Il Catania riscatta la sconfitta di Bisceglie piegando la resistenza della Virtus Francavilla, ma solo in termini di risultato. Prestazione non eccelsa, disappunto sottolineato dai poco più di 8mila tifosi rossoazzurri presenti sugli spalti dello stadio “Angelo Massimino”. Una serata iniziata con il ricordo della memoria di Vincenzo Zingales, che fu presidente del Tar di Catania (minuto di raccoglimento in suo onore), e del tifoso Andrea Maugeri, tragicamente scomparso nei giorni scorsi.
Poi la ripetizione del coro “Noi vogliamo gente che lotta” ha inteso inviare alla squadra il messaggio chiaro di non risparmiare alcuna goccia di sudore, auspicando che il ko di Bisceglie servisse da lezione. Con il trascorrere del tempo la prova offerta dal Catania ha determinato prima qualche mugugno, poi lo sviluppo di veri e propri cori di contestazione all’indirizzo di giocatori, proprietà e dirigenza (nel mirino in particolare l’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco ed Antonino Pulvirenti).
Quando si avvicina la fine della partita, ipotizzando la protesta veemente dei tifosi, arriva però il calcio di rigore trasformato da Francesco Lodi che vale i tre punti. Sicuramente una boccata d’ossigeno per i calciatori del Catania ed un gol che smorza le proteste del pubblico, comunque insoddisfatto come testimoniano i fischi indirizzati alla squadra al termine del match. Insomma, era importante vincere ed i tre punti sono arrivati ma servono prestazioni più convincenti.
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