SPINELLI (Pres. Livorno): “Lucarelli, serve più equilibrio in campo e fare punti soprattutto in casa”

Il Presidente del Livorno Aldo Spinelli rinnova la fiducia all’ex tecnico rossoazzurro Cristiano Lucarelli dopo un avvio di stagione deficitario in Serie B, ma si aspetta di più nelle prossime partite. Queste le parole di Spinelli raccolte da quilivorno.it:

“Lucarelli traballa? Non scherziamo. Ci sono delle cose da sistemare ma piena fiducia al mister e al suo staff. Abbiamo commesso delle ingenuità in difesa. Ci sbilanciamo troppo a volte nella ricerca del gol e alcuni poi non rientrano. Ci vuole più equilibrio. Non si vince schierando 3-4 attaccanti. Il mister deve partire da qui per aggiustare la squadra. Intanto, ribadisco, massimo serenità e fiducia. Finiremo a centro classifica. Ma è chiaro però che soprattutto in casa i punti vadano fatti”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

RUSSOTTO (Sambenedettese): caccia al primo gol in campionato, intanto strappa applausi

Sette partite di campionato disputate con la maglia della Sambenedettese in questo campionato di Serie C, prima vittoria ottenuta nei giorni scorsi contro l’Imolese ma appuntamento con il gol ancora rinviato. Ad eccezione della rete di pregevole fattura siglata in Coppa Italia al cospetto del Fano al 93′, Andrea Russotto è ancora a secco di gol nel girone B. Le prestazioni, comunque, sono in crescendo. La generosità dell’ex attaccante del Catania è apprezzata dai tifosi rossoblu, come testimoniano anche gli applausi ricevuti nell’ultimo match vinto 2-1, ma pecca di precisione sotto porta.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

PAGANESE: prima della gara col Catania, Scarpa sarà nominato ambasciatore AICOVIS

L’AICOVIS, Associazione Italiana Contro la Violenza negli Stadi, nomina ambasciatore contro ogni forma di violenza e bullismo l’attaccante della Paganese Francesco Scarpa. Prima del fischio d’inizio della gara contro il Catania, in programma questo pomeriggio allo stadio “Marcello Torre” di Pagani, il presidente dell’Associazione Rosario Iannucci consegnerà la maglia Fair Play di ambasciatore.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

PISSERI: porta inviolata a Pagani, ultima volta nel 2014

Tredicesima volta, questo pomeriggio, che il portiere del Catania Matteo Pisseri affronterà la Paganese in carriera: 7 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte. Lo ha fatto, finora, indossando anche le casacche di Monopoli, Juve Stabia, Catanzaro e Gubbio. Secondo una statistica raccolta dalla nostra redazione, in occasione di ogni partita disputata fuori casa al cospetto degli azzurrostellati, l’estremo difensore continua a prendere gol dal 2016. Allora fu 1-1 quando militava tra le fila del Monopoli. Successivamente, con il Catania, si registrò il 2-1 in favore dei campani ed il rotondo 2-5 rossoazzurro. L’ultima occasione che vide Pisseri mantenere la porta inviolata a Pagani risale al 4 ottobre 2014: Paganese 0-1 Juve Stabia.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

SERIE C TV (Video): “Gli ‘orrori’ del campionato, quarta puntata. L’esultanza di Lodi…”

La quarta puntata degli episodi più divertenti del campionato di Serie C secondo Eleven Sports – Serie C TV, piattaforma ufficiale della Lega Pro, che inserisce anche l’esultanza del centrocampista del Catania Francesco Lodi contro il Trapani definendola “senza senso”:

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

FLORO FLORES (Casertana): “Col Catania impacciati nel primo tempo. Solo il Catanzaro ci ha messo in difficoltà”

0

L’attaccante della Casertana Antonio Floro Flores (nella foto con la maglia del Bari, ndr), autore del gol valido per il definitivo 1-1 contro il Catania, torna sulla partita disputata coi rossoazzurri. Ecco quanto si legge su sportcasertano.it:

“Eravamo un po’ impacciati nel primo tempo forse perché dovevamo smaltire la delusione dell’eliminazione dalla Coppa Italia. Poi abbiamo ancora bisogno di un po’ di tempo, essendo stata allestita la squadra negli ultimi giorni di mercato. Ad oggi eccezion fatta per Catanzaro che gioca a calcio, non ho trovato formazioni che ci hanno messo in difficoltà”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

SERIE C TV (Video): i più bei gol della 7/a giornata, spicca una rete da centrocampo

Quali sono stati i dieci più bei gol della 7/a giornata di Serie C? Lo staff di Eleven Sports – Serie C TV, piattaforma ufficiale della Lega Pro, realizza un filmato contenente, come di consueto, le più belle marcature messe a segno:

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

TRAPPOLA PAGANESE: impegno da non sottovalutare per il Catania

Questo pomeriggio, Catania impegnato allo stadio “Marcello Torre” di Pagani. Obiettivo, vincere per continuare la scalata della classifica non rendendo vani gli sforzi effettuati contro il Trapani ed arrivare con entusiasmo alla successiva trasferta di Monopoli. I rossoazzurri non possono permettersi passi falsi sul campo di una delle formazioni più in difficoltà del momento nel girone C con un solo punto conquistato, un attacco che segna con il contagocce ed una difesa che di gol ne ha presi, sin qui, 18. Dati statistici che confermano le problematiche incontrate in questo avvio di campionato dalla Paganese.

La squadra allenata da Fusco, peraltro, fa i conti con tante defezioni: Cesaretti, Piana, Punzi, Schiavino, l’ex Catania Musacci e Fornito, giocatore ancora di proprietà rossoazzurra ceduto in prestito nella sessione estiva del calciomercato. Ma sarebbe un grave errore prendere l’impegno sottogamba. In Lega Pro non esistono gare dall’esito scontato e la Paganese non avrà niente da perdere. Sottil, invece, non potrà disporre degli acciaccati Rizzo e Barisic (rientreranno a novembre), oltre che dello squalificato Vassallo. In compenso ritrova il difensore Esposito che ha scontato il turno di squalifica inflitto dopo l’espulsione riportata nel finale di Casertana-Catania. Disponibile anche Llama, che potrebbe giocare parte dell’incontro.

Problemi d’abbondanza in casa rossoazzurra nel complesso, ma dubbi sul sistema di gioco da adottare (linea difensiva a tre o a quattro) potendo contare su una rosa ampia e molto ben assortita. Scelte che appaiono quasi obbligate, invece, perlomeno negli interpreti per mister Fusco che dovrebbe opporre al Catania un 3-5-2 ma, anche in questo caso, non è da escludere l’ipotesi di rispolverare la difesa a quattro d’inizio stagione. Fischio d’inizio alle ore 14.30, diretta del match online su Eleven Sports.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

LOVRIC: “Un sogno giocare in Italia. Catania come Spalato. Lodi dà tanti consigli, Argurio importante per me. Tra cinque anni mi vedo in A”

Il difensore del Catania Dragan Lovric nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato le parole più significative dell’attaccante del Catania, di seguito riportate:

“Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 6 anni. La mia prima squadra è stata il GOSK, in una città che fa 5/6mila abitanti. Sono stato lì tre anni, poi andai all’Adriatic dove ho conosciuto Luka Bogdan. Siamo grandi amici, ci conosciamo da una vita. Abbiamo giocato insieme, siamo altissimi, due “animali” come si dice qui. Per me era un sogno trasferirmi in Italia. Tutto è successo molto velocemente. Il Catania mi ha fatto concretizzare questo sogno, superando il provino. Per me il calcio italiano è importante perchè, storicamente, i migliori difensori al mondo sono italiani”.

“A 17 anni sono approdato alle pendici dell’Etna, ho iniziato a giocare in Primavera. Mister Pulvirenti mi ha messo subito in campo. Feci anche panchina in Serie A, emozione incredibile. Poi l’infortunio al legamento crociato. Col Catania retrocesso in B, in ritiro dopo 3-4 giorni mi operai di appendicite. Qualche settimana successiva è arrivata la rottura del crociato. Mia mamma mi è stata vicina venendo dalla Croazia a Roma. Anche il mio procuratore, mio fratello, la nonna, gli amici. La mia ragazza mi raggiunse, invece, a seguito di un nuovo grave infortunio. Ho vissuto tempi bruttissimi che mentalmente ti distruggono. A 18 anni stavo a Torre del Grifo, facevo piscina la mattina e palestra nel pomeriggio, 5 ore al giorno. Brutti ricordi ma, per fortuna, ci sono anche quelli positivi”.  

Catania? Il sud Italia è come Spalato, il calore della gente è molto simile. Quali sono i miei posti preferiti a Catania? Aci Trezza, Aci Castello. Alla mia ragazza però il mare piace molto più di me. Argurio? Il Direttore è stato molto importante nel mio percorso perchè lui non mi ha mai abbandonato neanche quando ero infortunato. Mi è sempre stato vicino, aiutandomi. Sottil? E’ l’allenatore più vincente che ho conosciuto finora. Riesce a trasmetterti sempre l’importanza della partita, pretende il massimo come se ogni gara fosse una finale. Mi trovo benissimo con lui. Per me vale tanto avere giocato in Coppa Italia. E’ molto importante giocare, aspetto la mia chance e sono pronto a sfruttarla nel migliore dei modi. Se preferisco la difesa a tre o quattro? Scelgo la prima opzione, avendo più spazio per portare la palla”.   

Con chi ho legato di più? Barisic, Brodic e adesso Mujkic. Parlo con tutti. Siamo diventati buoni amici con Calapai, abbiamo anche preso casa nelle vicinanze. Quale difensore mi è sempre piaciuto nel mio ruolo? Nemanja Vidic. Mi ispiravo sempre a lui, al suo modo di arrivare sulla palla, non aveva paura di niente. Qual è il mio più grande desiderio? Giocare titolare e vincere il campionato. L’attaccante che ho ‘picchiato’ di più? Per adesso Marotta. Il giocatore croato più forte attualmente nel mio ruolo? Lovren. Il segreto dei tanti campioni sfornati in Croazia? Non so, di sicuro si punta molto sui giovani. Dinamo Zagabria e Hajduk Spalato sono i migliori club da questo punto di vista. Modric? A mio avviso meriterebbe di conquistare il Pallone d’Oro. Il suo ruolo è difficilissimo, lo interpreta con una tranquillità incredibile e non lo fa nessuno come lui”. 

Dove mi vedo tra cinque anni e che tipo sono? Speriamo in Serie A. Sono un ragazzo molto tranquillo, non il tipo da serate. Mi piace anche molto mangiare. Gli gnocchi che fa la mia mamma, l’insalata francese di mia nonna e la carne di cavallo sono il cibo che preferisco. Persone famose che inviterei a casa mia? Robert De Niro, mio attore preferito, e Nerman Vidic per parlare di calcio. Lodi? Siamo diventati amici, ormai ci conosciamo da tanto tempo. E’ una grande persona che ti aiuta molto sul campo, quando sbagli ti suggerisce come facilitare le cose. Da quale tecnico mi piacerebbe essere allenato e per chi facevo il tifo da piccolo? Mi piace molto Mourinho. Tifavo Manchester United, uno squadrone ai tempi di Cristiano Ronaldo e Nemanja Vidic con Ferguson allenatore”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

ESCLUSIVA – Gregori: “Catania, da giovanissimo mi hai fatto vivere il grande calcio di A. Poche partite ma tanti ricordi. Questa piazza non può stare in C”

La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha avuto il piacere di contattare telefonicamente Massimo Gregori, ex difensore del Catania negli anni ’80. Poche apparizioni in rossoazzurro nella nefasta stagione 1983-84, ma ricordi comunque significativi dell’esperienza alle pendici dell’Etna. Ha anche militato tra le fila della Paganese, prossima avversaria degli etnei, ma si trattò di una toccata e fuga.

Massimo, cosa mi dici innanzitutto dei tuoi trascorsi con la maglia del Catania? 
“Fu Gianni Di Marzio a volermi portare in Sicilia, trovai una rosa composta da giocatori di una certa età come Ranieri, Mastropasqua, Ciampoli, Sorrentino, Mosti, Cantarutti. Avevo 18 anni, provenivo dalla Primavera della Roma con cui vinsi il torneo di Viareggio. Liedholm mi portò in panchina ma fu con il Catania che esordì in Serie A. Le aspettative erano inizialmente diverse con gli arrivi di Pedrinho e Luvanor. In realtà era una buona squadra da B, ma per la A serviva altro confrontandoti con gente come Zico e squadroni. Era una rosa un pò attempata per la categoria. Luvanor e Pedrinho, poi, erano due solisti. Non ancora pronti per giocare nella Serie A italiana e, a mio avviso, neanche all’altezza degli altri stranieri. L’ossatura del Catania era quella dell’anno precedente con tutti i fedelissimi di Di Marzio. Non partimmo male, ma anche gli arbitri ci penalizzarono. Inoltre abbiamo giocato parecchie partite a Palermo perchè il Cibali era squalificato, a seguito di un’invasione di campo contro il Milan. E’ stata un’annata storta. Mandarono via mister Di Marzio ed arrivò Giovan Battista Fabbri che stravedeva per me e mi fece giocare le successive partite”.

Non fu una stagione esaltante, eppure di Catania conservi un ricordo speciale…
“Ho lasciato un pezzo di cuore. Il Catania è la squadra che mi ha fatto giocare in Serie A, rappresenta anche il ricordo della mia prima esperienza professionistica. Una bella città, come Roma. Aci Castello, Aci Trezza, Lungomare, Via Etnea, Corso Italia… giravo spesso questi luoghi. Abitavo ad Aci Trezza, bellissimo posto. Poi c’era il padrone di casa, una grandissima persona. Purtroppo ho giocato poco ma ero un ragazzino. Mi trovai benissimo alle pendici dell’Etna. La gente mi riempiva anche di regali”.

Hai giocato una decina di partite, quali ti sono rimaste impresse nella mente?
“Contro la Lazio vincevamo 1-0 con gol di Carnevale. I biancocelesti sarebbero retrocessi con noi in caso di sconfitta. Poi c’era una rivalità sportiva notevole, anche a livello di tifoserie. Quel giorno ce la mettemmo tutta anche se già retrocessi. Laudrup, D’Amico, Manfredonia s’insultavano tra di loro. Nel finale Pairetto gli regalò un rigore scandaloso, la partita fu sospesa per ben venti minuti e giocavamo a Palermo, avendo il Cibali squalificato. Altro match che non dimentico è l’esordio in Serie A. Avevo una paura… andammo una settimana in ritiro a Rapallo in vista dello scontro diretto per la salvezza col Genoa in trasferta. Nell’ascensore, era martedì, mister Di Marzio disse che mi avrebbe fatto giocare al posto di Luvanor. Le mie gambe tremavano. Vidi Marassi pieno. Ho giocato anche contro Juventus, Roma, a Napoli. Bei ricordi”.

Come mai, al termine della stagione, andasti via?
“La società mi riscattò a fine stagione in B con Mimmo Renna alla guida del Catania, andai in ritiro ma il mister non mi vide tanto bene. Io non volli più fare panchina, allora decisi di trasferirmi alla Cavese dove feci un grande campionato in C, giocai anche nella Nazionale di categoria. Poi Fabbri, lo stesso allenatore che mi fece giocare le ultime partite col Catania, mi volle a Catanzaro dove, tuttavia, non mi trovai bene”.

Nella tua carriera si registra anche una parentesi con la Paganese…
“A Pagani era un discorso più che altro di cartellino. All’epoca non c’era la legge Bosman quindi ero proprietario della società, il Catanzaro. Avevo una causa con il club giallorosso, a seguito di un problema di parametro potevo solamente andare a giocare nei Dilettanti per riscattare il cartellino e tornare tra i professionisti. Così stetti fermo sei mesi, poi terminai l’anno a Pagani, dove fui di passaggio, e l’anno dopo con il mio cartellino andai a Perugia”.

E di Angelo Massimino, quali ricordi conservi?
“Massimino era un personaggio. Di pallone non capiva niente, però si fidava molto dei collaboratori, scambiava sempre battute con i calciatori. E poi si fidava dei tifosi, aveva un rapporto speciale con loro. Era figlio di un calcio diverso, un altro mondo. Per prendere lo stipendio al Cibali in sede si faceva la fila e dovevi tirare le pietre alla finestra per farti aprire (ride, ndr). Altri tempi”.

Di anni ne sono trascorsi, oggi il calcio italiano come lo vedi?
“Non si capisce più niente. La Lega Pro è finita nel dimenticatoio. Una volta era un serbatoio per le categorie superiori. All’epoca la C valeva la B dal punto di vista tecnico. Ora c’è chi gioca in qualsiasi giorno della settimana. C’è ancora chi aspetta il ripescaggio. E’ un bordello. Il Catania, peraltro, era sicuro di essere ripescato. Come fa a stare in Lega Pro una piazza come Catania? E’ un peccato mortale. Almeno dovrebbe stare tra Serie B ed A, se in massima categoria ci sono piazze come Chievo ed Empoli. Ricordo che nello spogliatoio i giocatori parlavano sempre dei 40mila dell’Olimpico, vedevo i filmati. Quello comunque era un altro calcio. Più vero, autentico. Adesso non c’è più una lira, in Lega Pro si muore di fame. I soldi a quei livelli sono finiti”.

A proposito di Serie C in crisi, cosa ne pensi di questo tour de force che dovrà sostenere il Catania?
“Il campionato è falsato. Se vedo la classifica non è veritiera. Come fai ad arrivare a novembre con l’Entella e la Viterbese ferme? E’ pesante giocare di continuo. Farlo ogni due-tre giorni è complicato da gestire. Soprattutto in Lega Pro, anche per un discorso di preparazione. Però il Catania ha una rosa attrezzata e sarà sicuramente tra le pretendenti alla vittoria del campionato”.

Sulla carta non dovrebbe esserci partita con la Paganese, ma fa bene il Catania a non fidarsi degli azzurrostellati?
“Io li ho vinti i campionati in C. Ho giocato in piazze di blasone come Perugia, Sambenedetto del Tronto, Catanzaro. Squadre con trascorsi importanti come lo è il Catania. Ma il blasone non ti fa vincere le partite. E’ più facile salvarti in B che vincere un campionato di C. Però secondo me è solo questione di tempo per il ritorno del Catania in categorie più consone alla tradizione. Non c’è niente di scontato o semplice nel calcio. Può anche capitare che perdi con l’ultima della classe. Poi dipende come s’incanala la partita, se si mette male dall’inizio comincia ad essere difficile. I campi della Campania sono sempre tosti dal punto di vista ambientale. Loro punteranno forte su questo aspetto, fuori casa invece la Paganese dovrebbero essere una squadra più abbordabile. Però sono sicuro del valore del Catania e della rabbia che ha detto dentro di sè dopo il mancato ripescaggio. Ha una squadra di categoria superiore, l’importante è che tutti riescano a calarsi nella realtà evitando di prendere sotto gamba qualsiasi partita”.

Chiusura finale con un messaggio da rivolgere ai tifosi del Catania?
“Faccio un grosso in bocca al lupo perchè Catania è una città che merita altri palcoscenici, auguro al più presto ai suoi splendidi tifosi di tornare nelle categorie che meritano”.

Si ringrazia Massimo Gregori per la gentile concessione dell’intervista.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***

© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.