ESCLUSIVA – Roberto Sorrentino: “Fui capitano rossazzurro ma i tifosi del Palermo mi rispettavano. Rosanero favoriti, eppure non è un vantaggio per loro”

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Roberto Sorrentino

Ha superato le 160 presenze con la maglia del Catania, contraddistinguendosi tra i migliori portieri rossazzurri della storia. Roberto Sorrentino ha rappresentato con orgoglio, amore e professionalità la città di Catania ed è consapevole delll’importanza del derby di Sicilia per eccellenza. Sorrentino è intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com soffermandosi proprio sul derby:

Roberto, innanzitutto partiamo dall’iniziativa del Pre Derby del cuore a cui hai aderito. Un momento importante per la Sicilia.
“E’ una gara di beneficenza. Parteciperanno alcuni ex del Catania e del Palermo con attori e personaggi del mondo dello spettacolo. Ritornare in Sicilia è sempre un piacere, così come l’essere chiamato a far parte degli ex di un certo prestigio. E’ anche curioso il fatto che dall’altra parte ci sarà mio figlio Stefano in porta. Derby in famiglia quindi, ma sottolineo soprattutto l’importanza dell’iniziativa, sono ben lieto di partecipare come ho sempre fatto in queste occasioni. Ritorniamo a dare due calci al pallone, dai”.

Padre e figlio in campo, che effetto ti fa?
“Sono 15-16 anni che non faccio una partitina, non ho più l’età per fare l’atleta. Anche perchè qualche chiletto di troppo ce l’ho, per lo più sono reduce da un infortunio al ginocchio. Certamente non rivedrete il Roberto Sorrentino di 30 e passa anni fa. Ma l’iniziativa, ripeto, è importante. Se poi giocherò 20, 30, 50 minuti è un altro discorso. Ci sarà in campo anche qualche uomo dello spettacolo quindi c’è la possibilità di lavorare meno (ride, ndr)”.

Si giocherà proprio alla vigilia del derby Catania-Palermo.
“Speriamo di rivedere le tifoserie a livelli più importanti. Intanto al Catania è andata bene con l’iscrizione. Non era squadra da primo posto ma poteva ambire ad una classifica ottima in chiave playoff. Adesso fa i conti con la penalizzazione ed è importante mantenere la categoria, con la speranza che prima o poi la situazione debitoria si risolva e possa ritornare il sole anche a Catania. La classifica dice che il Palermo parte con i favori del pronostico ma ne ho giocati tanti di derby, non solo siciliani ed è sempre brutto partire da favoriti. Tante volte succede che i pronostici vengano sovvertiti, non so il motivo ma capita spesso. Al di là del risultato mi auguro che ci sia una sorta di gemellaggio ipotetico, che sancisca una pace. Fermo restando che è giusto che ci sia una rivalità perchè ognuno fa il tifo per la propria città e squadra. Purtroppo io non posso assistere al derby allo stadio, ero stato invitato dall’avv. Ferraù ma sono legato all’organizzazione dell’evento di beneficenza. L’importante è che sia un’ottima partita. Avrà sicuramente i risvolti di rivalità, campanilismo, nervosismo però l’essenziale è che emerga lo spirito giusto e si possa assistere ad uno spettacolo importante. il Catania è in difficoltà ma, al di là della classifica, la salvezza principale deve essere quella societaria per i rossazzurri”.

Troppo scontato chiedere per chi farete il tifo tu e tuo figlio domenica…
“Mio figlio chiaramente è stato capitano del Palermo e tiferà per i colori rosanero, io invece fui capitano del Catania e quindi tiferò per la squadra di Baldini. Mi piace sottolineare però che quando andavo a giocare a Palermo c’è sempre stata una forma di rispetto perchè io non mi sono mai permesso di offendere i tifosi del Palermo. Potevo anche diventare portiere del Palermo ma io da capitano del Catania non lo ritenni fattibile. E poi in un derby ricordo che fui colpito da una pietra, vincevamo 3-1 sotto il diluvio, la gara finì 3-3 ma sul 3-1 potevo fare la sceneggiata di farmi sostituire per avere la certezza della vittoria. Fu bravo il Palermo a pareggiare, qualcuno mi disse che mi sarei dovuto fare sostituire per poter vincere ma io credo che lo sport vada onorato. Non sarebbe stato giusto vincere a tavolino per un taglietto sul ginocchio. Questo gesto probabilmente all’epoca rimase nei pensieri dei tifosi palermitani ed è nata una stima reciproca. Io giocavo contro il Palermo e venivo sommerso da applausi, andavo verso la curva in campo e venivo applaudito. Sono bei ricordi, alla fine la serietà paga, io ho sempre fatto il professionista, ero il capitano del Catania ma portavo tanto rispetto per i tifosi del Palermo”.

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