VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 1984/85, organico rivoluzionato e campionato cadetto dai due volti

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma non si potranno mai cancellare i ricordi. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare proprio un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 52/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo all’annata 1984-85 (fonte Tutto il Catania minuto per minuto).

Dopo la stagione dei record negativi in Serie A, il Catania torna a disputare il campionato cadetto. Il disastroso anno nella massima categoria ha lasciato scorie pesantissime nella tifoseria che chiede a gran voce il passaggio di mano. L’unico interesse concreto è manifestato da una cordata di imprenditori capitanata da Salvatore Massimino, fratello di Angelo, e sponsorizzata dall’ex commissario straordinario Marcoccio. L’accordo, però, non viene raggiunto e il Cavaliere resta in sella, mentre il fratello ripiega sul Messina.

La mossa attraverso la quale si cerca di ricucire il rapporto con la piazza è l’ingaggio di Giacomo Bulgarelli, già bandiera bolognese e gloria del calcio italiano, che da qualche anno ha intrapreso la carriera da dirigente. Alle falde dell’Etna ricopre il ruolo di direttore sportivo e affida la panchina ad un vecchio compagno di squadra del Bologna, Mimmo Renna, il quale allena da una decina d’anni ed ha un palmarès di tutto rispetto, nel quale spicca la promozione in A conquistata con l’Ascoli nella stagione 1977/78. La coppia Renna-Bulgarelli procede ad una rivoluzione dell’organico imposta dalla retrocessione in cadetteria e dalla conseguente fine di un ciclo, simboleggiata, in particolar modo, dall’addio di Damiano Morra (primatista di presenze con la maglia del Catania, 320).

Per divergenze sulla gestione della società, Massimino deciderà di interrompere il rapporto con Bulgarelli. Sia i risultati della squadra che gli umori del pubblico risentono di questa scelta che, col senno del poi, si rivelerà scellerata. La squadra disputa un ottimo girone di andata, dove raccoglie 22 punti, piazzandosi appena dietro le prime. Poi sul più bello, quando la tifoseria sognava un immediato ritorno in A, si è di colpo fermata cedendo alla distanza, prova ne sia che nel girone di ritorno ha ottenuto una sola vittoria su diciannove partite.

In un’annata dai due volti, tra i migliori si segnalano due giocatori che aprono il nuovo ciclo del reparto arretrato: il portiere Marigo e il difensore Polenta, che con le loro prestazioni contribuiscono al contenimento del passivo. A centrocampo Giovanelli e Mastalli tirano la carretta senza raggiungere, però, i livelli di due anni prima. In avanti Borghi e Coppola si fermano a quota 5 reti, lasciando il “trono” di capocannoniere interno a Pedrinho, il quale con 7 marcature sigilla la sua miglior stagione all’ombra del vulcano. Salgono in Serie A Pisa, Lecce e Bari, retrocedono in Serie C Cagliari, Varese, Parma, e Taranto sul campo, poi verrà retrocesso all’ultimo posto il Padova per illecito sportivo, lasciando in B il Cagliari.

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