DOCCIA GELATA: il Catania e la dura legge del gol. Amarissimo il primo pareggio interno della stagione

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Gol sbagliato, gol subito. Un classico. La legge del gol castiga il Catania che, dopo avere costruito varie occasioni per depositare la palla in fondo al sacco, oltre al vantaggio di Mbende sugli sviluppi di un calcio d’angolo allo scadere del primo tempo, si trova costretto ad accontentarsi di un solo, misero, punto. Troppo poco l’1-1 contro il Bisceglie, nel contesto di una partita che sarebbe stata fondamentale da vincere per il morale e la classifica.

Mister Lucarelli si affida al 3-5-2 di partenza, come aveva lasciato intuire nel corso della conferenza stampa di presentazione a Torre del Grifo. La squadra evidenzia una buona disposizione tattica ed è molto compatta nel primo tempo, concedendo poco o nulla al Bisceglie che fatica a penetrare nell’area di rigore etnea. Biagianti è un valore aggiunto nella costruzione della manovra partendo da dietro, nell’inedito ruolo di centrale nella difesa a tre. Comunica spesso con Mbende e l’intero reparto arretrato, trasmettendo serenità e sicurezza ai compagni. A centrocampo, Lodi abbandona il ruolo di playmaker tanto caro a Camplone, affidandolo a Welbeck. Proprio quest’ultimo insolitamente non brilla, mentre Lodi agisce da mezzala per aumentare la pericolosità delle giocate negli ultimi metri. Il centrocampista di Frattamaggiore innesca un paio di situazioni interessanti a beneficio dei compagni. Questi, però, non le sfruttano a dovere. La vera sorpresa è Rizzo (nella foto, ndr). Da tempo non lo si vedeva così grintoso e determinato, con una voglia matta di spaccare il mondo. Non a caso è riuscito a strappare gli applausi del pubblico, nonostante il clima di contestazione generale.

Dopo l’1-0 meritatamente siglato da Mbende, sembrava che la vittoria non fosse distante dal concretizzarsi. Ma queste partite in cui affronti squadre che fanno poco per impensierirti e tu non riesci a chiuderle, rischiano di giocarti brutti scherzi. Così è accaduto al cospetto del Bisceglie. Mazzarani nella prima frazione, Calapai e Curiale nella seconda, hanno avuto delle ghiottissime opportunità per siglare il raddoppio. Fortuna e precisione non sono state loro alleate, tirando invece un grosso sospiro di sollievo la formazione pugliese. Più i minuti scorrevano, più aumentava la paura di vincere in casa Catania. Il Bisceglie ha fiutato il momento giusto per colpire, trovando con l’ex Ebagua il gol del beffardo 1-1 a tempo quasi scaduto. Una mazzata autentica per la squadra di Lucarelli che, per l’impegno profuso nell’arco dei 90′, avrebbe meritato di portare a casa i tre punti. Bravo, però, il Bisceglie a crederci fino alla fine. In un campionato dal coefficiente di difficoltà elevato, dove gli episodi fanno spesso la differenza, l’implacabile legge del gol ti condanna. In questo caso è capitato al Catania. La prestazione, però, rappresenta un piccolo spiraglio di luce dopo il 5-0 ignobile di Vibo. Fermo restando che bisogna fare molto, ma molto di più per ripristinare un elevato livello di competitività.

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