CATANIA 2024/25 | Staff tecnico, dirigenza e proprietà: le pagelle di fine stagione

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foto Catania FC

La stagione del Catania non si spiega soltanto con quanto avvenuto in campo. Dietro una squadra c’è sempre una struttura fatta di scelte, idee, investimenti, visioni più o meno coerenti. E anche quest’anno non sono mancati errori, ripensamenti e passaggi a vuoto che hanno inciso – e non poco – sull’andamento complessivo del campionato. Tuttavia, qualche segnale positivo in prospettiva si è visto, ed è su quello che si dovrà costruire.

Toscano 6+

Doveva portare il Catania in Serie B. Non ce l’ha fatta. Tuttavia, va riconosciuto il merito di aver ripreso in mano un gruppo devastato e averlo ricompattato nel momento più delicato della stagione. La squadra ha ritrovato equilibrio, compattezza e risultati. Non è bastato, ma da qui si può ripartire.

Nota a parte: resta sospesa la valutazione sullo staff che si è occupato di preparazione atletica e fisica. Per il secondo anno consecutivo, troppi infortuni muscolari hanno condizionato pesantemente il rendimento complessivo della rosa. Serve una riflessione profonda e aggiungere ulteriori correttivi a quelli già effettuati.

Faggiano 6.5

Arrivato in una situazione complicata, ha dovuto muoversi tra mille ostacoli, compresa una penalizzazione e – sul piano personale – anche problemi di salute. Nonostante tutto, ha dato un’identità al progetto tecnico e ha portato esperienza e pragmatismo. Il Catania ha bisogno di figure così. Ora bisogna metterlo nelle condizioni di incidere davvero.

Lodi 4

Non si è capito fino in fondo quale fosse il suo ruolo operativo, né quale contributo concreto abbia dato nella prima parte di stagione. Un vero peccato per uno che ha scritto pagine importanti da calciatore in maglia rossazzurra. L’addio anticipato ha chiuso una parentesi grigia.

Grella 4.5

Avrebbe potuto meritare un 6 per aver capito, seppur in corsa, che andavano cambiate rotta e figure. Le scelte di Faggiano e Toscano sono anche le sue, e sono state corrette. Ma se si guarda alla comunicazione, il voto precipita: 3. Tante dichiarazioni a vuoto hanno contribuito a creare tensione e distacco con la piazza. Ora che l’esperienza c’è, il passo successivo dovrà essere quello della maturità dirigenziale. La sensazione è che ci sia la volontà, ma è tempo di fatti concreti.

Pelligra 5

Ha speso tanto, su questo non ci sono dubbi. Ma si è anche defilato nei momenti cruciali. Ha lasciato spazio ad altri, la sensazione è che serva una sua presenza più attiva e costante. Il progetto ha basi solide sul piano economico, almeno sembra e si spera, ma ha bisogno ora di una chiara direzione. I soldi non bastano: servono visione, competenza e decisioni tempestive. Il tempo dei proclami è finito.

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