SVOLTA E DECLINO: Catania tra alti e bassi, adesso zero alibi per tutti

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Che questo fosse un campionato di transizione lo si sapeva già, ma se qualcuno avesse ipotizzato a fine Gennaio un calo di rendimento così netto e che il Catania potesse esonerare il proprio allenatore, probabilmente in pochi ci avrebbero scommesso. L’annata dei rossazzurri ha vissuto di alti e bassi; ad esempio si è passati dai 10 punti conquistati sui 12 disponibili delle prime quattro giornate, al successivo unico punto acquisito nelle quattro partite seguenti. Poi, ad un certo punto della stagione, è avvenuta una vera e propria svolta con 8 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta (ben 28 punti raccolti) che ha portato l’Elefante a ridosso delle primissime posizioni. In quel periodo, nonostante i limiti tecnici e strutturali della squadra, il mister nativo di Barcellona Pozzo di Gotto è riuscito a tirar fuori il meglio dai propri giocatori, inanellando una serie di risultati utili che hanno consentito agli etnei di sognare addirittura l’aggancio al secondo posto (distante davvero pochissime lunghezze).

Probabilmente la terza fase del campionato non è stata vissuta nel modo corretto, rilasciando dichiarazioni troppo ottimistiche (come “alzare l’asticella” e “trasformare una stagione di transizione in un campionato importante”) che hanno aumentato le aspettative della piazza su una squadra in realtà carente. In più, entrando nel vivo la trattativa tra la Sigi e Joe Tacopina per il cambio di proprietà, potrebbero avere avuto la loro incidenza dichiarazioni destabilizzanti riguardo le presunte date per il passaggio di consegne (non rispettate) o i possibili aiuti economici (mai arrivati) per il calciomercato invernale. Un crollo così drastico ed improvviso, tuttavia, non può essere giustificabile. Anche il tecnico ha la sua fetta di responsabilità, con alcune scelte tecnico-tattiche che non sono sembrate del tutto chiare, oppure l’approccio sbagliato in molte partite e lacune sul piano del gioco.

Il declino ha portato alla conquista di 6 punti in 9 giornate (facendo sprofondare gli etnei dalla 4º alla 7º posizione), ed è chiaro che ognuno deve fare mea culpa. Ogni settimana ci sono almeno tre/quattro giocatori indisponibili causa infortunio, finora gli acquisti apportati a gennaio hanno tolto certezze, i calciatori non scendono in campo con la giusta mentalità, inoltre le vicende extracalcistiche scombussolano un ambiente già saturo e scottato dalle gestioni precedenti. Come sempre quando in una società calcistica le cose non vanno come dovrebbero, a pagare è in primis l’allenatore. Adesso che si è inteso dare una scossa, nessuno avrà più alcun alibi a cui appellarsi e tutti dovranno davvero dare il massimo per concludere il più dignitosamente possibile una stagione che, fino ad un mese fa, stava andando ben oltre qualsiasi aspettativa.

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