CATANIA: tutto nella mani del Tribunale adesso, vivere o morire?

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Il Catania è fallito a dicembre ma c’è ancora un cuore che batte. Quello che ha portato fin qui la squadra a lottare su tutti i campi nella speranza che si possa aprire un nuovo ciclo dopo anni di delusioni ed amarezze. Le batoste ricevute sono continue, tutte provenienti dall’extra campo. L’ultima, in ordine di tempo, riconducibile alla seconda asta per l’acquisizione del ramo sportivo aziendale del Catania andata deserta.

Pur con il morale sotto i tacchi, i ragazzi di Baldini hanno risposto sul rettangolo verde sfoderando una prestazione super. Ma i riflettori, adesso più che mai, sono puntati sulle decisioni che dovranno assumere i curatori fallimentari, di concerto con il Tribunale. La palla passa al Palazzo di Giustizia nella consapevolezza che domani, lunedì 7 marzo, scadrà l’esercizio provvisorio. Significa che esiste il rischio concreto che il Catania abbia giocato sabato la sua ultima partita, venendo escluso dal campionato. Sarebbe una sonora sconfitta per il sistema calcio italiano ma, soprattutto, per la città etnea che vedrebbe dissolversi nel nulla un patrimonio nell’indifferenza generale e con la complicità di istituzioni ed imprenditoria locale.

Catania sta vivendo un momento opaco, buio a 360 gradi. E’ una città metropolitana che potrebbe avere scenari ben diversi, se solo venissero sfruttate appieno le potenzialità di cui dispone anche in un periodo di forte crisi sociale ed economica. Investire nel Calcio Catania può essere un volano per questa città, ma agli appelli nessuno ha risposto presente. Lo ha fatto solo un imprenditore romano, quel Benedetto Mancini dal curriculum poco rassicurante e che ha steccato l’appuntamento con la seconda asta giudiziaria. Lo stesso Mancini che non getta la spugna ed ha fatto sapere, tramite comunicato stampa, di avere inviato alla curatela una rinnovata manifestazione d’interesse continuando a dare rassicurazioni in merito all’accredito del bonifico da 125mila euro (quello che sarebbe stato valido come deposito cauzionale) per lunedì.

Sarà davvero così? Tale somma potrà, eventualmente, essere disposta ai fini di una proroga dell’esercizio provvisorio dando il via libera ad una trattativa privata? Altri soggetti imprenditoriali, finora interessati più a Torre del Grifo che al Catania Calcio, potrebbero ancora miracolosamente fare qualcosa per evitare il peggio? Troppe domande ed incertezze su una vicenda sempre più complessa e delicata a cui solo il Tribunale può porre rimedio. Staccando una volta per tutte la spina o provando a dare nuova linfa. Vivere o morire, il futuro del Catania è appeso ad un sottile filo di speranza.

===>>> UFFICIALE: il Tribunale concede altri dieci giorni di esercizio provvisorio

 

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