ALESSANDRO RUSSO: “Sigi, non è stato un atto d’amore. E’ andata peggio della gestione Attaguile”

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Scrittore di tante opere che riguardano la storia del Catania e nipote di Angelo Massimino, Alessandro Russo ha esternato le proprie considerazioni sulla gestione Sigi, ai microfoni di ‘Solo Calcio’ su Telejonica, in occasione dell’iniziativa del Network Mediatico Congiunto promossa da Max Licari:

“Siamo tornati al periodo scellerato della cordata di Angelo Attaguile. Riuscendo a fare peggio perchè quella volta, quando fu Angelo Massimino a rimettere in sesto la baracca, ci venne data una notizia dall’oggi al domani e fummo cancellati, poi grazie a Massimino siamo ritornati. Adesso il fatto di avere dato anche fin troppe speranze ha generato una sorta di disaffezione nella città di Catania. Nella Sigi non ho visto un voler fare parte della città legata alla squadra di calcio in modo viscerale, e allora si è arrivati ad una situazione penosa chiedendo soldi ai tifosi per poi dire che sarebbero stati restituiti, di andare in Serie B per poi mettere a rischio il termine della stagione. E’ veramente impossibile adesso per il più giovane avvicinarsi ad un fenomeno calcistico a Catania. Ci vorrà parecchio tempo prima di capire perchè la Sigi ha deciso di prendere il Catania Calcio. Io un’idea me la sono fatta e dico che non si tratta di un atto d’amore. Non c’è nulla di romantico e non poteva che essere così visto che siamo in un’epoca nella quale di romantico non c’è proprio nulla. Soprattutto mi sono fatto l’idea che quando è fallita la trattativa con Tacopina la Sigi credeva ancora di poter vincere il campionato. E’ come quando tu giochi a poker e invece di fare un passo indietro decidi di arrivare fino alla fine. Pensare però di potere partecipare ad un campionato come quello a cui stiamo assistendo rappresenta un altro errore strategico catastrofico della Sigi”.

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