PAGLIARA: “Essere credibili e difendere la passione rispetto alla speculazione”

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Fabio Pagliara, Presidente della Fondazione Sport City e promotore della cordata che mosse le basi per rilevare il Calcio Catania lo scorso anno, nel corso della trasmissione Solo Calcio su Telejonica analizza l’attuale scenario in casa rossazzurra dopo il fallimento:

“Io avevo in un certo momento storico messo la faccia e una serie di idee per un progetto di sviluppo per una realtà come Catania, in un momento storico anche diverso da questo. Il progetto è stato poi modificato, effettuando scelte diverse dal punto di vista dell’impostazione, della filosofia, dell’attività del progetto e quindi non potevano esserci le possibilità di andare avanti, senza alcun litigio. In questo caso le persone serie fanno un passo indietro ed è corretto che io non faccia qualcosa a cui non credo. In questo momento siamo di fronte ad uno scenario che non ci consente troppo di affrontare soltanto il problema delle responsabilità e delle colpe. Abbiamo due opzioni: A, vengono versati 600 mila euro; B, non vengono versati. Tutto è nelle mani di Sigi e del Tribunale”.

“Se la Sigi fosse impossibilitata a versare l’intera somma richiesta? Io credo che dobbiamo uscire da questa ottica – che non è sana – della colletta per sistemare le cose. Questa roba ha rovinato anche il concetto di azionariato popolare. Oggi dobbiamo fare le persone serie. Per salvare la società occorre che in prima battuta la Sigi copra questo debito. E bisognerà essere credibili per il dopo. La vera partita si gioca dal 2 gennaio in poi, in quanto successivamente ci vorranno due mesi per essere credibili e scegliere persone serie che possano intervenire per rilevare il titolo sportivo. Qualche idea penso di proporla nei prossimi giorni. Dobbiamo difendere la passione rispetto alla speculazione ed essere molto decisi nel non pensare che la soluzione sia raccogliere 200mila euro per poi arrivare ai 600″.

“Se la Sigi rispetterà l’impegno, ritengo che si presenti una grande opportunità con l’avviamento di una procedura negoziata. Verrebbe a quel punto garantita una certa serietà e tranquillità, piena trasparenza attraverso la presenza di un curatore fallimentare, la giustezza piena dei conti e del resto. Oltretutto la cifra per eventualmente rilevare il titolo sarebbe abbordabilissima. Io sono particolarmente ottimista sul fatto che ci sia più di un fondo o soggetto interessato se si superasse questo passaggio delle 600mila euro. Più gruppi faranno richiesta e, a quel punto, come città dovremmo farci sentire in maniera adeguata. La scelta non potrà basarsi esclusivamente sull’offerta più alta, ci saranno anche altri aspetti da verificare. Le proprietà straniere sono moltissime in italia perchè è più conveniente investire qui che in altre parti del mondo. Si aprirebbe uno scenario molto interessante. Non voglio neanche pensare all’ipotesi di ripartire dalla Serie D. Non vuol dire che morirebbe il calcio a Catania ma sarebbe una situazione ancora più complicata“. 

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