LORENZINI: “Siamo stati chiamati a riscrivere la storia del Catania. Avevo tanta voglia di tornare, spero di segnare al più presto”

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Il roccioso difensore del Catania Filippo Lorenzini è intervenuto nel corso di ‘Cataniamente’, trasmissione sportiva a cura di Radio Studio Centrale su Video Regione, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com. Lorenzini è tornato sul match di San Cataldo guardando anche avanti e motivando la scelta di fare ritorno alle pendici dell’Etna:

“Questo girone non è così semplice come si pensa, ti chiami Catania ma devi anche scendere in campo e “dare botte”. Già in Coppa Italia la Sancataldese ci avevo fatto capire come fosse il girone. Ci aspettavano, volevamo vincere ma dentro 90 minuti si giocano mille partite. Siamo passati in svantaggio, bravi i verdemaranto a fare il gioco che volevano, noi ci siamo un pò cascati ma il punto ci ha fatto comodo perchè le altre si sono fermate e noi manteniamo un vantaggio importante sulle dirette inseguitrici. Giocavamo su un campo piccolo, difficile, contro una squadra in salute che veniva da sei gare d’imbattibilità”.  

“L’Aversa è una buona squadra, ha avuto un piccolo calo ma ha battuto la Vibonese imponendo il proprio calcio. Non sarà semplice, squadra giovane con delle ottime idee. Dovremo cercare di fare il possibile per portare a casa i tre punti. Vitale? Rizzo ha dichiarato in settimana che lo prenderebbe a schiaffi. E’ giovane, con tante potenzialità di fare il calciatore ad alti livelli. E’ ancora un diamante grezzo, va costruito, però se ha tutto questo ben volere da noi e da chi gli sta intorno lui deve essere contento perchè sa di poter fare tanto. E’ bravo, sta dimostrando di potere stare in mezzo a questo gruppo. I nostri giovani militano in Serie D solo perchè fanno parte della rosa del Catania, altrimenti sarebbero tra i professionisti perchè vengono da piazze importanti. Ci stanno dando una grossa mano, si sono calati anche loro in questa categoria e stanno rispondendo molto bene”. 

“Catania ha vissuto per tanti anni calcio di Serie A e B. E’ una piazza importante, con un seguito di tifosi molto maggiore rispetto alle altre città in cui ho giocato. Io a Caserta, ad esempio, sono stato molto bene, anche lì i tifosi hanno dimostato di tenerci tanto ma qui si sente proprio un’aria diversa perchè giocare davanti a 15mila persone non è proprio la stessa cosa. E’ bello quando vinci, poi quando perdi hai anche tante responsabilità. Catania è una piazza esigente e con un percorso storico importante, siamo stati chiamati a riscrivere la storia e cercare di costruire il futuro di questa città”.    

“La trattativa per il ritorno si è sviluppata nel giro di un paio di giorni. Tutto è nato da una chiamata del direttore Laneri che mi aveva parlato un pò del progetto di questa stagione e dei prossimi anni. Io l’ho vissuta troppo poco Catania, mi piaceva ritornare in una piazza così grande e ambiziosa. Ci è stato presentato un progetto vincente e duraturo nel tempo. E’ un passo indietro per farne due in avanti. Un venerdì ricevetti la chiamata e già il martedì stavo scendendo giù, la voglia che avevo di tornare ad indossare questa maglia era tanta”.

“Questa squadra ha talmente tanti valori che chiunque metti in campo non si percepisce la differenza. Anche con under diversi penso che sia poca la differenza, idem i grandi. Chiunque è stato chiamato in causa ha detto la sua. Quando in settimana ti alleni con attaccanti come Jefferson e Sarao il livello dell’allenamento cresce, alzare il tasso dell’agonismo durante gli allenamenti aiuta. Il mister è sempre in difficoltà nelle scelte ed è normale. Provare la gioia per il mio primo gol con la maglia del Catania? Certo che mi piacerebbe, soprattutto al ‘Massimino’. Sarebbe emozionate farlo lì. Ho avuto un paio di occasioni per segnare, a causa di un pò di sfortuna e poca bravura da parte mia non ho trovato la via della rete ma arriverà il gol, spero presto”.

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