La sconfitta che non ti aspetti. La Reggina, squadra rivoluzionata a gennaio con giocatori di notevole spessore per la categoria e reduce dal rotondo 3-0 inflitto al Catania, era decisa più che mai a trovare continuità in quel di Rieti. Bellomo e compagni, invece, stratosferici contro un Catania praticamente mai sceso in campo hanno fatto registrare notevoli passi indietro tornando sulla Terra. Lo stesso attacco che aveva tagliato a fette la difesa rossazzurra è tornato ad essere abulico ed impalpabile. Per la gioia del Rieti a cui basta un gol di Palma prima dell’intervallo per far fuori gli amaranto, evidentemente fin troppo carichi dopo avere strapazzato gli etnei e ricevuto uno sconto in termini di penalizzazione.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Trapani distante un solo punto dalla capolista Juve Stabia. Nervosismo in casa gialloblu come dimostrano anche le espulsioni di Vitiello, Mezavilla e mister Caserta nel finale di partita a Bisceglie (da registrare, inoltre, il calcio di rigore fallito da Carlini al 20′, ndr). La sensazione è che lo scontro diretto Juve Stabia-Trapani si rivelerà assai determinante, se non decisivo, per sancire la squadra che otterrà la promozione diretta in Serie B. Anche il Catania potrebbe riavvicinarsi al primo posto, qualora vincesse il match valevole il recupero della 9/a giornata con la Viterbese al “Massimino”.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Due partite con fischio d’inizio alle 16.30 per quanto riguarda la 33/a giornata del girone C di Serie C. Trapani vittorioso per 2-0 ai danni della Viterbese. Al 9′ e 37′ Nzola e Ferretti in gol per i granata, ancora più vicini alla Juve Stabia capolista. Le Vespe, infatti, non vanno oltre lo 0-0 a Bisceglie.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Sei formazioni del girone C di Serie C in campo con fischio d’inizio alle ore 14.30. Pari a reti bianche tra Vibonese e Paganese. Catanzaro corsaro in trasferta contro la Cavese. 0-2 finale che consente ai calabresi di raggiungere il Catania al terzo posto. In gol Fischnaller al 26′ e D’Ursi al minuto 86. Successo per 1-0 in favore del Rieti, tra le mura amiche, al cospetto della Reggina: decisiva la rete di Palma al 44′.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Non è stato un bel gesto, quello evidenziato la scorsa settimana a Reggio Calabria. In un momento in cui il Catania era palesemente in difficoltà contro la Reggina, montava la rabbia per non riuscire ad impensierire l’avversario. Alessandro Marotta, una volta sostituito, ha sfogato tutta la sua tensione infuriandosi anche con mister Walter Novellino. Atteggiamento poco professionale sanzionato con una multa dalla società. In settimana c’è stato, ovviamente, un confronto con la dirigenza ma anche – soprattutto – con l’allenatore. L’attaccante ha capito di avere sbagliato, facendo chiarezza tra le mura di Torre del Grifo. Vedremo se mercoledì pomeriggio, come sembra, partirà dalla panchina anche per ripristinare la serenità necessaria.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Che fine ha fatto Takayuki Morimoto? In quale squadra gioca adesso il “Pitu” Barrientos? Vi sarete posti almeno una volta il classico quesito sul proseguimento di carriera di tanti ex rossazzurri. C’è chi calca ancora palcoscenici prestigiosi, chi invece è finito nei meandri del calcio dilettantistico, alcuni sono in cerca di una nuova squadra, altri infine giocano nei campionati stranieri meno conosciuti.
Sabato il primo capitolo, oggi il secondo dedicato alle sorti calcistiche di giocatori con trascorsi nel Catania. Facciamo un vero e proprio “giro del mondo” partendo dal Vecchio Continente. La Spagna è tra i Paesi in cui militano vari ex rossazzurri, in primis Gonzalo Escalante (Eibar) e Keko (Real Valladolid), senza dimenticare il portiere Miguel Martínez (San Agustín) e il centrocampista serbo Filip Jankovic (Extremadura B). Gioca ancora in Ligue 1, tra le fila del Bordeaux, il centrocampista ceco Jaroslav Plasil, così come l’esperto portiere belga Jean François Gillet difende ancora i legni dello Standard Liegi, storico club della Jupiler Pro League. Spostandoci nell’Europa centro-orientale, giocano in Polonia Blazej Augustyn (Lechia Gdansk) e Michal Chrapek (Slask Wroclaw), in Ungheria Tomas Kosicky (Debrecen) e Davide Lanzafame (Ferencváros), in Slovacchia Dávid Berežný (Partizan Bardejov) e in Romania il portiere Florin Logofatu (Foresta Suceava).
Spostandoci nei Balcani, spicca senz’altro l’attaccante croato Bruno Petkovic, punta di diamante della Dinamo Zagabria, mentre in seconda serie gioca l’ex Primavera Mirko Livaja (al Sibenik), fratello del più noto Marko (ex Inter e Atalanta). Il terzino Stefan Djordjevic milita in Serbia (nel Radnicki), il portiere Marko Savatovic in Bosnia (nel Borac Banja Luka) e il centrocampista Stjepan Ostrek in Slovenia (nel NK Nafta). Desta curiosità la scelta di ripartire da Malta per Michele Paolucci (Tarxien) e Caetano Calil (Hamrun Spartans), così come Marco Motta gioca adesso in Cipro (nell’Omonia Nicosia) e Souleymane Doukara in Turchia (nell’Antalyaspor). Adrián Ricchiuti e Thomas Manfredini, a dispetto dell’età, hanno deciso di proseguire la loro lunga carriera calcistica a La Fiorita (l’argentino è anche referente tecnico del Rimini), club tra i principali della Repubblica di San Marino, dove gioca anche l’ex attaccante della Primavera Andrea Compagno (al Tre Fiori). Il portiere Giovanni Proietti, terzo di ruolo dietro Iezzo e Zancopè nella stagione 2000-01, difende i legni dell’FC Kosova, quarto livello del calcio svizzero.
Ci spostiamo nel continente americano, dove militano tanti volti noti al pubblico catanese, a cominciare dal “Toro Lavandina” Gonzalo Bergessio, punto di forza degli uruguaiani del Nacional Montevideo, e Pablo Barrientos, attualmente ai messicani del Toluca. Nel massimo campionato argentino si danno battaglia Mariano Andújar (Estudiantes), Pablo Álvarez (Huracán), Gino Peruzzi (San Lorenzo), Fabián Rinaudo (Rosario Central), Pablo Ledesma (Patronato) e Adrián Calello (Banfield), mentre Federico Freire gioca in seconda serie (Primera B) con la maglia del Gimnasia de Jujuy. Maxi López ha scelto il Brasile come nuova destinazione (Vasco da Gama), così come Guly do Prado (XV de Jaú) e Tom Teixeira (Luziania). Alexis Rolín (Universidad Concepción) e Felipe Seymour (Unión Española) giocano in Cile, Juan Pablo Carrizo (Cerro Porteño) e Zé Turbo (Nacional) in Paraguay, Erick Cabalceta (Cartaginés) in Costa Rica, Damián Macaluso (Montevideo Wanderers) in Uruguay e Gastón Sauro in MLS (Columbus Crew).
Chiudiamo la rassegna con le singolari destinazioni di Graziano Pellé (Cina), Marcelinho (India) e Morimoto, il quale si è lasciato alle spalle l’avventura in Italia ed è rientrato in Giappone. Quest’anno gioca a Fukuoka (in J2 League) e nel tempo libero cura un allevamento di coleotteri.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Aggiorniamo come di consueto il prospetto generale relativo ai club di Serie C multati dal Giudice Sportivo in campionato, a causa delle intemperanze dei tifosi e di comportamenti antisportivi delle rispettive squadre. La maglia nera appartiene sempre alla Robur Siena che paga a carissimo prezzo sputi, insulti, lanci di oggetti e bicchieri in occasione del derby con la Pistoiese. La Sambenedettese si mantiene davanti alla Juve Stabia. Catania confermato al decimo posto. Questa la speciale classifica delle società multate elaborata da TuttoCalcioCatania.com:
Mentre il Catania continua a lavorare sodo a Torre del Grifo per preparare il match valido per il recupero della 9/a giornata con la Viterbese, dall’infermeria non giungono notizie confortanti sul fronte Vincenzo Sarno, non al 100% delle condizioni fisiche. Giocatore potenzialmente prezioso nell’economia del gioco rossazzurro, mister Walter Novellino non riesce ad averlo ancora al meglio delle sue possibilità. Dubbi sulla disponibilità dell’attaccante in vista di mercoledì. Per il resto è confermata l’assenza del capitano Marco Biagianti e Cristian Llama sta bene.
Proseguono gli allenamenti in casa rossazzurra, verso l’appuntamento casalingo con la Viterbese. Catania in campo ieri pomeriggio a Torre del Grifo: nella fase iniziale della seduta, suddivisione in gruppi alternativamente impegnati nello svolgimento di un lavoro di forza e di esercitazioni tattiche per reparti; nella seconda parte del programma odierno, partita di verifica. Oggi, seduta mattutina.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
Dopo avere avuto il piacere di sentire telefonicamente Davide Baiocco, doppio ex di Catania e Viterbese, la redazione di TuttoCalcioCatania.com fa altrettanto con Gianni Califano. Anche lui ha indossato la casacca delle due squadre, non riuscendo ad incidere come avrebbe voluto. Oggi vanta il record di secondo attaccante più prolifico nella storia della Serie C con 163 reti all’attivo (Felice Evacuo del Trapani ha recentemente stabilito un nuovo record detenendo il primato, ndr) e lavora come Direttore Sportivo a Prato.
Gianni, in terza serie hai segnato praticamente ovunque faticando però a Catania. Come mai? “E’ un rammarico che mi rimane tuttora. Venivo dalla cocente delusione di non avere disputato il campionato cadetto con il Savoia una volta ottenuta la promozione sul campo. A 27 anni mi è stata scippata la B per via di scelte societarie scellerate, culminate con l’inevitabile retrocessione immediata del Savoia. Fu una delusione grandissima quando mi venne riferito che non facessi parte del progetto. Fisicamente stavo bene ma la condizione mentale si rivelò decisiva. Raramente ho sbagliato in carriera, ma in quel caso fui assai deluso e non c’ero proprio mentalmente. Nonostante gli stimoli che una piazza grandissima come Catania assicura, non ho saputo smaltire quella delusione. Dopo tanti sacrifici avevo conquistato una categoria importante e, guarda caso, una volta uscito dai piani del Savoia sbagliai anche a Viterbo. Sarebbe stato molto bello fare benissimo a Catania, però ho avuto modo di apprezzare la grande passione dei tifosi catanesi. Ricordo ancora lo stadio pieno col Palermo, uno spettacolo. Rammarico anche per non avere disputato i Play Off nonostante la bontà dell’organico allestito. Malgrado non abbia fatto bene a Catania, comunque, ho conosciuto tanti amici con i quali mi sento ancora. E’ stato uno dei più grandi rimpianti della mia carriera non essere riuscito a fare quello che avrei potuto in Sicilia”.
A proposito di Catania, hai avuto modo di seguire il girone C di Serie C? “Da un pò di tempo il Catania milita in questa categoria, pur avendo messo a disposizione degli allenatori squadre fortissime sostenendo investimenti importanti. Vestire la maglia del Catania ha un peso maggiore rispetto ad altre piazze. Serve gente abituata a reggere quel tipo di pressione, anche se mi sembra che nell’organico attuale non manchi. Poi bisognerebbe starci dentro per conoscere i motivi delle difficoltà incontrate. Mi sento comunque di dire che è giusto provarci fino alla fine in chiave primo posto, anche perchè vedo i risultati sugli altri campi che confermano quanto non ci sia nulla di scontato. Se il Catania non riuscisse ad arrivare primo, lì ci vorrebbe una grande forza mentale, staccarsi completamente dal campionato per affrontare i Play Off. E credo che quest’anno il Catania lo possa fare, azzerando tutto. Ci vuole grande forza e determinazione, sicuramente questo pensiero è ben presente nei dirigenti che sono più qualificati ed esperti di me. Ma questa è una cosa che devono muovere i ragazzi dentro. Puoi avere il migliore dirigente del mondo, il migliore allenatore ma è proprio una questione mentale. Serve l’aiuto del pubblico, della stampa, devi isolarti da tutto e tutti. Un pò di fortuna comunque non guasta. Lo scorso anno ricordo che il Catania meritava la finale, ma i Play Off sono una lotteria dura. Chiaramente ci sono ancora diverse partite da giocare però”.
18 punti in palio per il Catania, non sono pochi? “Al contrario sono tantissimi. Ogni domenica vedo risultati a sorpresa perchè in questa fase della stagione affronti chi lotta per qualcosa, la stanchezza mentale con il passare del tempo aumenta. Può succedere davvero di tutto. Giusto scendere in campo sempre per vincere, un modo per non avere rimpianti alla fine. Ai miei ragazzi dico sempre di pensare a noi stessi e poi vediamo quel che succede. Ecco, lo stesso discorso vale per il Catania. Quando in classifica sei dietro i calcoli servono a poco. Poi quando arriva l’ultima domenica e realizzi che non sei riuscito a vincere, allora devi avere la grande forza mentale di azzerare tutto preparandoti per i Play Off”.
Forse è proprio mentalmente che questa squadra ha evidenziato qualche fragilità, non trovi? “Il Catania ha vinto sul campo del Catanzaro che è guidato da un allenatore top per la categoria, poi ha piegato la Juve Stabia. Questo significa che le potenzialità per battere qualsiasi avversario non mancano. D’altronde la rosa è di spessore e non sono certamente il solo a pensarlo. C’è anche da dire che domenica il Catania non ha perso contro una squadretta. La Reggina oggi ha una rosa da prime tre posizioni. Non posso conoscere il motivo del pesante ko. Se tutti sapessimo il perchè si perda, risolveremmo i problemi. Ma la bacchetta magica non c’è. Può essere che a livello inconscio ti senti superiore all’avversario dopo due importanti vittorie consecutive ed entrano in gioco molteplici fattori. Trovare le soluzione è importante in questi casi. Le grandi capacità si vedono se trovi le soluzioni, non gli alibi. La forza di reagire appartiene ai gruppi vincenti. Lo insegnano tutti gli sport, ma anche la vita stessa”.
Quanto può incidere il calore del pubblico di Catania in questo momento? “Sulla incidenza dei tifosi nel calcio, esistono scuole di pensiero diverse. Ricordo che quando giocavo in ambienti con poca gente sugli spalti si parlava di stimoli leggeri e zero contestazione, c’è anche chi sostiene che l’eccessivo entusiasmo faccia male. Io preferivo sempre giocare davanti ad un pubblico numeroso, appassionato, magari anche che contestasse ma questo mi dava quella forza e carica in più. Poi ci sono momenti in cui deve essere la squadra a trascinare i tifosi e viceversa. Magari quando nei calciatori subentra la stanchezza, l’entusiasmo del pubblico ti aiuta molto. E’ anche normale che la gente sugli spalti s’infiammi se vede grandi giocate e gol. Ma Catania non delude certamente per il calore capace di trasmettere ai giocatori”.
Come procede la tua esperienza da Direttore Sportivo? “Sono operativo al Prato da tre anni, prima ho lavorato a Monza e Bellaria con salvezze ottenute allestendo le rose più giovani del campionato. Lo scorso anno siamo retrocessi ma giocammo con nove Under. In questa stagione militiamo in D, giochiamo sempre fuori casa e senza pubblico perchè non abbiamo uno stadio nostro. C’è un pò di malumore in città. Sto provando a continuare a vivere in un mondo che mi appassiona, legandomi a questa realtà. All’inizio magari fai fatica ma poi provi a trasmettere anche la tua esperienza da calciatore, non finendo mai d’imparare. Nel calcio come nella vita. E’ sempre stato così per me e spero di continuare ad imparare anche in questa nuova veste professionale”.
Si ringrazia Gianni Califano per la gentile concessione dell’intervista.
***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***