Catania 1-2 Juventus Next Gen. Era il 12 gennaio, data coincidente con il momento più difficile dei rossazzurri. Proprio quando va tutto storto e sembra che nulla possa cambiare le sorti di una stagione piena di criticità e problemi, si dimostra a tutti gli effetti il proprio valore. Generando quello scatto deciso per risollevarsi con la consapevolezza che raddoppiare sforzi e sacrifici, mantenere la convinzione in quello che si fa, prima o poi debba dare i suoi frutti.
I rossazzurri ci hanno sempre creduto. Passando dalle critiche, talvolta costruttive e altre volte meno, dalla mancanza di risultati e dagli eventi generalmente negativi. A metà gennaio, in preparazione della trasferta di Picerno, il Catania ha cominciato a maturare idee e convinzioni differenti. Lavorando molto su di sè. Evitando di piangersi addosso. Guardandosi negli occhi per comprendere cosa migliorare e come fare per adoperarsi in funzione di un cambiamento necessario. Nella mentalità, nell’approccio, nello spirito con cui affrontare la quotidianità.
Il ritiro nei pressi di Cosenza voluto dallo staff tecnico ha posto le basi per la ripartenza. Cementando il gruppo, accendendo la prima fiammella di una squadra che, via via, ha recuperato risorse e uomini in vista del prosieguo della stagione. Nuove metodologie di lavoro, una differente gestione dei recuperi dall’infermeria. Da lì in poi è stato un crescendo di prestazioni e risultati. Ci sono voluti tre mesi per avviare compiutamente le speranze di rilancio del Catania, ritrovando anche l’operatività di un dirigente come Faggiano che non ha bisogno di presentazioni.
“Abbiamo spalato parecchia m***a”, ha sottolineato in qualche occasione a mezzo stampa lo stesso mister Toscano. “Lo abbiamo fatto tutti insieme, oggi la stiamo trasformando in concime”. E’ andata proprio così. Dalle negatività è emerso lo sviluppo di uno spirito diverso. Partendo dal singolo, fino a coinvolgere l’intero collettivo nella composizione di un blocco unico.
C’è chi sostiene che toccando il fondo si possa solo risalire. Il rischio è che molti sprofondino ancora e tanti rimangano bloccati dove sono caduti. Non è stato il caso della squadra di Toscano, che non ha mai mollato aggiungendo un mattone per volta. Giungendo al rush finale con maggiori consapevolezze, uscendo fortificata mentalmente. Adesso che arriva il momento decisivo della stagione, va alimentato questo atteggiamento rinnovato, tramutando i deficit del passato in preziose risorse per il presente e l’immediato futuro.
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