LLAMA: “Col Monopoli ci sarà da lottare. Siamo in crescita. Catania, sono tornato per riportarti in alto”

L’esterno offensivo del Catania Cristian Llama nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato le parole più significative del giocatore, di seguito riportate:

“Abbiamo preparato la gara col Monopoli. Sicuramente ci sarà da correre e lottare come in ogni partita. Niente di nuovo. Cercheremo di portare il risultato a casa che per noi è molto importante, concludendo l’anno nel migliore dei modi. Abbiamo trovato il giusto equilibrio. Crescerà molto di più ancora il Catania nel tempo. Ci siamo resi conto che il bel gioco non fa sempre la differenza, visto che troviamo anche campi brutti che non ti permettono di esprimere un certo tipo di calcio. L’importante è vincere. Peccato per la sosta, però è stata ritrovata compattezza, convinzione e la consapevolezza di essere forti. Dopo la sosta dovremo riproporre questo equilibrio”. 

“Conservo tanti ricordi, belli e meno belli, della mia esperienza rossoazzurra ai tempi della Serie A ma devo vivere il presente. I ricordi fanno parte del passato, bisogna capire che i tempi sono diversi, si gioca un altro calcio e devo prepararmi per questo. In futuro magari penserò a lavorare in qualità di allenatore. Io sono tornato a Catania per rilanciare le ambizioni del club, anche se la strada è ancora lunga. L’obiettivo è questo. E’ un onore per me essere uno degli uomini-simbolo del Catania. Questo mi motiva a fare ancora meglio, contribuendo a scrivere la storia. Mi sono rammaricato per i diversi infortuni, spero di essere al 100% il prossimo anno. Cercherò di dimostrare che anch’io posso dare un contributo importante. Lavorerò a Catania durante la pausa per recuperare pienamente al più presto”. 

Da piccolo sapevo che se avessi avuto continuità ed umiltà sarei potuto arrivare a giocare in Serie A. Ce l’ho messa tutta, io ho lasciato tutto per il calcio. Per i giocatori argentini il calcio è la vita, per i tifosi è passione all’estremo. Non esiste altro sport in cui l’Argentina si possa identificare. I tifosi vivono il calcio come se scendessero loro in campo. A volte questo è sbagliato, altre no. L’importante è che ci sia il rispetto. La gente argentina vive il calcio al 100%, l’idolo mio e di tutti gli argentini non può che essere Maradona”.

“Mio papà? E’ stato molto importante nella mia scelta di fare il calciatore, mi ha sempre supportato. Suo padre giocava ma non lo aiutava, quindi ha dovuto smettere e lavorare. Io invece ho sempre ricevuto il supporto da papà. Mio fratello? Provo ad aiutarlo finchè posso. Lui ora deve imparare la lingua perchè è un difensore centrale giovane, ha l’altezza e le caratteristiche per fare bene. Deve lavorare e cercare di convincere tutti. I miei figli? Sono la più grande gioia della mia vita, mi emoziona vederli. La più grande, Martina, ha cominciato subito a parlare italiano. E’ bravissima”.

“Diego Pablo Simeone? Lui dal primo giorno di arrivo a Catania, ricordo che ha portato in 3-4 giorni ognuno di noi nella sua stanza. Quella conversazione è stata il punto di partenza, ci ha fatto capire cosa volesse da ogni singolo giocatore. Ci siamo sentiti tutti importanti, ricevendo una mentalità propositiva che ti porta a fare grandi cose. Il ‘Cholo’ futuro allenatore della Nazionale argentina? A Simeone piace lavorare tutti i giorni. In Nazionale non potrebbe farlo e non credo che lui lo preferisca”.

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BENEVENTO, i tifosi: “Catania non mollare”

Rapporto di amicizia prolungato e resistente nel tempo, quello tra le tifoserie di Catania e Benevento. I sostenitori giallorossi, in occasione della recente trasferta di Padova, hanno fatto sentire la propria vicinanza verso la popolazione etnea colpita dal terremoto attraverso l’esposizione di uno striscione recante la scritta “Catania non mollare”. Un messaggio semplice, rivolto a quanti soffrono alle pendici dell’Etna, incoraggiati a risollevarsi da un momento difficile.

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LLAMA: voglia di Catania, a gennaio nuove valutazioni su condizione fisica

Possibile partente a gennaio? Così sembrava fino a poco tempo fa, invece non è detto. Cristian Llama è molto legato al progetto Catania, come ribadito dallo stesso mister Andrea Sottil alla vigilia di Catania-Monopoli. Se sta bene può essere giocatore determinante. Il problema, finora, è stato proprio questo. Tanti infortuni muscolari lo hanno costretto a rimanere spesso fermo ai box ed a non allenarsi con regolarità, condizione questa necessaria per entrare in forma. A gennaio lavorerà sodo, avviando un percorso personalizzato che gli consenta di essere pienamente ristabilito. Sarà un mese di valutazione delle condizioni fisiche del giocatore per il Catania, che ha scommesso su di lui in estate e potrebbe continuare a farlo dandogli fiducia, nell’ottica di vivere un 2019 da protagonista.

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UFFICIALE: il Catania presta il baby Santoro al Città di Messina

Ufficializzato l’ingaggio, da parte del Città di Messina (Serie D), dell’attaccante classe 2000 Andrea Santoro. Il Catania lo cede con la formula del prestito dopo avere totalizzato nove presenze e siglato due reti in questa stagione contro Turris e Nocerina. Nella stagione precedente l’esordio in D con la maglia del Troina, con cui aveva collezionato tre gettoni. “Qui trovo una famiglia. Messina rappresenta una grande opportunità per me, spero di sfruttarla nel migliore dei modi”, alcune delle parole più significative di Santoro alla presentazione. Il ragazzo sarà formalmente a disposizione della società peloritana a partire dal 2 gennaio.

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MAITA (Catanzaro): “Per la vetta ci siamo anche noi ma la Juve Stabia…”

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Non esistono gare dall’esito scontato in questo campionato. Ne parla il centrocampista del Catanzaro Mattia Maita in Sala Stampa, che crede ancora nella possibilità di centrare il primo posto:

“Catania era difficile, Lentini idem, tutte le partite sono difficili sia dentro che fuori casa. Bisogna scendere in campo come abbiamo sempre fatto. Il Catanzaro può vincere il campionato ma se la Juve Stabia continua così è impossibile. Spero che anche loro sbaglino qualche partita e noi dobbiamo ritrovare la nostra strada”.

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CATANIA: tutto pronto per l’ultima del 2018. E’ il momento d’ingranare la terza

Ci siamo. E’ il giorno di Catania-Monopoli, partita definita da mister Andrea Sottil come un’autentica finalissima. Rossoazzurri che, dopo avere piegato la resistenza di Cavese e Rieti, proveranno ad innestare la terza marcia. Caccia, dunque, alla vittoria consecutiva numero tre in questo campionato contro un Monopoli che gode di buona salute, di una difesa molto difficile da perforare e di un’imbattibilità che dura, in campionato, da 11 gare. Match che si preannuncia tutt’altro che agevole per la formazione dell’Elefante.

Etnei determinati a chiudere in bellezza il 2018 ma anche consapevoli del fatto che occorrerà avere la giusta mentalità per scardinare l’attenta difensiva biancoverde e respingere la minaccia di Mangni e compagni, non a caso sesti in classifica ed a pochi punti di distanza dal quotato Catanzaro. Il Monopoli è squadra di livello e ben allenata che non lascerà nulla d’intentato questo pomeriggio.

Il Catania avvertirà maggiormente la pressione, essendo chiamato a fare bottino pieno per alimentare le speranze di primo posto e, magari, approfittare di un nuovo eventuale passo falso della capolista Juve Stabia. I pugliesi, invece, se la giocheranno sapendo di avere, sin qui, fatto molto bene e probabilmente sotto il profilo mentale più sgombri e liberi da pensieri. Oltretutto con l’intera rosa a disposizione.

Al contrario di Sottil che non potrà disporre degli infortunati Silvestri, Baraye e Barisic ma ritrova Bucolo. Si va verso la conferma del 4-3-3 con Lodi in cabina di regia ed i monopolitani disposti secondo il consueto e collaudato 3-5-2. Fischio d’inizio alle ore 16.30. Nessuna copertura televisiva dell’incontro, la cui visione è disponibile online su Eleven Sports ed in diretta radiofonica sulle frequenze locali delle emittenti Radio Cuore (fm 93.0) ed Etna Radio (fm 88.4).

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IL CATANIA STADIO: l’editoriale dell’ottavo numero stagionale

In vista di Catania-Monopoli, il sito ufficiale rossoazzurro pubblica in anteprima l’editoriale dell’ottavo numero stagionale del periodico “Il Catania Stadio”:

Una dedica sincera e speciale

Al termine della gara giocata giovedì scorso a Rieti, mister Sottil i rossazzurri hanno dedicato la vittoria alle comunità colpite dal terremoto nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre ed in particolare ai feriti ed agli sfollati: il Calcio Catania esprime solidarietà e vicinanza

Abbiamo sempre sottolineato, con orgoglio e convinzione, il valore speciale della maglia del Catania, che per i catanesi è sempre stata un simbolo di appartenenza al territorio ed un motivo di gioiosa aggregazione: questo è, per noi, l’autentico significato del football italiano, che accende i suoi riflettori illuminando comunità e territori, promuovendone così le storie, le bellezze, le tipicità e le identità. 

Oggi, attraverso il calcio e sfruttandone la popolarità, è opportuno continuare ad evidenziare una criticità, un’emergenza da affrontare e risolvere: il terremoto registrato nella notte tra il 25 ed il 26 dicembre ha seminato paura, provocato il ferimento di 28 persone e costretto centinaia di persone ad abbandonare le proprie case, distrutte o gravemente danneggiate.

 Mister Sottil, Francesco Lodi e Luca Calapai, i tre rossazzurri in sala stampa giovedì scorso allo stadio “Centro Italia – Manlio Scopigno” di Rieti, hanno spontaneamente ed accoratamente dedicato la vittoria alla comunità colpita, accodandosi al sincero messaggio di vicinanza diffuso dal club poche ore dopo il sisma. 

È, questa, anzitutto l’espressione di un legame forte: ciò che accade sotto l’Etna è parte integrante della quotidianità di Catania e quindi della sua squadra di calcio, come anche di qualsiasi realtà locale, sportiva e non.

 Il Calcio Catania non è semplicemente una società ma è parte della Società, laddove la maiuscola richiama l’idea di un insieme. 

“Catania rialzati” è lo striscione, tanto semplice quanto bello, rivolto dai tifosi del Rieti a chi in questo momento, provato anche psicologicamente dal duro colpo, deve trovare la forza di ricostruire, case e certezze: ben vengano, allora, messaggi edificanti.

 E tra questi, consideriamo anche quelli giunti da Palermo e da altre piazze, vicine e lontane: occorre mettere in luce questi esempi, perché la cultura del calcio è costruttiva, non distruttiva. 

La violenza tristemente attuale, all’opposto, sia essa negli stadi, nei pressi degli stadi, nelle strade, nelle abitazioni e ovunque venga inscenata, è invece un fatto disgustoso, disumano e penalmente rilevante, una condotta che non nasce certo dalla sana passione: quest’ultima va protetta, dalla violenza. 

Il calcio, da sempre, crea e costruisce: amicizie, esperienze, carriere, storie avvincenti. 

Auguriamo alle persone colpite dal terremoto di trovare la forza di ricostruire ciò che la forza della natura ha cancellato e di trovare, anche nella solidarietà e nel senso d’insieme dello sport, preziose risorse emotive per affrontare le difficoltà. 

Sia un buon anno, il 2019, per tutti.

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CURIALE: giorno del compleanno…

Nota del Calcio Catania

Ricorrenza in casa Catania: Davis Curiale compie oggi 31 anni.
All’attaccante, che in questa stagione ha realizzato fin qui quattro reti (tre in campionato ed una in Coppa Italia), i più sinceri auguri.

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ESCLUSIVA – Di Julio: “Forza e coraggio Catania, rialzati. Squadra ha trovato quadratura, a gennaio innesti oculati”

La redazione di TuttoCalcioCatania.com ha contattato telefonicamente Dino Di Julio, doppio ex di Catania e Monopoli, per analizzare in particolare il cammino rossoazzurro in campionato. L’ex centrocampista etneo si è anche soffermato sul terremoto che ha recentemente colpito la città dell’Elefante.

All’andata finì 0-0, adesso ci sarà un nuovo confronto tra Catania e Monopoli…
“Il Monopoli è una buona squadra ma non mi aspettavo fermasse uno squadrone come il Catania. I biancoverdi stanno facendo un buon campionato ed occupano posizioni importanti di classifica. Mi auguro che il Catania continui a mettere in pratica i risultati che sta collezionando nelle ultime giornate, avvicinandosi alla Juve Stabia che mi ha sorpreso. Sulla carta è molto più forte il Catania ma i punti, in questo momento, parlano chiaro”.

Vespe in vetta, ma c’è ancora tutto un girone di ritorno davanti…
“Secondo me il Catania è sulla strada giusta. Quando vedo giocare il Catania come lo conosco io, non ce n’è per nessuno. Ma i tornei di C sono talmente imprevedibili che possono capitare risultati inaspettati. Vincere questo campionato non è mai semplice. La Juve Stabia avrà qualche momento di calo ed il Catania dovrà approfittarne facendo un bel filotto per avvicinarsi e, mi auguro, sorpassare gli stabiesi”.

Cosa ti fa pensare che sia giusto credere così tanto nelle potenzialità del Catania? 
“Io ho avuto la fortuna di giocare a Catania. Per le avversarie è come se affrontassero la Juventus della A. Sanno di venire in uno stadio pieno di gente, che la piazza è stata abituata a fare la Serie A lottando anche per cercare di raggiungere l’Europa League. Chi affronta il Catania vuole fare la prestazione dell’anno perchè è una piazza troppo importante. Questo lo sanno i giocatori perchè il mister sta trasmettendo loro questa mentalità, consapevoli che tutte le partite vadano affrontate in una certa maniera. Il gruppo è sempre determinante sia in campo che nello spogliatoio. Alla lunga questo, in combinazione con la qualità che alla squadra non manca di certo, i filotti te li fa fare. Adesso secondo me il Catania ha trovato la quadratura giusta cambiando anche modulo e giocatori in alcuni ruoli importanti”. 

Colpiscono soprattutto le poche reti subite da diverse partite. Quanto è importante tale aspetto, nell’ottica di vincere un campionato?
“Se vedi le statistiche, chi subisce meno reti fa la differenza nel calcio. Sottil sicuramente da ex difensore sa benissimo che la prima regola è cercare di non prenderne, perchè poi hai dei giocatori talmente forti là davanti che prima o dopo il gol lo fanno. Quando rischi poco dietro e servi palle-gol realizzabili agli attaccanti, il gioco è fatto. Il Catania ha gli uomini giusti, qualità e le potenzialità per proporsi in maniera pericolosa negli ultimi metri. Tra l’altro ho avuto modo di apprezzare qualche gol realizzato, davvero di pregevole fattura”.

Il mercato di gennaio può modificare gli equilibri? 
“Se l’allenatore dovesse richiedere giocatori con determinate qualità per migliorare la rosa, la società non se lo farebbe scappare. Io però credo che la rosa del Catania sia già molto forte di suo. E’ l’organico più forte della Lega Pro, che farebbe bene anche in B. Gli innesti di mercato vanno effettuati sempre con oculatezza, cercando i doppi ruoli per ogni reparto con le stesse qualità. Non credo che Sottil voglia toccare più del dovuto la difesa, magari il Catania qualche pezzo da novanta che faccia la differenza in altri ruoli lo prenderà. Senza stravolgimenti”.

C’è qualche mugugno nella tifoseria nonostante la vittoria di Rieti. Come valuti questa cosa?
“Il tifoso catanese vuole sempre vincere con 3-4 gol di scarto però in C non è possibile farlo con regolarità. Ricordo ai miei tempi una partita giocata a Catania contro il Frosinone. Nel primo tempo vincevamo 3-0, eppure i tifosi ci fischiavano. Noi avevamo un’ottima squadra, poi finì 5-0 ed alla fine ricevemmo applausi. Il tifoso etneo vuole il massimo dalla squadra ma non si può sempre stravincere. L’importante è uscire prima possibile da questa categoria, al di là del risultato”.

Dino, so che ci tieni a mandare un messaggio ai catanesi colpiti dal terremoto…
“Purtroppo ho visto le immagini di quanto successo. Vedere crolli e gente preoccupata, disperata, sono scene bruttissime. E’ la natura e non possiamo fare niente, ma sono sicuro che la gente di Catania è talmente forte ed orgogliosa che si rialzerà subito. Ho sentito degli amici, mi ero fatto avanti per ospitarli ma mi hanno assicurato che si riprenderanno. So che il popolo catanese è talmente forte che non si farà abbattere. Forza e coraggio, Catania. Dopo quanto successo mi auguro che il Catania affronti tutte le prossime gare dando quel qualcosa in più per questa gente che merita soddisfazioni innanzitutto di vita e, sportivamente, che la squadra torni nelle categorie che gli competono. Auguri a tutta la gente di Catania”.

Si ringrazia Dino Di Julio per la gentile concessione dell’intervista.

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ESCLUSIVA – Paris: “Catania, la vedo dura per il primo posto. Monopoli, Scienza sta raccogliendo i frutti”

Si avvicina il fischio d’inizio di Catania-Monopoli. La redazione di TuttoCalcioCatania.com ne ha approfittato per chiedere ad un ex calciatore delle due squadre, Rocco Roberto Paris, la disponibilità per rilasciare un’intervista. Oggi allena la Berretti del Monopoli.

Quale bilancio puoi tracciare del tuo 2018?
“Un anno dal punto di vista calcistico molto positivo, anche perchè la mia squadra sta andando abbastanza bene. Stiamo crescendo sabato dopo sabato, siamo in zona Play Off e non mi posso lamentare. Bene anche la vita privata, a partire dalla famiglia. Un 2018 positivo sicuramente”.

E’ un Monopoli che continua a crescere. Qual è il segreto?
“Scienza che rappresenta un valore aggiunto. C’è un lavoro che porta avanti dallo scorso anno, una buona ossatura di squadra con qualche innesto che gli ha permesso di lavorare nelle migliori condizioni. La solidità difensiva è un punto di forza con il 3-5-2 o 5-3-2. Ha buoni giocatori a disposizione, il mister non tralascia alcun dettaglio. A lungo andare sta raccogliendo i frutti di un lavoro importante ed è un allenatore che per me potrebbe tranquillamente fare il salto di qualità”.

Ti vedresti al posto di Scienza, in futuro, sulla panchina della Prima Squadra biancoverde?
“Per il momento sto bene con i miei ragazzi. Mi diverto e non pensavo di divertirmi così. E’ una bella vetrina il nostro campionato Berretti, livello alto e non me lo aspettavo. Trovando settori giovanili importanti come Trapani, Catania e Reggina, devo dire che noi stiamo facendo molto bene la nostra parte. Ad oggi non penso minimamente di allenare la Prima Squadra. Io vivo alla giornata, sono concentrato per intero sul presente”.

Ci sono momenti in cui ti manca il calcio giocatore e vorresti tornare in campo?
“Mi manca tanto il calcio giocato. Mi manca tantissimo il fatto di mettere le scarpette, scendere in campo, la tensione della partita. Alcune volte mi sfogo anche con i ragazzi perchè ci sono momenti in cui vorrei giocare ma non posso (ride, ndr). Ora sono dall’altra parte, do qualche consiglio a loro cercando di trasmettergli elementi positivi. Preparo i ragazzi per un eventuale futuro in Prima Squadra, cercando di dargli il migliore indirizzo possibile”.

Juve Stabia troppo forte o sorprese ancora possibili in ottica primo posto?
“Se la Juve Stabia continua così e con massima concentrazione non dovrebbe avere problemi a vincere. E’ una squadra e società ben organizzata, secondo me alla fine riuscirà a spuntarla. Tutte le altre invece combatteranno fino all’ultima giornata. Il Catania possiede una buona rosa, grande piazza e società ma penso che se la giocherà ai Play Off. Comunque con la giusta umiltà e concentrazione non dovrebbe avere problemi a salire in B anche tramite spareggi. La speranza è ultima a morire, perchè nel calcio ne abbiamo viste tante. Io però in linea di massima, ad oggi, ho visto una Juve Stabia ben quadrata ed organizzata per arrivare in alto”.

Campionato falsato dal caos estivo e quello che continuerà a succedere, vedi il caso Matera?
“Sinceramente all’inizio dell’anno nemmeno io ho capito granchè tra ripescaggi e gironi, a differenza di tre anni fa quando sapevi chiaramente la composizione dei campionati. Oggi il calcio è diventato un punto interrogativo. Hai citato l’esempio del Matera che non si presenta e manda in campo la Berretti. Non c’è da meravigliarsi perchè ci sono società in grandi difficoltà. Il Monopoli posso dirti che è uno dei club più sani del girone meridionale”.

Si è abbassato di molto il livello del calcio italiano…
“Assolutamente sì. Anche quello della Lega Pro, ai miei tempi più agonistica. I settori giovanili prima erano più attrezzati. Oggi ci sono troppi stranieri, valorizziamo poco i giocatori fatti in casa nostra. Una volta la C era un serbatoio per le categorie superiori. Nell’Italia campione del Mondo figurava gente come Zambrotta e Perrotta che venivano proprio dalla Serie C ed hanno giocato con me a Bari. Oggi è diverso, magari trovi gente che ricopre il ruolo di Direttore Sportivo o allenatore senza avere mai fatto calcio. Manca la competenza in alcuni ruoli chiave. Il calcio italiano deve ridimensionarsi, magari tra qualche anno ci sarà una ripresa ma al momento più andiamo avanti e più la situazione peggiora”.

Si ringrazia Rocco Paris per la gentile concessione dell’intervista.

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