POGLIESE: “La mia storia politica s’intreccia con quella del Catania. Sigi, follia d’amore”

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Salvo Pogliese

Attualmente sospeso dall’incarico di sindaco, Salvo Pogliese rilascia un’intervista al quotidiano La Sicilia dove c’è spazio anche per qualche aneddoto riferito alla squadra per cui da sempre fa il tifo, il Catania:

“La mia storia politica s’intreccia con quella del Catania Calcio. Il 14 aprile 2000, derby Catania-Palermo. Il giorno prima Scapagnini era stato eletto sindaco e fece il giro sotto la Curva Nord, dove fu esposto uno striscione di 30 metri con scritto “Pogliese Sindaco”. Lo sarei diventato diciott’anni dopo. Il 28 maggio 2006 il Catania vince con l’Albinoleffe e torna in Serie A dopo 33 anni, lo stesso giorno in cui io vengo eletto per la prima volta all’Ars. Persi almeno mille voti, perché erano tutti prima allo stadio e poi a festeggiare… Il 10 giugno 2018 fui eletto sindaco mentre il Catania, sconfitto ai rigori dal Siena, diceva addio al ritorno in B. Non dico che avrei barattato l’elezione per la promozione, ma sarei stato disposto ad andare al ballottaggio. E poi il 23 luglio 2020: di mattina gli eroi della Sigi salvano il Catania Calcio dal fallimento, e io ero la persona più felice al mondo, mentre alle 16,45 arriva la mia condanna a Palermo”.

A proposito della Sigi, dice: “Sono amico di tutti i protagonisti della nuova società. Potevano fare come la nuova dirigenza del Palermo, che ha aspettato il fallimento per ricominciare a costo zero dalla D. A Catania si sono accollati 53 milioni di debiti pur di salvare la matricola e la storia: una follia d’amore. Li stimo e li sostengo, con o senza la fascia di sindaco”.

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