BALDINI: “Assenze non mi spaventano. I ragazzi hanno l’entusiasmo dei bimbi che iniziano a giocare a calcio. Zeman un maestro”

0
683

Mister Francesco Baldini si mostra sereno alla vigilia di Catania-Foggia, nonostante la sua squadra faccia i conti con numerose defezioni in vista del match:

“Stiamo bene perchè abbiamo vinto una partita di sofferenza e sapevamo il tipo di gara che avremmo affrontato contro la Vibonese. I ragazzi hanno risposto ancora una volta presente. Mentalmente stiamo bene ma registriamo le assenze di Moro in Nazionale, Russotto, Zanchi e Claiton squalificati, Piccolo, Pinto, Greco e Frisenna infortunati. Un bel pò di ragazzi na sono straconvinto che domenica chi è disponibile farà la prestazione anche stavolta. Non mi spaventano assolutamente queste assenze, ho fiducia in tutta la rosa. Poi c’è il pubblico del ‘Massimino’ con cui abbiamo instaurato un legame importante, non abbiamo nessuna voglia di rallentare sul piano dell’impegno, della concentrazione e della cattiveria agonistica, ormai questa squadra ce l’ha nel Dna. Questo legame ci dà una grossa spinta e vogliamo coltivarlo ulteriormente”.

“Aneddoti su Zeman? Facevo il capitano con Zeman a Napoli, il rammarico più grande fu il suo esonero secondo me immeritato. Esonero avvenuto dopo una partita pareggiata a Perugia, stavamo vincendo ma poi arrivò la rete del pari umbro. E’ un allenatore che non si può tenere per cinque partite, aveva bisogno di tempo per lavorare. E’ un maestro perchè tante cose le ho imparate dalla sua idea. Ho sempre pensato che fosse molto avanti nei tempi. Penso alla mentalità di Guardiola, effettuando un pressing alto, appena perdo la palla lo svolgimento di un certo tipo di lavoro, Zeman ci ragionava già 30 anni fa. E’ stato un grande maestro, mi rammarica averlo avuto per poco tempo. Nonostante sembri molto burbero, ricordo una persona simpaticissima che rideva spesso. Sul piano lavorativo non ho mai sofferto un ritiro come con Zeman. Io provenivo dalla rottura di un crociato, ricordo anche una giornata in cui, tra virgolette per punizione, ci fece fare sempre lo stesso movimento in campo per un’ora e mezza. Un giorno non era contento dell’allenamento, prese un pallone, ci si mise sopra e non parlò per un’ora. Noi siamo rimasti fermi in campo per un’ora intera a capire cos’avesse. Non sapevamo se andare via o meno. Poi riprese l’allenamento e ci spiegò il motivo di quell’atteggiamento. Pretende sempre il 100%, avrei tantissimi aneddoti da raccontare. E’ un personaggio che ammiro“.

“Ropolo o Albertini a sinistra? Albertini ha più gamba in fase di spinta, Ropolo è un pò più difensore. Non ho nessuna intenzione di dare dei vantaggi all’avversario, quindi la decisione su chi giocherà la tengo per me. Maldonado? E’ pronto per il rientro, l’ho fatto riposare apposta per averlo fresco in questa partita. E’ a completa disposizione. Tempi di recupero di Pinto e Piccolo? Si stanno curando. Penso che tra una decina di giorni possano essere a disposizione se le cure e la fisioterapia continuerannno ad andare come stanno andando. Piccolo ha subito un interventino al ginocchio, serve cautela prima di rimetterlo dentro. Tropea e Panarello convocati? Tropea ha molta gamba, intensità, velocità, può fare l’esterno d’attacco, il terzino, può giocare a tutta fascia. Secondo me ha margini di crescita importanti. Panarello è un centrale difensivo che sta fecendo benissimo nella Primavera. La convocazione rappresenta il giusto riconoscimento. Sono molto contento di avere convocato entrambi”.

“Biondi mezzala? Potrebbe ricoprire anche questo ruolo. Come sapete non ragiono solamente sugli undici che scendono in campo dall’inizio, ma su 16 giocatori perchè i cambi diventano fondamentali e non distinguo tra chi gioca i primi 45 minuti e chi i secondi tempi. Sono tutti titolari in questo gruppo, Kevin è importante essendo un jolly. Lo tengo in considerazione. Moro? E’ più grande la soddisfazione di vederlo giocare in Nazionale, per i suoi tanti meriti che poi sono anche della squadra. Moro in Nazionale ha una valenza importante per tutti i ragazzi. Ho sempre detto che sfrutta alla perfezione il lavoro della squadra e quindi è una soddisfazione per tutti noi. Quanto incide la presenza di Rosaia? Penso che sia uno dei calciatori che è cresciuto di più. Veramente tanto, sotto molti punti di vista. Sulla sua consapevolezza di essere un buon giocatore, sul fatto di essere cresciuto tecnicamente. In questo momento, pensando anche allo scorso anno dove poteva essere l’alternativa, si è guadagnato il posto da titolare. E’ importante per corsa, dinamismo, tecnica. A me piacciono anche le mezzali che fanno tanti gol, lui sta lavorando molto sugli inserimenti. Sono contento per questo ragazzo, professionista di alto livello”.

“Il nostro lavoro è stato quello di fare rotolare sempre il pallone in mezzo al campo. Facciamo la nostra professione da piccoli con lo scopo, in primis, non di guadagnare dei soldi ma per il gusto di giocare a calcio. Io mi sono espresso sempre per il gusto di giocare a calcio. E come una squadra con dei valori sani e uomini amanti del proprio mestiere, questo Catania pensa solo al campo. Ecco perchè il mio lavoro sulla testa dei ragazzi è stato facile. Anche nei momenti più difficili dove si parlava tantissimo di extra campo, a me è bastato sempre fare rotolare il pallone in campo, per vedere l’entusiasmo del bimbo che inizia a giocare a pallone. E questi ragazzi hanno l’entusiasmo dei bimbi che iniziano a giocare a pallone. Poi ognuno ha i propri interessi che è giusto coltivare, ma ad ogni componente di questa squadra brillano gli occhi quando vede rotolare il pallone”.

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***