DALLA SALA STAMPA – Toscano: “Catania, segnali da cogliere. E’ la testa che muove le gambe. Possiamo crescere ancora”

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L’allenatore del Catania Domenico Toscano, in sala stampa, evidenzia i meriti della sua squadra nell’avere conseguito una vittoria fondamentale, che qualifica i rossazzurri alla fase nazionale dei playoff:

“A differenza della partita col Giugliano, oggi abbiamo mantenuto lo stesso atteggiamento per 95 minuti giocando con coraggio. Non era facile fare una partita di calcoli. Noi non siamo una squadra di calcoli, dobbiamo spingere sull’acceleratore e andare. I ragazzi sono stati bravi sulle scalate a capire subito quale fosse la soluzione giusta e continuare così per tutta la partita. L’emblema è stato Anastasio che è venuto a pressare sotto la panchina al 90′; vuol dire che non hai paura, che vuoi andare sempre avanti. Questo è l’atteggiamento giusto che bisogna tenere perchè vogliamo arrivare fino in fondo”.

“Cosa ho pensato in occasione del rigore del Potenza? Mi è passata davanti la partita dell’Inter contro il Barcelona. La vittoria ti sceglie a volte, se lo meriti. Oggi ha scelto noi perchè abbiamo meritato il passaggio del turno. Poi ci può stare che meriteresti di passare e un rigore ti compromette la stagione ma non era il momento, perchè noi vogliamo arrivare fino alla fine. Ho avuto la fortuna di fare qualche stagione importante, partite del genere in cui l’avversario sbaglia un rigore e poi vinci al 90′ rappresentano un segnale che devi cogliere. Siamo stati premiati per averlo meritato, non per la fortuna”.

“Da un pò di tempo chi gioca dall’inizio e chi subentra fa prestazioni importanti, incide, determina. Se vuoi arrivare fino in fondo deve essere così. Oggi i ragazzi lo sono stati in modo straordinario come Dalmonte e Inglese, rimasto lucido per 90′, in partita, sapendo che se fosse capitata l’occasione lui doveva essere decisivo ed ha risposto presente. Questo è lo spirito, l’atteggiamento mentale da assumere”.

“Giocare ogni 3 giorni? Non lo faremo soltanto noi da qui in poi. Magari qualche squadra che subentra dopo può avere qualche vantaggio, non di condizione fisica ma nelle squalifiche, nella condizione generale di qualche giocatore. Se hai una rosa profonda, come noi in questo momento, e giocando con coraggio e consapevolezza, puoi sopperire anche a questo. Io dico che ogni partita ti insegna qualcosa. Oggi abbiamo tratto un nuovo insegnamento, se ci credi puoi arrivare fino in fondo”.

“Come sta Ierardi? Durante la partita mi diceva di avere un pò l’adduttore carico, per il resto tutto liscio. Abbiamo un giorno in più per recuperare rispetto alla partita precedente. Se c’è un avversario che preferisco incontrare? Se vuoi arrivare in fondo, sai che ogni sfida avrà le sue difficoltà e noi dobbiamo superarla mantenendo questo spirito e atteggiamento. Non dimentichiamo di avere avere affrontato un Potenza che è ben allenato, organizzato, con qualità in avanti e un’identità precisa, che con il palleggio ti mette in difficoltà ma abbiamo concesso poco e creato tantissimo. Continuiamo così. Anzi, secondo me questo Catania può crescere ancora“.

“Dobbiamo capire che se dai possesso agli altri, devi correre dietro a loro. Se siamo così aggressivi come in questo caso, corri meno ma devi essere bravo a vincere i duelli, perchè se sei sui riferimenti e loro escono dai duelli ti giocano a campo aperto. Il Potenza voleva isolare gli esterni per giocare l’uno contro uno ma noi gli abbiamo concesso ben poco perchè tutti hanno fatto una gran partita stasera. In particolare ho visto Anastasio molto determinato e continuo, gli ho sempre di stare sul pezzo e lui ha capito che deve giocare con continuità ed intensità. Tutta la squadra è stata sempre presente. Chi era in panchina ha giocato la partita insieme a noi, insieme a voi giornalisti. Di Tacchio? Ha annullato la fonte di gioco Felippe, incidendo tanto. Non devi fare le cose a metà, il Catania ha battuto il Potenza perchè ha sempre giocato con coraggio, la squadra è stata bravissima ad interpretare la gara“.

Turnover? Io non credo al turnover. Se vedo un calciatore stanco e uno che sta meglio dell’altro, lo cambio. Ma non perchè devo pensare alla partita successiva. Intanto penso a portare a casa la prima, poi mi concentro sulla seconda. Rendimento esterno ed interno? Non è una questione di casa o trasferta, ma di quanto coraggio hai di mantenere il ritmo a prescindere che tu giochi al ‘Massimino’ o in esterna. Contro il Giugliano per 20 minuti abbiamo cercato di gestire e noi non siamo una squadra che gestisce, nè che fa calcoli. Da questa prestazione in avanti dobbiamo crescere”.

L’aggressione in avanti ha fatto la differenza, andando forti sui duelli. Ma è stato un lavoro di squadra, che ha coperto sempre la palla, coraggiosa, non ha fatto giocare mai al Potenza una palla libera, in profondità. Poi aggiungiamo le qualità dei giocatori forti che abbiamo in organico. E’ la testa che muove le gambe. Abbiamo compreso di dover essere più coraggiosi, non retrocedendo ma andando aggressivi in avanti e gestendo meglio la palla. Col Giugliano, invece, abbiamo commesso tanti errori tecnici che ci hanno costretto abbassarci. Dobbiamo mettere nello zainetto tutta l’esperienza accumulata, questo successo ti deve dare ancora più consapevolezza. I fischi ce li siamo presi nel corso della stagione ma, in tempi non sospetti, dissi che sapevamo che sarebbe dipeso da noi riportare il nostro pubblico ad essere determinante. Oggi lo è insieme a noi, questo ci deve accompagnare fino alla fine“.

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