stati anche un po’ sfortunati perché ci siamo trovati a dover duellare con una vera big. Chiaramente mi sarebbe piaciuto continuare, dando continuità al percorso intrapreso, anche perché, con la rosa attuale e un parco attaccanti che nessuno può permettersi, saremmo partiti come favorita: cosa successa, anche perché gli allenatori scelti, prima Sottil e poi Novellino, sono ottimi. Come club, il Catania ha fatto tutto il possibile, va sollevato da ogni responsabilità”.
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Curiale, Di Grazia e Russotto i rossazzurri in gol nell’ultimo precedente
Sono soltanto cinque i precedenti confronti tra Catania e Bisceglie giocati nell’impianto di piazza Vincenzo Spedini. Il bilancio sorride nettamente in favore dei colori rossazzurri, vittoriosi in tre occasioni.
Dagli anni ’90 in poi gli incroci più recenti tra le due formazioni. Si va dal 2-0 firmato D’Isidoro-Naccari nel campionato 1995-96, all’1-0 della stagione seguente (marcatore Pannitteri), fino all’1-1 del novembre ’97 (Massimo D’Aviri portò in vantaggio gli etnei, poi raggiunti da Sirio Silvestri). Largo successo del Catania targato Lucarelli la scorsa stagione: reti di Curiale (doppietta), Di Grazia e Russotto, gol della bandiera di Jovanovic per i nerazzurri stellati.
Il computo dei precedenti tiene conto anche della partita disputata nella stagione 1940-41 tra l’Associazione Fascista Calcio Catania e l’Armando Diaz (società sportiva biscegliese attiva durante gli anni ’30-’40 del Novecento) finito in parità (1-1).
BILANCIO IN CAMPIONATO
Vittorie Catania 3 Pareggi 2 Vittorie Bisceglie 0 Gol Catania 9 Gol Bisceglie 3 Differenza reti +6
Serie C 1940-41 AFC Catania 1-1 SS Armando Diaz Serie C2 1995-96 Catania 2-0 Bisceglie Serie C2 1996-97 Catania 1-0 Bisceglie Serie C2 1997-98 Catania 1-1 Bisceglie Serie C 2017-18 Catania 4-1 Bisceglie
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L’ex attaccante del Catania Gionatha Spinesi analizza il momento dei rossazzurri a La Gazzetta dello Sport:
“Il Catania resta la squadra più forte, potenzialmente, dell’intera Serie C. Aveva scelto un allenatore preparato e vincente come Sottil, mio ex compagno di squadra. Il problema non era il tecnico. A Catania si vive cavalcando la passione della gente. Non si subisce la pressione e questo è un particolare che fa la differenza. I fischi ci sono perché c’è amore per la squadra. Quello che distrugge è l’indifferenza. Se ti fischiano in 20 mila va bene, se vieni allo stadio e non trovi nessuno allora addio sogni di gloria. Chi indossa la maglia rossazzurranon può essere solo bravo, deve avere gli attributi“.
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Autore del gol che ha deciso la promozione del Catania in Serie A nel 2006 contro l’Albinoleffe, Umberto Del Core parla così delle difficoltà incontrate quest’anno dai rossazzurri attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport:
“Ho visto la partita di domenica in tv e sono rimasto molto deluso, ha lasciato agli avversari il primo tempo. Una ripresa all’arma bianca, ma senza costrutto. Il pubblico sarà sempre decisivo, stia accanto ai ragazzi altrimenti non c’è futuro in questa stagione. Lodi resta il trascinatore del gruppo, è innegabile. Uno come lui in C è sprecato e potrebbe essere decisivo nel corso di partite che valgono una stagione“.
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Ai microfoni di ‘Radio Studio Italia’, in collaborazione con la redazione di TuttoCalcioCatania.com è intervenuto telefonicamente l’ex attaccante rossazzurro Claudio Pelosi. Occasione utile per commentare le ultime vicende di casa Catania, prospettive e la figura dell’indimenticato Vincenzo Delvecchio:
Claudio, anche questo rischia di essere l’anno della recriminazione per via dei tanti punti persi per strada. Non trovi? “Guardi la classifica e ti accorgi che siamo lì. Si sarebbe potuta presentare una situazione molto favorevole al Catania, soprattutto alla luce dello scontro diretto Juve Stabia-Trapani. Invece tanti punti persi e si continua a recriminare. Mancano i gol degli attaccanti di ruolo. Quei 6-7 gol in più che ti avrebbero portato ad avere almeno 5-6 punti in più in classifica”.
Spesso il Catania ha giocato solo per un tempo in questo campionato, stessa cosa accaduta contro la Viterbese… “Tante volte 45 minuti a disposizione possono bastare, ma poi bisogna saperli sfruttare. Oltre 30 cross effettuati sono numeri pazzeschi, paradossalmente da categoria superiore ma se arrivano tanti cross con poca presenza in area non va bene. I nomi presenti nella rosa del Catania dovrebbero rassicurarti per ottenere un piazzamento importante ma mancano i gol di quei giocatori che possono farti fare il salto di categoria”.
Dopo due sconfitte di fila arriva il Bisceglie, occasione giusta per ripartire? “Domenica il Catania avrà tutto da perdere. Reduce da due ko consecutivi, sarà un match difficilissimo per la squadra di Novellino ma adesso deve vincere. C’è ancora tempo per fare qualcosa d’importante nonostante le numerose recriminazioni, magari si potrebbe accorciare ulteriormente la classifica mettendo un pò di pressione alle prime della classe. Serve un filotto di risultati per riacquistare fiducia ed essere trascinati da un pubblico meraviglioso”.
Ti sei chiesto come mai il Catania stecchi proprio quando si pensa sia giunto il momento del salto di qualità?
“Tutte le volte che hanno tirato la testa fuori dal guscio, pensando che fosse arrivato il momento della svolta, ecco un tonfo. Non me lo so spiegare. Magari per qualcuno la maglia rossazzurra pesa tanto. Dopo il cambio alla guida tecnica si pensava ad un approccio diverso. Sarebbe stato tosto ritrovarsi un Catania lanciatissimo per Juve Stabia e Trapani, invece siamo ancora qui a recriminare. Speriamo facciano gruppo, si uniscano per effettuare lo sprint finale nella maniera più adeguata a questa piazza”.
Quanto realmente conta un buon piazzamento finale in ottica Play Off? “Conta moltissimo. Meglio sei messo, meglio è. Però ricordo quando con la Pistoiese eravamo ultimi nella griglia Play Off e li vincemmo. Quindi la posizione in classifica conta, ma fino ad un certo punto. Anche perchè parliamo davvero di un altro campionato. Devi essere pronto fisicamente e stare bene sotto ogni profilo per affrontarli. Adesso bisogna trovare continuità nei risultati e solidità, presentandosi con maggiore forza agli eventuali spareggi promozione”.
Chiusura ricordando la figura di Vincenzo Delvecchio. Pochi giorni fa è ricorso il tredicesimo anniversario della sua scomparsa… “L’altra sera mi sono incontrato con Mattei che si trovava in giro per lavoro vicino Milano. Mangiando una pizza abbiamo ricordato la forza, la simpatia e la professionalità di Vincenzo. Gli bastava mettere in mezzo 4-5 cross ed io la buttavo dentro (ride, ndr). Quando appresi la notizia della sua scomparsa rimasi scioccato. Persona eccezionale, compagno di squadra modello, ragazzo buono come il pane e professionista serio. Anche un ottimo calciatore dotato di un bel sinistro, fisico e corsa. Conservo un ricordo fantastico di lui”.
Si ringrazia Claudio Pelosi per la gentile concessione dell’intervista.
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