VIAGGIO NELLA STORIA CATANIA: 2007/08, seconda salvezza consecutiva all’ultimo respiro in Serie A

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma ora ci si prepara ad una ripartenza con Ross Pelligra al timone rossazzurro. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 69/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo alla stagione 2007/08.

Nell’estate 2007 la società decide di rivoluzionare la rosa. Al posto del portiere Armando Pantanelli viene acquistato l’ex Real Madrid Albano Bizzarri; in difesa arriva Christian Terlizzi, mentre in attacco Giorgio Corona viene sostituito dall’uruguagio Jorge Andrés Martínez. Ma il vero buco da colmare è a centrocampo, quando la bandiera Fabio Caserta si accasa ai rivali del Palermo. Viene rimpiazzato dal palermitano Giacomo Tedesco, dentro anche l’argentino Cristian Llama.

Il girone d’andata si svolge discretamente bene per i rossazzurri, che chiudono all’undicesimo posto con 22 punti, +6 dalla zona retrocessione. La squadra registra ottime partite in casa con delle vittorie contro il Palermo nel derby (3-1), al cospetto di Sampdoria e Udinese entrambi per 2-0, il pareggio con la Juventus per 1-1. Solo 5 punti in trasferta, dove comunque si segnalano i risultati di parità maturati a San Siro contro il Milan campione d’Europa in carica (1-1) ed al cospetto della Juventus, ancora una volta con gol-beffa di Del Piero allo scadere. Inoltre, eliminando Triestina, Milan e Udinese, il Catania conquista la sua prima semifinale di Coppa Italia.

Nel mercato di gennaio il Catania compra altri due difensori, Matías Silvestre e Pablo Alvarez. Tuttavia, nel girone di ritorno, la squadra subisce un forte calo di rendimento, con una serie di sconfitte lontano dal “Massimino” e la difficoltà a fare punti anche nelle gare casalinghe. Il 1º aprile, dopo il ko in casa con il Torino, diretta concorrente per la salvezza e soli 7 punti fatti nelle 12 partite del girone di ritorno, Silvio Baldini lascia la panchina catanese, d’accordo con la dirigenza; a prendere il suo posto è Walter Zenga, che cambia completamente il tipo di gioco del Catania, dando fiducia a Tedesco e Bizzarri ai danni di Edusei e Polito, e sposta Vargas da terzino a centrocampista esterno.

Il tecnico milanese esordisce nel migliore dei modi con un secco 3-0 contro il Napoli, il Catania è in ripresa ma il percorso non si presenta semplice. L’Elefante vincerà il suo scudetto centrando la seconda salvezza consecutiva in Serie A all’ultimo istante, all’ultimo respiro. Decisivo il risultato di 1-1 maturato con la Roma al “Massimino”, match in cui tutta la sofferenza accumulata, la rabbia sprigionata ad ogni tiro che beffardamente si stampava sulla traversa, alla fine si è trasformata in gioia irrefrenabile, in voglia di gridare di felicità.

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