CATANIA: ricerca del giusto equilibrio a centrocampo con basi importanti per il prosieguo

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Da sempre la mediana rappresenta il fulcro di una squadra di calcio. I centrocampisti infatti ricoprono un ruolo nevralgico avendo il duplice compito di disinnescare la manovra avversaria ed imbastire le azione offensive. Sulla carta il centrocampo del Catania si presenta ben assortito. Al momento però, come evidenziato nella sfida di San Cataldo, la condizione fisica della squadra non è ottimale e, dunque, solo parzialmente la mediana rossazzurra è riuscita a dimostrare il potenziale di cui dispone, apparendo a tratti un po’ macchinosa. C’è anche da dire che la Sancataldese, con un atteggiamento molto attendista e aggressivo, ha chiuso ogni spazio disponibile creando ai rossazzurri qualche difficoltà nell’individuazione delle linee di passaggio.

Ciccio Lodi in particolare ha sofferto la marcatura asfissiante dei verdeamaranto che non lo hanno mai perso di vista. Nonostante ciò in qualche frangente il regista napoletano è riuscito a mettere in luce la propria intramontabile qualità e visione di gioco. Sarà importante lavorare sugli equilibri in mezzo al campo, favorendo la qualità delle giocate di Lodi attraverso il prezioso contributo dei compagni di reparto “a protezione” di quest’ultimo, che non fa della corsa la sua arma migliore ma che per velocità di pensiero, geometrie e capacità nella battuta dei calci piazzati può incidere in misura notevole.

Se contro la compagine nissena il capitano rossazzurro ha incontrato difficoltà, chi ha fatto particolarmente bene è stato invece Giuseppe Rizzo. Il metodista messinese ha abbinato corsa, sostanza e qualità. Considerando la chiusura degli spazi e la marcatura operata su Francesco Lodi, il numero cinque ha potuto godere di una maggiore libertà di manovra, provando ad avviare l’azione con un fraseggio continuo verso gli attaccanti, compiendo tantissimo lavoro oscuro in fase di non possesso e ripiegando spesso in fase difensiva quando necessario. Al di là dell’errore dagli undici metri, per la mole di gioco prodotta la prestazione del centrocampista è stata molto positiva.

Non è dispiaciuto il classe 2004 Mattia Vitale. La mezzala proveniente (in prestito secco) dalla Primavera della Sampdoria ha dato vita ad una prima parte di gara molto incoraggiante, dimostrando di possedere un ottimo potenziale ed una certa personalità nonostante i 17 anni di età. E’ calato sensibilmente nella ripresa ma i suoi primi minuti in campo da calciatore rossazzuro fanno ben sperare per il prosieguo della stagione. Nel finale di gara sono subentrati anche Marco Palermo, che ha preso il posto di Lodi, e Cristiano Bani. Entrambi hanno cercato di dare il massimo vivacizzando la manovra, con l’ex Siena che ha anche sfiorato il vantaggio. In particolar modo Bani ha evidenziato buone capacità di inserimento, qualità che in questa stagione potrebbe garantirgli un bottino di reti significativo.

Nella corso della prima uscita stagionale il centrocampo etneo ha rivelato sia luci che ombre, mettendo in mostra una qualità tecnica e nel palleggio probabilmente senza eguali in Serie D ma anche poca dinamicità complessiva. Le attenuanti ovviamente ci sono tutte e, per esprimere fino in fondo un giudizio completo, ancora mancano all’appello altri interpreti come Di Grazia, Frisenna (classe ‘02) ed Alessandro Russotto (sempre 2002). Inoltre serve il giusto tempo per oliare i meccanismi, calandosi nella realtà di un campionato che si preannuncia essere più di clava che di fioretto

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