EX ROSSAZZURRI – Baiocco: “Ecco come si è sviluppato il mio legame con Catania. Mi cimenterei in qualsiasi ruolo per i colori rossazzurri”

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L’ex centrocampista del Catania Davide Baiocco, ai microfoni di footballnews24.it ribadisce il forte legame con la città di Catania non nascondendo che gli piacerebbe contribuire al rilancio del calcio etneo se ci fossero le condizioni per farlo:

“Ho deciso di vivere in questa città per un insieme di cose: perché mio figlio vive lì, perché sono legato a una seconda casa, perché è una terra splendida con delle persone che a livello empatico ti entrano dentro, ti danno tutto e ti fanno sentire il loro affetto e il loro calore, anche a distanza di 10-15 anni. Credo che questa sia una bella caratteristica per scegliere un posto dove vivere, dove i rapporti siano puri, veri, empatici, calorosi, affettuosi, e Catania per me è stata tutto questo. Di conseguenza questo legame è stato per me quasi naturale. Tutti conosciamo la magnificenza della Sicilia e di Catania, la sua bellezza paesaggistica, c’è tutto: il mare e l’Etna, un connubio incredibile. Tutti questi fattori hanno fatto sì che il mio legame con Catania sia diventato così forte e profondo. Aver condiviso gioie, dolori, una vittoria di un campionato, momenti molto difficili, momenti esaltanti che hanno permesso a Catania di ritagliarsi un posto importante lì dove merita, la Serie A, ha fatto sì che per me questa maglia diventasse speciale. Alcuni momenti sono stati per me significativi a livello emotivo e mi hanno fatto crescere, rendendomi un uomo migliore, anche e soprattutto i momenti più difficili”.         

“Fallimento Catania? Sicuramente quando un’azienda fallisce è a causa di una cattiva gestione, ma ora non siamo qui a dire di chi sono le colpe, purtroppo quel che è successo è successo, ora dovremmo soprattutto capire cosa si poteva fare meglio. Sono sicuro che il Catania ripartirà, i catanesi lo sanno meglio di me: Catania è stata distrutta sette volte e ha ricostruito in momenti molto più difficili di questo come città, non solo come entità calcistica, quindi ha tutte le potenzialità per ripartire e lo farà. Il punto focale è capire il come: quindi sarà fondamentale trovare le persone giuste, che vogliano programmare. Basta parlare solo di prima squadra, perché il calcio è un’azienda che deve svilupparsi a 360°, lo stanno dimostrando questi grandi fondi che acquistano le società calcistiche. Il calcio va rifondato, dobbiamo metterci in testa che si deve iniziare a lavorare sugli stadi di proprietà, sulle strutture, sulle competenze umane da mettere in queste strutture, sulla formazione di chi farà crescere i giovani, come hanno fatto tante altre nazioni. Si dovrebbe puntare anche su altri aspetti come marketing, pubblicità, brand, penso che la Sicilia e Catania abbiano un brand internazionale incredibile, che non è stato sviluppato, e sarebbe utile anche lavorare con i social per far crescere questi settori. Mi auguro che arrivi qualche imprenditore che voglia investire per tanti anni a Catania, costruendo un’azienda solida che riesca a far divertire, a formare talenti, a creare stabilità economica, non solo a vincere il campionato: sarebbe troppo riduttivo”.         

“Il mio futuro? Io sono pronto ad allenare, anche in Serie A se mi viene data la possibilità, non ho paura, come non avevo paura a giocare in Serie A nonostante venissi dalla Serie C. La mia volontà è quella di trovare un progetto dove ci si capisce, dove si vogliono mettere in campo gli stessi principi per quanto riguarda il raggiungimento dei risultati attraverso lo sviluppo del talento, ci deve essere una certa sinergia, una certa unione d’intenti. Punto ad un calcio propositivo e divertente, che esalti le qualità dei calciatori, e dia loro la possibilità di migliorare come persone, quindi se queste cose si trovano non c’è piazza migliore di Catania per me, magari si potrebbe parlare con chi gestirà il Catania del mio ruolo. Oggi mi sento di fare questa esperienza da allenatore, ma se chiamasse il Catania mi cimenterei in qualsiasi ruolo, anche se onestamente preferirei allenare”.

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