RINAUDO (Esclusiva): l’evoluzione delle trattative per la cessione

Fabian Rinaudo sempre più lontano da Catania

Giorni importanti per capire quale sarà il futuro di Fabian Rinaudo. Per il centrocampista di proprietà del Catania si era mosso timidamente il Rosario Central, che ha poi mollato la presa. Nell’ultimo periodo ha ricevuto proposte concrete in Argentina da Independiente e Gimnasia La Plata, tendendo a scartare la prima poiché è forte il desiderio di tornare ad indossare la casacca biancoblu a cui è rimasto fortemente legato.

Il Gimnasia sta facendo di tutto per accontentarlo ma bisogna fissare la cifra economica per il riscatto del cartellino sulla base di un prestito semestrale o annuale. In Messico, invece, non ha approfondito il discorso con il Catania il Monterrey, mentre si è fatto avanti il Chiapas. Quest’ultimo club, però, ha perfezionato l’ingaggio del mediano cileno Francisco Silva dall’Osasuna. Operazione di mercato che potrebbe allontanare Rinaudo dai messicani avvicinandolo sensibilmente al Gimnasia.

LANERI (Akragas): “Smentisco qualsiasi contatto col Catania”

Antonello Laneri nega la possibilità di un trasferimento ai piedi dell’Etna

Si erano registrate alcune voci di mercato relative ad un presunto interessamento del Catania nei confronti del Direttore Sportivo dell’Akragas Antonello Laneri. Il dirigente della società agrigentina ha, tuttavia, smentito la possibilità di trasferirsi ai piedi dell’Etna pubblicando una nota ufficiale in proposito:

“La notizia riportata su alcuni giornali sportivi on line circa un interessamento del Catania che vorrebbe affidarmi un incarico tecnico, non può che farmi piacere. Smentisco però qualsiasi contatto con la società etnea in quanto considero il rapporto professionale con l’Akragas prioritario. Il legame con la città e la dirigenza biancoazzurra è forte e lavoro con vero piacere per questa società che considero una mia creatura”.

CHIACCHIO: da lui dipenderà il destino di Catania e Teramo

Edoardo Chiacchio tutelerà gli interessi delle due società

Catania e Teramo, due società di Serie B finite sotto la lente d’ingrandimento e che rischiano di pagare con la retrocessione in Lega Pro i fatti, non ancora formalmente accertati, di cui sono accusati. Nel primo caso il Presidente del Catania Antonino Pulvirenti avrebbe ammesso di avere voluto acquistare alcune partite del campionato scorso, ai fini di evitare la retrocessione, ma avendo la percezione di essere stato truffato non alterando, di fatto, i risultati.

Per quanto riguarda il Teramo, invece, il Presidente Campitelli si ritiene sicuro della propria innocenza negando ogni addebito. Responsabilità tutte formalmente da accertare in entrambi i casi. Ed è curioso sottolineare che l’avvocato Edoardo Chiacchio difenderà legalmente i due club. Obiettivo, adottando differenti strategie, affrontare il processo sportivo ad armi pari tutelando nel migliore dei modi l’immagine e gli interessi delle rispettive società indagate di illecito.

SFERRAZZA (Corte Giustizia Federale): “Illecito e frode sportiva, ampie delucidazioni sul tema”

Riportiamo un ampio estratto pubblicato sulla Rivista di Diritto ed Economia dello Sport relativamente ad un tema che riguarda da vicino il Catania

Combine ufficialmente accertate o tentate? Chi avrebbe venduto le partite incriminate? Situazione che verrà chiarita nelle sedi competenti, ma già dalle sole intercettazioni rese pubbliche sembra emergere un quadro poco rassicurante per il Catania. Si resta in attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso, accertando precise responsabilità di tutti i soggetti che figurano tra gli indagati nell’inchiesta ‘I treni del gol’. Per conoscere meglio le tematiche generali che riguardano l’argomento, riportiamo un ampio estratto di quanto pubblicato sulla Rivista di Diritto ed Economia dello Sport a cura dell’avvocato Mauro Sferrazza, componente della Corte di Giustizia Federale:

ILLECITO SPORTIVO ASSOCIATIVO

L’elemento essenziale del reato di cui trattasi è l’accordo associativo il quale crea un vincolo permanente a causa della consapevolezza di ciascun aderente all’associazione di far parte del sodalizio e di partecipare, con contributo causale, alla realizzazione di un duraturo programma criminale. “Sotto un profilo ontologico, è sufficiente un’organizzazione minima perché il reato si perfezioni, e che la ricerca dei tratti organizzativi non è diretta a dimostrare l’esistenza degli elementi costitutivi del reato, ma a provare, attraverso dati sintomatici, l’esistenza di quell’accordo fra tre o più persone diretto a commettere più delitti, accordo in cui il reato associativo di per sé si concreta».

Pertanto, «ai fini della sussistenza della “societas scelerum”, nei termini previsti dall’art. 416 c.p., è sufficiente il semplice coagulo delle volontà accompagnato (per non restare nel campo delle mere intenzioni) da un minimo di struttura organizzativa e volto alla realizzazione di una serie indeterminata di reati, il quale, stante la sua autonomia, rimane perfezionato anche nell’ipotesi che i c.d. reati-fine non vengano realizzati, concretandosi, in diversa ipotesi, un concorso materiale di reati». Ne consegue, quindi, che l’associazione per delinquere sussiste per il solo fatto della esistenza di un permanente vincolo associativo a fini criminosi, indipendentemente dalla effettiva commissione degli illeciti e dalla partecipazione agli stessi di tutti gli associati.

In tal ottica, per dimostrare l’effettiva esistenza di una associazione finalizzata alla commissione di una pluralità di condotte criminose che rivestano rilievo anche nell’ambito disciplinare-sportivo occorre avere riguardo a numerosi elementi, quali: il tempo da cui opera il sodalizio; la stabilità dell’assetto dell’organizzazione; la frequenza e la reiterazione dei contatti e delle telefonate; il carattere allusivamente criptico del linguaggio usato nel corso delle conversazioni; i rapporti di conoscenza, specie se consolidata, tra gli interlocutori; l’affidamento insorto tra gli “associati” sulle informazioni attese o ricevute; l’idoneità o non equivocità dei mezzi diretti allo scopo alterativo delle gare; la ramificazione degli interessi dei sodali nell’ambiente delle scommesse; la consapevole ripartizione dei compiti tra gli stessi.

FRODE SPORTIVA

Il delitto di frode sportiva «si consuma nel momento e nel luogo in cui si verifica la promessa o l’offerta di un vantaggio indebito o la commissione di ogni altra condotta fraudolenta, e non in quello dell’accettazione di tale promessa od offerta». E’, dunque, «sufficiente che l’offerta o la promessa corruttiva vengano portate a conoscenza dei partecipanti. Non è invece richiesto né che l’offerta venga accettata o la promessa accolta, né tantomeno che il risultato della competizione sia in alcun modo alterato: ciò che rileva unicamente è che vi sia stato il pericolo di ledere il bene giuridico tutelato».

ILLECITO SPORTIVO ex art. 7 CGS

L’ordinamento federale considera illecito sportivo «il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo». Le conseguenti sanzioni sono aggravate «in caso di pluralità di illeciti ovvero se lo svolgimento o il risultato della gara è stato alterato oppure se il vantaggio in classifica è stato conseguito», mentre «le società e i soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, che commettono direttamente o che consentono che altri compiano, a loro nome o nel loro interesse, i fatti di cui al comma 1 ne sono responsabili».

Com’è evidente, l’oggetto della tutela è, in generale, rappresentato dal leale e corretto svolgimento delle competizioni sportive: si tenta di impedire che condotte fraudolenti alterino il predetto bene giuridico. In particolare, invece, la disposizione prevede «tre ipotesi di illecito consistenti: a) nel compimento di atti diretti ad alterare lo svolgimento di una gara; b) nel compimento di atti diretti ad alterare il risultato di una gara; c) nel compimento di atti diretti ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica. Tali ipotesi sono distinte, sia perché così sono prospettate nella norma, sia perché è concettualmente ammissibile l’assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall’alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara. Infatti, se di certo, la posizione in classifica di ciascuna squadra è la risultante aritmetica della somma dei punti conseguiti sul campo, è anche vero che la classifica nel suo complesso può essere influenzata da condizionamenti, che, a prescindere dal risultato delle singole gare, tuttavia finiscono per determinare il prevalere di una squadra rispetto alle altre».

Le condotte finalizzate all’alterazione dello svolgimento e/o del risultato delle gare sono considerate illecito anche nel caso di mancato conseguimento del risultato “combinato”. La frode sportiva, dunque, è illecito di attentato che «prescinde dal realizzarsi dell’evento cui l’atto è preordinato». In altri termini, l’ipotesi delineata dall’art. 7 CGS configura un illecito in ordine al quale non è necessario, ai fini dell’integrazione della fattispecie, che lo svolgimento od il risultato della gara siano effettivamente alterati, essendo sufficiente che siano state poste in essere attività dirette allo scopo.

Ciò non toglie che l’illecito, «come ogni altra azione umana contemplata da un precetto, per avere valenza sul piano regolamentare ed essere produttivo di effetti disciplinari, deve avere superato sia la fase della ideazione che quella così detta ‘preparatoria’ ed essersi tradotto in qualcosa di apprezzabile, concreto ed efficiente per il conseguimento del fine auspicato». Perché possa configurarsi un illecito sportivo, cioè, occorre che lo stesso sia provato oltre ogni dubbio.

Laddove non possa dirsi sussistere la prova del concorso di un determinato soggetto nella commissione dell’illecito sportivo o il medesimo illecito sportivo non risulti dimostrato, la condotta del tesserato potrebbe comunque rivestire rilievo ai sensi e per gli effetti della norma di cui all’art. 1 CGS, secondo cui «le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». Non vi è dubbio, infatti, che intrattenere una fitta rete di contatti, telefonici e non, nella prospettiva dell’alterazione dello svolgimento e/o del risultato di una gara costituisce, quantomeno, sicuramente la violazione, di rilevanza non marginale, dei fondamentali principi di lealtà, probità e correttezza.

Se viene accertata la responsabilità diretta della società, il fatto è punito, a seconda della sua gravità, con le sanzioni di cui alle lettere h), i), l) dell’art. 18, comma 1, salva l’applicazione di una maggiore sanzione in caso di insufficiente afflittività. Se, invece, viene accertata la responsabilità oggettiva43 o presunta della società44 il fatto è punito, a seconda della sua gravità, con le sanzioni di cui alle lettere g), h), i), l), m) dell’art. 18, comma 1, CGS.

Recita l’art. 18, comma 1, CGS, intestato «sanzioni a carico delle società»: «Le società che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile sono punibili con una o più delle seguenti sanzioni, commisurate alla natura e alla gravità dei fatti commessi:

  1. a) ammonizione;
    b) ammenda;
    c) ammenda con diffida;
    d) obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse;
    e) obbligo di disputare una o più gare con uno o più settori privi di spettatori;
    f) squalifica del campo per una o più giornate di gara o a tempo determinato, fino a due anni;
    g) penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;
    h) retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; in base al principio della afflittività della sanzione, la retrocessione all’ultimo posto comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore;
    i) esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore.

Diversa e distinta fattispecie è quella di cui all’art. 7, comma 7, CGS che prevede il c.d. obbligo di denunzia e così dispone: «I soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, che comunque abbiano avuto rapporti con società o persone che abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti ovvero che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno di detti atti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale della FIGC».

In altri termini, se alcuno dei soggetti di cui al già ricordato art. 1, commi 1 e 5, CGS46 non ha posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, ma sia a conoscenza («in qualunque modo») che altri, siano essi società o tesserati, abbiano adottato o stiano per adottare comportamenti volti allo scopo predetto ha l’obbligo di denunziare i fatti alla Procura federale e, in difetto, rimane soggetto alla suddetta sanzione, seppur non risponde dell’illecito sportivo a titolo principale.

ROLIN (Video): primo gol con la maglia del Boca Juniors

Alexis Rolin a segno in amichevole

Alexis Rolin ha tanta voglia di mettersi in mostra con la maglia del Boca Juniors. Giocatore fortemente voluto dal Catania all’epoca di Gasparin nel 2013, spesso ha dovuto fare i conti con problemi di natura fisica che ne hanno compromesso il rendimento. A gennaio ha lasciato Catania per trasferirsi in Argentina, in cerca di fortuna. Soltanto da poco più di un mese Rolin è da considerarsi finalmente disponibile, speranzoso di fornire un contributo prezioso alla causa xeneize. Nei giorni scorsi ha realizzato il suo primo gol con la maglia del Boca, andando a segno in amichevole contro il Fort Lauderdale Strikers sconfitto per 3-0. Gol condito da una prestazione impeccabile. I tifosi si augurano che il difensore uruguaiano, ancora di proprietà del Catania e ceduto in prestito con diritto di riscatto al club di Buenos Aires, riesca a fare altrettanto bene nei prossimi mesi.

FULVIO BIANCHI: “Lunga estate di processi, il punto della situazione”

Caso Catania, processo in primo grado entro il 10 agosto?

Il Palazzo del calcio è atteso da un’estate calda, caldissima in sede di giustizia sportiva. Nel minore tempo possibile bisognerà adottare i provvedimenti adatti nell’ambito di diverse inchieste che vedono tante squadre, dirigenti e calciatori sotto indagine. Per saperne di più sul tema, il giornalista di Repubblica Fulvio Bianchi fa un approfondimento attraverso la sua rubrica Spy Calcio:

“Una lunghissima estate di processi, e di veleni (Cagliari e Ascoli, terzi interessati, hanno già messo le mani avanti). La procura Figc sta esaminando ormai da tempo i casi che riguardano i filoni di Cremona, Catanzaro e Catania. Una mole di lavoro enorme che impegnerà tutta l’estate non solo Palazzi e i suoi, ma anche i giudici della Federcalcio. Serie B e Lega Pro di sicuro partiranno in ritardo, ma la “A non si tocca” (ha detto Tavecchio) anche perché sarebbe un problema con l’Uefa”.

“Palazzi e i suoi ormai hanno giù materiale a sufficienza sul nuovo filone di Cremona: alcune carte erano state mandate tempo fa e il 415 bis, la richiesta di rinvio a giudizio, è pubblico. Il 28 luglio è prevista la cerimonia per il calendario della serie A: il Cagliari, come rivelato da Repubblica ieri, ha chiesto chiarezza alla Figc. Il vicepresidente Stefano Filucchi, ex braccio destro di Massimo Moratti, vuole sapere quando si terrà il processo sportivo, e se il Cagliari giocherà in serie B o sarà ripescato in A al posto dell’Atalanta”.

“Nel filone di Cremona ci sono anche Chievo e Lazio. Possibile però, anzi molto probabile, che Palazzi si dedichi prima ai casi Catania e Teramo, i due club che rischiano la retrocessione (e in quel caso in B sarebbero ripescati Entella e Ascoli)”.

“Il processo, almeno con il primo grado, si dovrebbe tenere entro il 10 agosto: la mole di lavoro è impressionante perché sono coinvolte decine di socierà (di A, B, Lega Pro e serie D) e centinaia di tesserati. Moltissime saranno le penalizzazioni in classifica, e moltissime le condanne (per fortuna non c’è più il Tnas a spazzare via tutto…)”.

“Tornando alla contesa Cagliari-Atalanta, c’è da dire che il club bergamasco potrebbe chiedere il patteggiamento (1-2 punti) da scontare nella prossima stagione, ritenendo che un suo coinvolgimento potrebbe riguardare una sola gara: se accolto, il Cagliari resterebbe in B. Gìà in passato (gara con il Padova) gli avvocati del club bergamasco erano riusciti ad ottenere due punti in meno: ma bisogna vedere quale sarà adesso l’atteggiamento di Palazzi”.

MORETTI: il Vicenza non lo perde di vista, Marino in pressing per il ritorno

Pasquale Marino spinge per riportare in Veneto Federico Moretti

Federico Moretti smanioso di ripartire. Il centrocampista ancora di proprietà del Catania attende, si consulta con il rappresentante per capire quale potrebbe essere il proprio destino. Le sirene provenienti dalla A stuzzicano non poco il giocatore, che terrebbe primariamente in considerazione la possibilità di giocare nella massima categoria.

Va tuttavia sottolineato che, nel caso in cui non si concretizzasse l’ipotesi, Moretti valuterebbe anche di continuare a giocare in B. E’ reduce da una splendida annata con la maglia del Vicenza. Una volta persi i Playoff le sue lacrime ben sintetizzavano lo sconforto per non essere riuscito a centrare l’obiettivo promozione a lungo inseguito.

Lui ha instaurato un rapporto speciale con l’intero ambiente vicentino, ecco perché considera anche la possibilità di tornare in Veneto, dove peraltro proseguirebbe l’avventura alla corte di Pasquale Marino. Il tecnico marsalese sarebbe felicissimo di riabbracciarlo e la dirigenza proverà ad accontentarlo. Vale la pena ricordare, però, che oltre alle richieste dalla A Moretti piace tanto anche ad altre squadre cadette, in particolare all’Avellino che questa settimana proverà a convincere il giocatore a trasferirsi in Irpinia.

GILLET: formalizzato il trasferimento al Mechelen, via da Catania in prestito con diritto di riscatto

Gillet riparte dal Mechelen, ora è ufficiale

Si attendeva ormai soltanto l’ufficialità, arrivata nelle ultime ore. Il Calcio Catania S.p.A. comunica attraverso l’emissione di una nota di aver provveduto a cedere il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Jean François Gillet al KV Mechelen. La cessione dell’esperto portiere prelevato a gennaio dal Torino avviene a titolo temporaneo, con opzione per il riscatto a favore della società belga. In precedenza, come noto, ceduto a titolo definitivo all’AC Chievo Verona il diritto alle prestazioni sportive del calciatore argentino Lucas Nahuel Castro, già in ritiro con il club veneto.

STOVINI (Esclusiva): “Catania, sogno il ritorno! Secondo me sarà Lega Pro”

Lorenzo Stovini sulla possibilità di tornare in Sicilia e l’inchiesta ‘I treni del gol’

Igor Pagano ha avuto il piacere di sentire telefonicamente, in esclusiva per “Universo RossoAzzurro”, Radio Studio Italia e TuttoCalcioCatania, l’ex difensore del Catania Lorenzo Stovini. Piacevole chiacchierata con chi è rimasto fortemente legato ai colori rossoazzurri della Sicilia. Con Stovini si è parlato della possibilità di un ritorno ai piedi dell’Etna e di quali conseguenze potrebbero comportare per il Catania gli sviluppi dell’inchiesta ‘I treni del gol’:

“Io sono in forma, mi sto allenando e tornerei subito a giocare per il Catania se si presentasse l’occasione. Per me sarebbe un sogno calcare nuovamente l’erba del ‘Massimino’ indossando la casacca rossoazzurra. Se ritengo possibile che il Catania non retroceda ma subisca solo punti di penalizzazione come accadde nel 2007 alla Reggina? Me lo auguro, ma secondo me è più probabile che si paghi un prezzo caro con la squadra retrocessa in Lega Pro. Penso che vi siano altre figure, anche di altre squadre, coinvolte nella vicenda”.

DESSENA (Cagliari): “Caso Catania, provvedimenti drastici ora o mai più”

Daniele Dessena sull’inchiesta ‘I treni del gol’

Numerosi pareri espressi dal mondo del calcio sull’inchiesta ‘I treni del gol’ che vedrebbe il Catania responsabile diretto nella presunta compravendita di partite dell’ultimo campionato di Serie B disputato. Dice la sua anche il centrocampista attualmente in forza al Cagliari Daniele Dessena, intervistato da cagliarinews24.com. Questo il pensiero di Dessena nel dettaglio:

“Se qualcuno deve prendere provvedimenti drastici è giusto che li prenda ora. Io sono un giocatore, non ci voglio metter piede e solo parlarne mi fa venire paura”.