RIELA: “Dal Catania alla Fiorentina, come è cambiata la mia vita”

Cresciuto come allenatore nelle giovanili del Catania e adesso operativo alla Fiorentina, Paolo Riela rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni di meridionews.it. Ne riportiamo di seguito un estratto:

“Ho iniziato ad allenare quand’ero giovanissimo, a 17 anni. Giocavo nell’Atletico Catania e non ero molto bravo come calciatore: quando mi sono infortunato, ho capito che era inutile perdere tempo e ho iniziato un’altra carriera. Sono una persona competitiva e ho sempre avuto le idee chiare. Il mio percorso è partito da una scuola calcio a Catania, per poi andare ad allenare i giovanissimi sperimentali ad Adrano. La prima svolta è stata la chiamata di Alessandro Failla (responsabile del settore giovanile rossazzurro, ndr), grazie al quale sono approdato al Calcio Catania. Sono stati sette anni meravigliosi: all’epoca la squadra era in Serie A, tutto era organizzatissimo. Con gli Allievi siamo arrivati alle finali scudetto. Proprio in quella occasione ho conosciuto Federico Guidi, all’epoca allenatore della Fiorentina Primavera: un incontro che mi avrebbe cambiato la vita“.

“Il 2012? Pietro Lo Monaco, andando via da Catania, avrebbe voluto portarmi con lui al Genoa. La sua avventura in rossoblu è durata poco, così mi sono trovato per un anno senza squadra. Guidi, però, si è ricordato di me e mi ha immediatamente proposto di andare a lavorare con lui alla Fiorentina. Avevo l’ambizione di provare a fare calcio fuori dalla Sicilia. L’amicizia e l’intesa con Guidi sono state fondamentali. La Fiorentina è un universo organizzatissimo. Ho cominciato con gli Allievi nazionali per poi arrivare alla squadra Primavera, facendo per tre anni da vice a Guidi: dallo scorso anno coadiuvo Emiliano Bigica, ex centrocampista di Bari e Fiorentina in Serie A”.

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TERLIZZI: l’ex Catania sogna un futuro da allenatore

Futuro da allenatore per Christian Terlizzi? L’ex difensore del Catania ci prova, ne parla ai microfoni di tuttomercatoweb.com:

“Ho il patentino di Uefa B e a giugno avrò quello di Uefa A. Non ho l’esigenza di buttarmi in progetti poco affidabili, però cerco qualcosa per iniziare. Mi piacerebbe mettermi alla prova, per vedere se in futuro posso fare l’allenatore. Vorrei iniziare, poi sarò onesto con me stesso e capirò se potrò allenare o meno. Purtroppo oggi tanti allenatori che gravitano in determinate categorie pagano oppure hanno sponsor alle spalle per lavorare. Prima calciatori e allenatori venivano pagati, ora è il contrario (ride, ndr)”.

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MARTINEZ: dopo l’addio al Catania riparte dalla Spagna

Nuova avventura professionale per Miguel Angel Martinez. Il portiere spagnolo, che in estate ha lasciato Catania per scadenza di contratto, ha finalmente trovato una nuova sistemazione. Accordo di durata annuale con il C.F. San Agustín, società di quarta serie del campionato spagnolo. In precedenza Martinez aveva sostenuto provini con Potenza ed ACR Messina, ma l’esito non fu positivo. Così ha deciso di tornare in Spagna ricominciando dal basso.

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MAROTTA: in attesa del fischio d’inizio, sempre vittorioso col Monopoli e già a segno al “Veneziani”

Terza volta da avversario del Monopoli, questa sera, per Alessandro Marotta. L’attaccante ora in forza al Catania ha sempre ottenuto la vittoria nei precedenti con la formazione biancoverde. Nella stagione 2015-2016, in Lega Pro, da calciatore del Benevento ha contribuito a piegare la resistenza del Monopoli vincendo 2-1 e 2-3. In quest’ultimo caso siglando anche un gol allo stadio “Vito Simone Veneziani”.

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PISSERI: “Emozione grandissima difendere i pali del Catania, legame forte con la città. Match speciale a Monopoli. Fare il calciatore un sogno”

Il portiere del Catania Matteo Pisseri nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato le parole più significative del portiere del Catania, di seguito riportate:

Monopoli-Catania? Per me è una partita speciale perchè c’è l’opportunità d’incrementare il nostro bottino di punti in classifica. Sarà molto difficile giocare contro una mia ex squadra con la quale ho trascorso un anno stupendo. Mi emoziona ricordare i momenti trascorsi a Monopoli, la vita va veramente veloce. Ma questo fa parte del passato. A Catania ho trovato una società che punta a tornare in alto, una città e tifoseria da Serie A, ma queste sono cose che tutti sanno. Questa è la prima volta che mi fermo più di un anno in una squadra. Il Catania è un club ambizioso come me e spero di arrivare in alto insieme. Con Catania ho un legame forte, particolare. Mi dimostrano tutti quanti tanto affetto che io voglio ricambiare con le mie prestazioni in campo. E’ un’emozione grandissima difendere i pali del Catania, condivido questa emozione con i compagni. Siamo un gruppo molto unito che vuole raggiungere l’obiettivo”.

Il ‘Massimino’ è un’emozione unica vederlo pieno di gente che vive per la squadra e ci sostiene di continuo. Prima di trasferirmi qui, ero perfettamente consapevole dell’entusiasmo del pubblico. Basta guardare i video presenti sul web. Anche nei turni infrasettimanali c’erano 15 mila spettatori quando militavo tra le fila del Monopoli. Sapevo di trovare una città molto calorosa”.

“Il mio idolo come portiere? Ammiro molto Buffon che ha avuto una continuità pazzesca, sana pazzia ed una tecnica incredibile che gli ha permesso di sbagliare pochissimo in tutta la carriera. Anche Frey è stato un grande portiere. L’erede di Buffon secondo me non c’è, però penso che Donnarumma sia il più vicino a lui. Può fare una carriera importantissima ed è ancora giovane. Le voci di mercato sul mio conto in estate? Non mi hanno infastidito, anzi sono stato molto contento della fiducia dei tifosi che preferivano me anche quando giravano certe voci”.

“Il ruolo del portiere il più difficile? A volte sì perchè spesso la gara puoi deciderla tu in positivo o negativo. E’ un ruolo a parte dal resto della squadra. Magari corriamo meno, però il dispendio energetico mentale è alto. La forza di un portiere è quella che, oltre alla qualità tecniche, deve riuscire ad isolarsi dal resto dell’ambiente rimanendo concentrato senza pensare troppo. Concentrandosi sul momento attuale, cacciando subito via qualche interferenza proveniente dall’esterno. Ogni partita è sempre un esame, ormai il portiere moderno deve sapere giocare anche con i piedi e sto cercando di migliorare questo aspetto”.

“Con il fatto che giochiamo ogni tre giorni siamo sempre in ritiro, quindi c’è poco tempo libero a disposizione. Adesso sono in stanza con Kalifa, mi fa morire dal ridere perchè è troppo simpatico. Per il resto quando sono a casa il tempo libero lo dedico in maniera tranquilla, magari passeggio sul mare, mi vedo con qualche compagno di squadra, oppure se c’è la mia fidanzata sto con lei, vado a messa. La mia più grande soddisfazione calcistica? Innanzitutto il divertimento che provavo nel giocare quando ero bambino. Poi diventando grande la prima partita tra i professionisti con il Renate, anche perchè venivo da un anno e mezzo d’infortunio. Il Renate mi ha dato fiducia e sembrava insperato per me giocare da professionista“.

“Le recenti parate più belle ed importanti? La più bella forse la seconda in casa contro la Vibonese. La più importante quella di Pagani di sabato. Da 0-3 farci recuperare tre gol così sarebbe stata una mazzata tremenda e non lo avremmo meritato. Invece il match più bello in assoluto è stato quando giocavo con il Monopoli vincendo 2-0 a Foggia, parando anche due rigori e con tante altre parate effettuate. E’ stata una grazia, una serata bellissima che ricordo ancora con molto piacere. Il gol che mi ha fatto più arrabbiare? Subirne fa arrabbiare sempre. Soprattutto quello di Marotta nella passata stagione ai Play Off. Ci siamo capiti con lo sguardo quando l’ho visto per la prima volta a Torre del Grifo in ritiro”.

Onorati? E’ un allenatore di grande esperienza, abbiamo un ottimo rapporto. Mi può aiutare tanto. E’ un tipo parecchio esigente. Quando subisco gol si arrabbia un pò di più in allenamento. Questo mi dà ancora più stimoli. Ha allenato portieri come Perin, Frey, Bizzarri, Andujar, Carrizo, facendo tanti anni di Serie A e da lui posso solo imparare. Il ruolo della mia famiglia nel calcio? Mio padre giocava a pallamano, raggiungendo anche la A2. Mi ha sempre incitato a fare sport ed a me piaceva tanto. Fino all’età di 15 anni giocavo sia a calcio che a pallavolo, inoltre studiavo e sono riuscito a diplomarmi come ragioniere. I miei genitori ci tenevano tanto al diploma, devo ringraziarli. La pallavolo come portiere mi ha aiutato tanto. Mio padre è stato, poi, il mio primo allenatore. Mi ha sempre detto di dare il massimo, divertirmi e di non avere rimpianti”.

“Ho sempre avuto il sogno di diventare calciatore. C’è stato un momento in cui ho rischiato che crollasse tutto quando sono rimasto fermo per infortunio un anno e mezzo, ma poi grazie a Dio mi sono ripreso riuscendo a fare quello che volevo. Sono sempre stato determinato a fare il calciatore. Quando, intorno ai 35 anni, smetterò di giocare vedremo cosa mi riserverà il futuro. Se ho mai pensato di venire a giocare con il Catania anche in passato? Quando vedevo alla ‘Domenica Sportiva’ le sintesi di qualche partita magari contro Inter, Milan e Juve mi era sempre rimasta impressa quella scritta “Città di Catania” e vedere lo stadio pieno di gente.

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MONOPOLI – CATANIA: i rossoazzurri tornano sul luogo del “delitto”

Pochi giorni di distanza per un nuovo impegno in trasferta. Dalla Campania alla Puglia, dal 2-4 di Pagani al match di Monopoli sul luogo del “delitto” che ricorda il 3-0 ed il 5-0 inflitto ai rossoazzurri nelle ultime due stagioni. Sconfitte sonanti, batoste che i tifosi del Catania non dimenticano. Soprattutto quella della gestione Lucarelli. Una cinquina incredibile, sviluppatasi dopo un primo quarto d’ora di gioco in cui il Catania si era proiettato in avanti alla ricerca del vantaggio, per poi sciogliersi come neve al sole e crollare sotto i colpi di Mangni e compagni.

Stasera il Catania ha la possibilità di riscattarsi, ma non sarà mica facile riuscire ad imporsi. Al di là delle sconfitte sopra citate, gli etnei hanno vinto una sola volta nella storia al “Vito Simone Veneziani”. La tradizione, quindi, non è favorevole e va inoltre considerata la qualità dell’organico a disposizione di Scienza. Una squadra, quella biancoverde, che sa esaltarsi contro le grandi e che dispone di una buona intelaiatura esprimendo un calcio apprezzabile ed organizzato al tempo stesso.

Un’altra battaglia sportiva, insomma, attende il Catania. Per informazioni chiedere anche alla lanciatissima Juve Stabia che, tra le mura amiche, nei giorni scorsi ha sofferto non poco l’intensità e la determinazione del Monopoli. Le assenze, però, non agevolano mister Scienza privo degli acciaccati Sounas, Montinaro, De Angelis e Fabris. Il Catania, invece, non disporrà dei soli Giuseppe Rizzo e Barisic. Monopoli in campo con il 3-5-2 o 3-4-3, mentre i rossoazzurri di Sottil dovrebbero opporre il 3-4-1-2 anche se l’ipotesi 4-2-3-1 è sempre da non scartare. Arbitro dell’incontro Nicoletti di Catanzaro, fischio d’inizio alle 20.30 con diretta disponibile sulla piattaforma online Eleven Sports.

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MONOPOLI – CATANIA: valore mercato rose a confronto

Come di consueto, la nostra redazione confronta il valore di mercato della rosa del Catania con quella dell’avversario di turno, il Monopoli, attraverso dati raccolti presso Transfermarkt.

La valutazione dell’organico rossoazzurro sarebbe pari a 6.23 milioni di euro: Federico Angiulli (450mila), Francesco Lodi, Luigi Scaglia, Matteo Pisseri (400mila), Davis Curiale (375mila) e Marco Biagianti (300mila) i calciatori economicamente più rappresentativi della squadra allenata da Andrea Sottil. Per quanto concerne la Paganese, invece, la rosa a disposizione di Giuseppe Scienza avrebbe un valore pari a 3.65 milioni. Dimitrios Sounas, Federico Gerardi (275mila), Arensi Rota (250mila), Vittorio Fabris (225mila,), Mario Mercadante (200mila) ed Enrico Zampa (175mila) i giocatori con la valutazione più elevata all’interno della squadra biancoverde. Tra questi non saranno della gara Sounas e Fabris.

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TORRENTE: “Caso Serie B, mai vissuto qualcosa di simile in tanti anni di calcio. Girone C, lotta a cinque per la vetta”

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Alcune considerazioni del tecnico Vincenzo Torrente sul caos Serie B e la lotta al vertice nel girone C di terza serie. Queste le sue parole ai microfoni di tuttomercatoweb.com:

“Siamo di fronte ad una vicenda paradossale che in tanti anni di calcio non avevo mai vissuto. Oltre al caso Entella, c’è una squadra come la Viterbese che non è mai scesa in campo. E stiamo entrando nel mese di novembre. E’ grave che ancora oggi non si siano prese delle decisioni definitive sul format della B e sulle posizioni dei club in oggetto. Ci sono delle regole che disciplinano il mondo del calcio, bisognerebbe soltanto farle rispettare. Questo non è avvenuto e dal caos è nata questa situazione assurda. Il girone C? E’ da sempre quello agonisticamente più ostico ed equilibrato, con piazze storiche e dalla passione unica. Per la promozione se la giocheranno Catanzaro, Catania, Trapani, Casertana e Juve Stabia. Sarà una bella lotta”.

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MONOPOLI – CATANIA: si gioca in notturna, nel 2015 portò bene ai rossoazzurri…

Fischio d’inizio di Monopoli-Catania alle 20.30 e con pochi tifosi etnei al seguito. Come nel 2015. La storia si ripete, l’ambiente rossoazzurro spera che anche l’esito del match sia identico. Allora era il 23 settembre e la formazione dell’Elefante riuscì ad imporsi per l’unica volta allo stadio “Vito Simone Veneziani” con il risultato di 1-2. Esposito portò in vantaggio i padroni di casa al 50′; gli ospiti reagirono con la doppietta di Scarsella, entrato nel tabellino dei marcatori al 71′ e 93′. Sedeva sulla panchina del Catania Pancaro.

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MATTEAZZI (D.G. Virtus Entella): “Gravina, pensaci tu…”

Il direttore generale della Virtus Entella Matteo Matteazzi, intervistato da Tuttosport, confida nel nuovo Presidente FIGC Gabriele Gravina affinchè si sblocchi la situazione legata alla riammissione del club di Chiavari in Serie B:

“La nostra speranza è che con l’elezione del presidente della FIGC si possa sbloccare la nostra posizione che è semplicemente assurda oltre che palesemente ingiusta. Diciamo che il commissariamento della Federazione da parte del CONI ha portato a una struttura che possiamo definire soprattutto autoreferenziale. È arrivato il momento in questo senso di una svolta. L’auspicio è che con le elezioni il nuovo presidente possa e voglia accelerare una decisione in merito. Non possiamo fare altro che augurarci un cambio di passo repentino ed efficace con la Federazione che torna ad avere finalmente una situazione di normalità senza un commissario, ma con il proprio presidente nel pieno dei propri poteri”.

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