CATANIA: ancora qualcosa da correggere negli equilibri di squadra

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Catania - Juve Stabia

Nuovi passi avanti registratisi contro la Juve Stabia, dopo la vittoria ottenuta in Coppa Italia al cospetto dell’Akragas. Il Catania, però, può e deve ancora migliorare tanto. Soprattutto per quel che concerne i complessivi equilibri di squadra nell’arco dei 90 minuti. Sabato, nel primo tempo, si notava chiaramente un certo scollamento tra i reparti di centrocampo ed attacco. Più volte si faceva ricorso a lunghi lanci, oppure ad una costruzione del gioco macchinosa e prevedibile.

Poco movimento dei terzini e Catania in difficoltà sul piano del possesso palla nel 4-3-1-2 di mister Rigoli. I centrali di difesa, inoltre, incontravano non pochi problemi ad uscire dalla propria area di rigore. La Juve Stabia ha approfittato proprio di una delle amnesie difensive rossoazzurre trovando la via del gol con Lisi. La realizzazione stabiese ha, in un primo momento, mandato in tilt il Catania ma, con il passare dei minuti, ci si è accorti del fatto che l’Elefante avesse assorbito la botta proiettandosi in avanti alla ricerca del pari.

Il lancio illuminante di Scoppa a beneficio di Calil, abile in pallonetto a “freddare” il portiere ospite ha suonato la sveglia. Dall’1-1 in poi il match è cambiato. Catania che ha fatto circolare la palla con molta più naturalezza e rapidità, senza dare punti di riferimento precisi agli avversari. Salendo in cattedra il centrocampo e crescendo la spinta dei terzini, ne ha beneficiato anche il reparto offensivo.

Paolucci, nonostante una condizione fisica non ancora eccelsa, ha evidenziato il consueto fiuto del gol portando in vantaggio l’Elefante. Poi il neo entrato Di Cecco, a cui Rigoli ha chiesto di effettuare tanto pressing, è stato premiato siglando la rete valida per il definitivo 3-1. Globalmente c’è ancora qualcosa da registrare in fase difensiva e la manovra d’attacco non si presenta sempre fluida. La strada intrapresa sembra essere, comunque, quella giusta.