LA SICILIA: Catania città morta, ambiente appiattito

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L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna

Se il 28 scade l’esercizio provvisorio, chi vuole comprare deve presentarsi oggi, entro un paio di giorni al massimo. Dopo sarebbe già troppo tardi. C’è qualcuno? L’impressione è che non esista ombra. La classe imprenditoriale catanese si è già espressa, la Sigi in due anni non ha concluso un bel nulla. Chi è rimasto a guardare per opportunità, perchè i milioni di debiti erano una montagna impossibile da scalare, adesso che potrebbe acquistare il Catania con due monetine cosa fa? Volta le spalle. Fa finta di nulla. Il 16, dunque tra due giorni, dovrebbero essere pagati gli stipendi. Quando la Lega si riunirà (presto) presenterà il conto delle tasse il cui pagamento era stato rinviato a data da destinarsi per i guai del Covid. La somma per valorizzazione di Greco e Moro servirà a pagare qualche spesa corrente e un paio di trasferte. Catania è una città morta, che volge lo sguardo altrove di fronte a uno stato di cose gravissimo. Eppure oggi il titolo sportivo è allettante, basta rilevare e rilanciare – le spese del debito sportivo sono dilazionate nel tempo – per ricevere credito, affetto e attenzione. Nessuno vuole rischiare in un ambiente appiattito.

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