VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 1954/55, macchiato in modo indelebile il vessillo etneo

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania. Andiamo avanti con il 22/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1954-55 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).

In vista dell’esordio assoluto sul palcoscenico maggiore, il Cibali deve essere messo nelle migliori condizioni per accogliere la gran massa di sportivi negli incontri di cartello della nuova stagione, per completare in tempo i lavori, la società chiede ed ottiene di iniziare il torneo con due trasferte. Archiviato il battesimo di fuoco con due sconfitte, la prima gara al Cibali nella massima categoria regala i primi punti con un travolgente (5-0) all’Udinese. Dopo la sospensione per la pioggia battente contro l’Atalanta, arriva l’Inter accolta al Cibali da trentamila persone, sarà 1-1.

Il bilancio finale del primo campionato di Serie A è lusinghiero, dodicesimo posto e tranquilla salvezza conquistata attraverso un gioco più che convincente. La punta Vittorio Ghiandi, che aveva il compito di non far rimpiangere Micheloni, passato al Cagliari, è il capocannoniere rossazzurro con 11 reti. Tutto bene dunque? E invece no, che non va bene. Dapprima si diffondono voci che la Lega sta indagando sul club rossazzurro. Poi l’inchiesta diventa ufficiale e scatena un terremoto.

Un giornalista sportivo, Giulio Sterlini, rivela accuse pesanti e circostanziate che pesano come macigni. Indicando come falsate le gare in cui gli etnei avevano ospitato l’Atalanta il 22 dicembre 1954 e il Genoa il 6 marzo 1955. Sterlini ammette agli inquirenti di aver contattato Salvatore Berardelli per aiutarlo a corrompere suo cognato l’arbitro Ugo Scaramella, personaggio peraltro già chiacchierato in passato per alcune discutibili conduzioni di gara. La prova regina dell’inchiesta è la precisa indicazione da parte di Sterlini della somma, un milione e mezzo di lire, versate a Scaramella dal Catania per tramite del vicepresidente rossazzurro, avvocato Giuseppe Galli: quando la commissione inquirente vede i libri contabili del club, vi ritrova esattamente tre uscite dello stesso importo, destinatario Galli, in corrispondenza temporale con le gare sospette.

Il colpo di grazia viene dall’interrogatorio dello stesso Galli, che non sa dare alcuna spiegazione alternativa a tali uscite di cassa, rifiutandosi di fornire l’estratto conto bancario. La sentenza della Lega giunge quindi il 6 agosto, spedendo in Serie B il Catania. Salto in B anche per l’Udinese: i friulani, secondi sul campo, pagano un illecito risalente al 31 maggio 1953, ultima giornata del campionato 1952-1953, e scoperto due anni dopo. Si salvano le retrocesse Spal e Pro Patria. La prima avventura del Catania in “A” si chiude amaramente, con un illecito che macchia in modo indelebile il vessillo etneo, una sconfitta peggiore di qualunque batosta rimediata sul campo.

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