CATANIA: tra campo ed extra campo, dalla trattiva con Tacopina al fallimento societario. Il 2021 traumatico dell’Elefante

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A pochi giorni dal termine dell’anno solare proviamo a tracciare un bilancio del 2021 rossazzurro. Il primo anno del nuovo decennio è stato veramente poco felice ed avaro di soddisfazioni per la maglia etnea, con le speranze di una possibile rinascita a stelle e strisce purtroppo vanificata da un percorso di rimodulazione del debito mai portato a termine ed anzi culminato con la scomparsa di 75 anni di storia e tradizione calcistica cittadina.

Sul campo, l’emblema dell’annus horribilis del club di Via Magenta può essere testimoniato dalle due sconfitte all’inizio ed alla fine dell’anno solare. Nel primo caso il Catania di mister Raffaele pose fine ad una striscia di sei risultati utili consecutivi perdendo 3-2 al “Pinto” di Caserta, invece contro il Monopoli un’Elefante frastornato ed intristito per la notizia, appresa poche ore prima dell’inizio del match, dell’accettazione dell’istanza di fallimento si è inchinato al pragmatismo dei biancoverdi, in grado di espugnare il “Massimino” per 2-0. Nel mezzo, come detto, c’è stato tutto un percorso intriso prima di sogni e belle speranze e poi sostituito dalla crudele realtà dei fatti che hanno testimoniato come le aspettative della SIGI nel trovare un “messia” che rilevasse il club rossazzurro siano state vane.

Il naufragare della trattativa con Tacopina ha posto fine alle già esigue speranze di salvezza della matricola, portata avanti a tentoni e con grande fatica per altri otto mesi prima di capitolare definitivamente dinanzi alla mancanza di progettualità e garanzie economiche serie. Lo sbaglio della proprietà rossazzurra è stato quello di continuare l’agonia anche quando, ad inizio anno, non sussistevano le volontà/possibilità di alcuni imprenditori di perseguire il progetto, prolungando la sofferenza di una piazza ferita, delusa ed umiliata attraverso inutili scaramucce e personalismi che hanno gettato ancora più ombre in seno al Calcio Catania. I punti di penalizzazione comminati alla società rossazzurra sono il risultato di un percorso che, dal punto di vista gestionale, può essere forse considerato come il peggiore della storia etnea.

Sul piano sportivo la squadra ha pagato a caro prezzo la confusione dettata dalle vicende extracampo soprattutto a cavallo tra Febbraio e Marzo, conquistando 4 punti in 7 partite e perdendo, malamente, il derby di Sicilia col Palermo tra le mura amiche. La mancanza di risultati oltre ad un gioco spento e prevedibile ha determinato l’inevitabile esonero di Raffale in favore di Francesco Baldini. L’ex tecnico del Trapani, inizialmente accolto con scetticismo, ha saputo creare la giusta alchimia con l’ambiente, ricompattando squadra e tifoseria verso l’obiettivo comune di onorare, al meglio delle proprie possibilità, la maglia rossazzurra. La parte finale della stagione scorsa è un sunto delle qualità umane e professionali del tecnico nativo di Massa, con la squadra che in otto partite è riuscita ad incamerare 5 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte. Purtroppo l’ultima sconfitta della stagione ’20/21 è stata anche la più dolorosa visto che l’1-3 casalingo contro il Foggia è valso l’eliminazione al primo turno dei Playoff.

Conclusa la prima esperienza sulla panchina etnea e sistemati in qualche modo i problemi di iscrizione legati alla stagione ’21/22, l’ex difensore di Napoli e Juventus ha ottenuto la riconferma da parte della società, potendo così partire da zero nella costruzione della squadra. Vista la disperata situazione finanziaria del club, però, le esigenze economiche hanno prevalso sulla volontà di allestire una rosa competitiva per la vittoria del campionato e così, dopo l’addio di alcuni pezzi pregiati, il calciomercato estivo si è basato soprattutto sui giovani e su elementi a basso costo. Nonostante il ridimensionamento del progetto tecnico e l’arrivo di molte scommesse, il mister è riuscito a creare empatia con il gruppo, isolando la squadra dalle vicende societarie (sempre più serie e prominenti) ed ottenendo il rispetto dell’intera tifoseria per la professionalità e l’orgoglio messo in campo dai suoi ragazzi.

Questo Catania si è rivelato tutto sommato in grado di far divertire il proprio pubblico, di non mollare mai e, pur con limiti evidenti, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il terzo miglior attacco del girone e la quinta peggior difesa testimoniano pregi e difetti della compagine etnea, in grado di segnare e subire reti da qualsiasi squadra. Finora sono solamente quattro le gare senza gol all’attivo, altrettante quelle senza incassare reti, la più importante delle quali è ovviamente il Derby contro il Palermo vinto, con pieno merito, grazie anche alla verve realizzativa di Luca Moro, vero trascinatore e bomber della squadra con 18 reti in 17 partite. Del Calcio Catania 1946 matricola 11700 ormai non resta più nulla ma, come la storia stessa della città ci ha insegnato, dalle ceneri non si può che rinascere più forti e splendenti di prima e così, auspicando che la SIGI adempia al proprio dovere, la speranza per il 2022 è che possano essere scritte nuove pagine importanti.

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