E’ IL CATANIA AD ALZARE LA COPPA. Il Padova torna a casa a mani vuote, decisivo Costantino

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Fa festa il Catania, sotto gli occhi del presidente Pelligra. I rossazzurri si aggiudicano per la prima volta nella storia la Coppa Italia Serie C al termine di una partita ricca di emozioni. Ha vinto la squadra che ci ha creduto di più. Ha vinto chi, gettando il cuore oltre l’ostacolo, è riuscito a sopperire alle difficoltà contro un avversario quotatissimo, forte del vantaggio acquisito all’andata.

La serata, caratterizzata dall’entusiasmo di 1.500 bambini presenti allo stadio, non comincia nel migliore dei modi per il Catania. Il Padova, infatti, schiaccia subito il piede sull’acceleratore sbloccando il risultato al 3′ con Bortolussi abile ad approfittare di una incertezza difensiva dopo la respinta di Albertoni. La squadra di Zeoli, però, non ci sta e prova a rialzare la testa con coraggio. L’1-1 si concretizza al minuto 26: sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Cicerelli, fallo in area secondo l’arbitro e conseguente rigore. Dal dischetto Di Carmine non sbaglia.

Non è affatto una gara semplice. Gli ospiti non demordono, hanno il pallino del gioco in questa fase. Al 35′ gol annullato tra le proteste biancoscudate, l’arbitro ravvisa un fallo ai danni di Bouah. Poco prima dell’intervallo, fiammata del Catania che firma il sorpasso. Giocata pregevole di Quaini, molto bene il Catania sull’asse Zammarini-Cicerelli, quest’ultimo rifinisce portando i rossazzurri sul 2-1. La partita è vivace. Il Padova va vicino al pari con il colpo di testa di Bortolussi che termina di poco a lato (57′). Al 74′ arriva la rete del 2-2. Angolo battuto, saltano Delli Carri e Perrotta, quest’ultimo trova il giusto impatto con il pallone superando Albertoni.

Pochi minuti più tardi, episodio chiave: fallaccio di Delli Carri in mezzo al campo, l’arbitro consulta il VAR e stampa in faccia al difensore il cartellino rosso. A questo punto i veneti stringono i denti nella speranza di gestire il risultato. Zeoli si gioca le carte Chiricò, Rapisarda, Costantino e Marsura. Mosse azzeccatissime perchè i rossazzurri spingono con ancora più convinzione schiacciando il Padova nella propria metà campo. Al minuto 89 proprio il neo entrato Marsura deposita in fondo al sacco il 3-2 catanese. Inserimento dell’ex Venezia sugli sviluppi di un corner calciato da Chiricò, incornata di Monaco per Marsura e palla dentro.

Il Catania percepisce che il momento è favorevole, serve un altro gol per chiudere la contesa, non fa in tempo a realizzarlo entro il 90′. Il match si decide ai supplementari. E’ un assedio del Catania verso l’area di rigore padovana, i cross aumentano a livello esponenziale. Manca la stoccata vincente. Che giunge puntuale al 120′, quando ormai sembrava che la gara fosse destinata a concludersi nella lotteria dei rigori. Grandissima palla di Quaini per Marsura che pesca in area di rigore Costantino, il quale gira di testa e non lascia scampo a Zanellati. Vengono assegnati un paio di minuti di recupero, il Padova attacca con la forza della disperazione ma non c’è più tempo. E’ il Catania ad alzare la Coppa, con una bella iniezione di fiducia in vista del finale di campionato.

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