Catania e Ascoli hanno perfezionato il trasferimento in prestito secco di Francesco Forte alle pendici dell’Etna nonostante il contratto del giocatore in scadenza con i marchigiani a giugno dell’anno prossimo. Qualche tifoso ha sollevato dubbi in proposito, ma spieghiamo il perchè della fattibilità dell’operazione evidenziando in generale i principali cambiamenti in tema di prestiti.
In ottemperanza alla circolare emessa dalla FIFA il 3 maggio 2022, la FIGC ha applicato il nuovo regolamento sui prestiti tra squadre nel nostro campionato. Tra le novità più significative, poniamo in evidenza il fatto che le stesse squadre non potranno effettuare più di tre movimenti in prestito, sia in entrata che in uscita. L’articolo 117 del NOIF specifica anche cosa succede per la risoluzione anticipata. Se due club redigono un accordo di cessione temporanea di un giocatore per 12 mesi, e la società che acquisisce il giocatore lo fa rientrare alla base in maniera anticipata, la società cedente ha diritto ad un risarcimento danni. Risarcimento pari alla retribuzione dovuta per il periodo residuo del contratto in essere.
Inoltre – e qui rientra il caso legato al passaggio al Catania di Forte – considerando per i calciatori la scadenza del contratto in essere con la società cedente, un prestito secco e senza diritti di riscatto prefissati è possibile anche nell’ultimo anno di accordo: alla scadenza, semplicemente, il giocatore risulterà svincolato. Un prestito con diritto di riscatto, invece, non è possibile nell’ultimo anno contrattuale. Il Catania, quindi, nel caso in cui volesse cedere giocatori in prestito, se sono in scadenza potrebbe farlo esclusivamente a titolo temporaneo, senza includere diritti di riscatto. Altrimenti dovrebbe prolungare la durata del contratto in essere.
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