EX ROSSAZZURRI – Terlizzi: “Con Cosentino la fine del Catania. ‘Treni del gol’, ancora aspettiamo i processi. Il Sindaco chiami noi ex calciatori…”

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L’ex difensore del Catania Christian Terlizzi commenta, ai microfoni di TMW Radio, durante la trasmissione ‘Maracanà’ la vicenda dell’esclusione del club rossazzurro dal campionato. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Ai miei tempi il Catania era una squadra costruita anno per anno sempre meglio. I ‘Treni del gol’ li ho vissuti in prima persona, ancora aspettiamo i processi delle persone che hanno innescato il casino. Sembra che non sia successo niente, sono passati cinque anni e ancora aspettiamo gli eventi. Questa è la burocrazia italiana, quando devono andare avanti per creare scompiglio lo fanno, invece quando devono arrivare al dunque non fanno niente. Lo stesso Pulvirenti ha detto di essere stato truffato dai suoi dirigenti, tra cui Cosentino in primis e Delli Carri in seconda battuta. I guai del Catania sono arrivati quando Pulvirenti e Lo Monaco si sono divisi, interrompendo i presupposti per avere un Catania importante. Tutti pensavano che i soldi di Pulvirenti servissero per fare un Catania forte, in realtà servivano a Lo Monaco che era un grande scopritore di talento, prendendo giocatori a poco prezzo e realizzando plusvalenze con parametri di stipendio bassi. I più pagati eravamo noi italiani mentre gli argentini e stranieri venivano pagati molto poco rispetto al loro valore, vedi Gomez. Quando è arrivato Cosentino, ha alzato gli stipendi, hanno cominciato a fare un giro di soldi e quella è stata la fine del Catania“.   

“Adesso c’è preoccupazione per il futuro. La Sicilia l’ho vissuta per tanti anni, a Palermo, Trapani e Catania. Non ci sono più investitori seri, ma gente che viene lì per mettersi in tasca qualcosa. Non c’è l’investitore che viene perchè ha soldi e forze per investire su un progetto serio. Catania merita un progetto importante con persone serie, le giuste credenziali. Se gli imprenditori sono quelli attuali, il Sindaco farebbe bene a chiamare noi ex calciatori. Faremmo le cose per bene mettendo insieme 7-8 ragazzi, persone serie. Dispiace quando c’è il fallimento, poi il giocatore trova squadra facilmente mentre ai tifosi, piazza e città rimane la ferita e la delusione più grande”. 

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