PAGLIARA: “Io nel progetto Catania? Altre le priorità adesso. I catanesi facciano la loro parte”

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Il Dottor Fabio Pagliara interviene nel corso del programma televisivo SalaStampa, su ‘PrimaTv’, parlando di un suo eventuale ritorno nell’ambito del progetto Sigi e del piano portato avanti dagli imprenditori che hanno effettuato il salvataggio della matricola evitando il fallimento del Catania:

Munzone ha avuto un ruolo fondamentale, sta lavorando con grande passione e dedizione. Sottolineo i valori della Sig, la passione e voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Da un punto di vista economico la scelta di far fallire la società sarebbe stata la più corretta, qualsiasi manager direbbe questo. Tuttavia c’è anche il cuore, il brand 11700, la capacità di avere un qualcosa che va oltre e deve coinvolgere l’intero tessuto. C’è un indebitamento molto forte ma spalmabile nel tempo, la possibilità di credere nella validità di un progetto. Il percorso della Sigi è appena iniziato. Il periodo è ancora molto lungo e complicato considerando la situazione Covid e altro, ci sono battaglie molto importanti da fare in termini di finanziamento e non solo. Ciascun catanese nell’ambito delle proprie possibilità faccia la propria parte non lasciando soli questi valorosi imprenditori che hanno messo denaro, faccia, generosità e competenze perchè sarebbe molto pericoloso. L’ottimo lavoro di Maurizio Pellegrino fa sì che ci siano i risultati e questo dà a tutti quanti uno stimolo in più”. 

“Il problema Covid è serio. Quello che è accaduto con Eleven Sports dà il senso del fatto che se i servizi non sono adeguati, il Covid diventa una tragedia immane. Il periodo di riapertura degli stadi temo sia abbastanza lungo e con dei numeri eventualmente molto bassi. Ci vuole professionalità, intelligenza e fantasia. L’ipotesi di reperimento delle risorse in maniera classica è un pò complicata secondo me. Se avrò la possibilità di rientrare nel progetto Sigi? Ho fatto parte del progetto nella fase in cui era utile. Adesso è giusto che si continui così. Se io posso fare qualcosa in maniera assolutamente amichevole per Catania ed il Catania la faccio senza tirarmi indietro un solo secondo. Il problema Pagliara non c’è mai stato, nè c’è oggi. Prima o poi magari si parlerà del tema Pagliara ma non è questo il momento. Io ho un grandissimo rispetto per imprenditori che stanno facendo un lavoro straordinario, lo dico senza nessun tipo di buonismo perchè tuttti noi dobbiamo ricordarlo. Da catanesi prima di tutto dobbiamo ricordarci lo sforzo immenso ed il cuore di queste persone, da Nicolosi a chi ha messo molto meno. Non c’è un problema contrattuale o di ruolo. Sono altre le priorità adesso. Una società del genere per poter andare avanti ha bisogno di una grande professionalità e di una filiera di comando abbastanza chiara. Il progetto da questo punto di vista ha altre esigenze adesso, nessun polemica, anzi rivolgo il mio grande in bocca al lupo. Sul piano della struttura societaria le aree e responsabilità di lavoro credo debbano essere poste in maniera diversa. Ho soltanto un appunto da fare, ma allo sport in generale. C’è una semplificazione molto pericolosa, si pensa che lo sport sia semplice e chiunque può fare l’operatore sportivo. Questa semplficazione è un grave errore in cui tante volte ci si ritrova”.

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