ESCLUSIVA – Marletta: “Catania, è il momento di ragionare da grande metropoli. Vigilare affinchè nessun socio Sigi si inserisca”

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Continua la serie di interviste realizzate da TuttoCalcioCatania.com per discutere della situazione venutasi a creare a Catania dopo lo stop al campionato della squadra etnea a quattro partite dal termine della stagione. Questa volta a rispondere alle nostre domande, Simona Marletta, con un passato nel Catania e in diverse realtà del territorio che hanno arricchito il bagaglio di esperienza sul campo nel ruolo di dirigente sportivo, con ottimi risultati che rendono il suo commento uno spunto di riflessione importante per tutti gli appassionati rossazzurri.

Il Calcio Catania non è riuscito nell’impresa di salvare il titolo sportivo. Era un epilogo annunciato?
“Purtroppo credo che quello che è accaduto fosse scritto da un po’. Qualcuno ha sperato che l’arrivo di Mancini potesse rappresentare una soluzione. Io sinceramente non l’ho mai creduto, la sua fama lo precedeva, il suo curriculum racconta qualcosa di particolare, ma soprattutto vederlo sempre e costantemente accompagnato da personaggi che hanno causato il fallimento del Catania certamente non poteva dare serenità ad una comunità pensante!”.

Molti sostengono che le attuali condizioni in cui versa l’economia catanese, e le possibilità di investimento ridotte all’osso siano punti cruciali che portano al diniego di realtà con le giuste credenziali a puntare sul Calcio a Catania. Lei che ne pensa?
“Credo che sia giunto il momento di ragionare da Grande Metropoli, credo sia giunto il momento di ricordare la Storia, di non rinnegare o far finta di dimenticare nulla, nel bene e nel male. Ma soprattutto credo che sia giunto il momento di affidarsi a Professionisti e cambiare punti di vista e obiettivi. Allora certamente si potrà ripartire con le giuste prospettive. Sono speranzosa”.

Relativamente al bando per la D, e al campionato. Lei ha maturato una importante esperienza ed è una dirigente che ha ottenuto risultati anche in queste categorie. Quali sono le tempistiche plausibili per l’assegnazione del titolo a nuova società e costruzione di un progetto solido? Vincere in Serie D è davvero un dovere per chi si prenderà questa responsabilità o teme che il cammino possa essere tortuoso?
“Parto dal punto fondamentale ed imprescindibile, il Comune ed i suoi rappresentanti hanno l’obbligo assoluto di vigilare affinché NESSUN SOCIO Sigi possa in alcun modo inserirsi nella ipotetica nuova società. Chi si avvicinerà al Catania mi auguro abbia competenza e schiena dritta. I tempi non possono allungarsi molto ovviamente. Bisogna riorganizzarsi sia sotto il profilo tecnico che gestionale. Approntare una squadra che sia più che competitiva. Il Catania in serie D è assolutamente obbligato a vincere, inutile girarci intorno”.

Le chiedo infine quale ritiene possa essere il modello societario migliore per garantire un progetto lungimirante e di successo. Si parla di azionariato, di nuove cordate, o di singoli imprenditori…
“Non credo alle cordate e sono perplessa riguardo all’applicazione effettiva dell’azionariato. Mi auguro si presenti comunque qualcuno che dia delle vere garanzie e sia in grado di presentare un vero progetto. Per evitare ciò che è avvenuto inesorabilmente con l’avvento Sigi”.

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