ALESSIO RIZZO: “Catania è tutto per me, sogno l’esordio. Lodi mi sta insegnando tanto, la famiglia la cosa più bella che ho”

Il promettente trequartista del Catania Alessio Rizzo, cresciuto nelle giovanili rossoazzurre e quest’anno presente in Prima Squadra, interviene nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato alcune delle parole più significative del ragazzo di seguito riportate:

“Ho sempre praticato questo sport, iniziando da bambino quando ancora non potevo iscrivermi ad una scuola calcio. Sono nato il 3 ottobre, stesso giorno di nascita di uno dei miei idoli, Ibrahimovic, giocatore tra i più forti al mondo. La mia passione per il calcio è nata seguendo le partite dell’Inter in tv. Ricordo che piansi quando Ronaldo si fece male al ginocchio. Tanti infortuni lo hanno portato a fermarsi ma è sempre stato uno dei più grandi insieme ad Ibrahimovic”. 

“Da piccolo ho fatto diversi provini. Prima alla Reggina, poi ho vissuto Empoli, una delle più bella realtà del calcio italiano. Un altro mondo, tutto diverso dalla Sicilia in termini di organizzazione, poi per vari motivi ho deciso di rimanere nella mia città sposando il progetto Catania. Era il periodo in cui stava per prendere forma Torre del Grifo Village e oggi non mi pento della scelta, sono fiero ed orgoglioso di essere qui. Per me Catania è tutto. Ho sempre tifato rossoazzurro, sono qui da nove anni. Avere ottenuto il primo contratto professionistico mi rende tanto orgoglioso”.

“Qualche anno prima facevo il raccattapalle, adesso mi ha fatto un certo effetto trovarmi nello spogliatoio con la Prima Squadra. Emozione indescrivibile, a parole non si può esprimere. E’ stato veramente emozionante calcare l’erba del ‘Massimino’ da giocatore del Catania. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, ma mister Giovanni Pulvirenti è stato capace di farmi tirare fuori quel qualcosa in più. Un grande motivatore. Ho realizzato tanti gol ed assist anche grazie a lui. La scorsa stagione giocai in prestito all’Union Feltre. Sono sceso spesso in campo, porto un bagaglio pieno di roba. Mi sono ritrovato dal mondo delle giovanili a quello di gente più esperta. Io, giovane e lontano da Catania senza la mamma che cucinasse e lavasse i vestiti. Sono cresciuto tanto“.

“A quali giocatori ruberei qualcosa? Francesco Lodi è il primo nome che mi viene in mente. Un giocatore delle sue qualità mi sta dando tanto anche negli allenamenti. Mi aiuta e corregge, esempio da seguire. Poi in organico ci sono calciatori che hanno calcato i palcoscenici della A e B, posso trarre insegnamenti da tutti. Sogno sempre l’esordio in casacca rossoazzurra. Io cerco di lavorare al massimo e di farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa”.

“Mio padre? E’ stato importantissimo nel percorso di crescita. Con mia mamma fa tanti sacrifici, è un punto di riferimento. La famiglia è la cosa più bella che ho. Quando sono triste, rientro a casa e mi passa tutto. Il fratello Salvo? Il mio chef preferito, nei prossimi giorni andrà a Parigi e sarà un’occasione importante per lui. Ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo. Sarei contentissimo se il piccolo di casa s’iscrivesse a scuola calcio, ovviamente indossando la maglia rossoazzurra. Mio nonno e mio zio, invece, non ci sono più ma loro vegliano sempre su di me. Li tengo con me, conservo la maglietta con una loro foto perchè sono e resteranno parte integrante della mia vita. Ero legatissimo a loro”. 

“Credo nell’amicizia, sta a me capire chi sono gli amici veri. Non ho molti amici, pochi ma buoni. Il mio tempo libero lo trascorro spesso con gli amici, ma soprattutto in famiglia con i fratelli. Non c’è cosa più bella di questo, aiutando i miei genitori che lavorano. Giocatore e baby sitter, svolgo un doppio ruolo praticamente. Ne vado fiero. Dove mi esprimo meglio in campo? Sono stato fortunato ad avere allenatori che mi hanno fatto crescere ricoprendo vari ruoli. Posso fare anche la mezzala, il mediano, ma oggi ritengo di dare il 100% come trequartista. Mi ispiro sicuramente a Lodi. Se parliamo di calciatori di grandissimo livello mi piace tanto Ozil, Mancino come me peraltro. Chi mi ha colpito più di tutti nel gruppo? Marotta, attaccante anche estroso. Sono un tipo socievole, quindi bene o male ho legato un pò con tutti”. 

“Il momento della firma del mio primo contratto da professionista? Il Direttore Marino mi ha contattato, dicendomi che sarei dovuto andare in sede parlando con Lo Monaco. Ero parecchio teso. Quando entrai fu una chiacchierata tranquilla. Voleva che facessi parte del progetto Catania. Non ho esitato a firmare, senza guardare le cifre. Ero al settimo cielo, una delle gioie più belle che ho condiviso con la mia famiglia. Nessuno nella vita ti regala niente, invito tutti i ragazzi a crederci sempre. Non mollando mai, anche quando tutto sembra finito. Rimanendo sempre umili, non montandosi la testa e mantenendo i piedi per terra. Lavoro e dedizione non devono mai mancare”.

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TAR: ricorsi 23 ottobre, Panzironi al suo posto ma cambia il relatore

Novità in merito ai ricorsi forse decisivi presentati al TAR del Lazio sul doppio binario format e ripescaggi in Serie B: il 23 ottobre al Tribunale Amministrativo Regionale, oltre alla confermata presidente Panzironi, ci sarà il relatore Francesca Petrucciani al posto di Daniele Dongiovanni, oltre al consigliere Anna Maria Verlengia.

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PISSERI: per la nona volta Casertana sulla tua strada

Quest’oggi per la nona volta in carriera il portiere Matteo Pisseri difenderà i pali affrontando la Casertana. Precedenti leggermente sfavorevoli all’estremo difensore ora in forza al Catania con un bilancio di 4 sconfitte, 1 pareggio e 3 vittorie. Due il numero massimo di reti subite considerando anche le partite giocate indossando le casacche di Monopoli e Juve Stabia. Successo allo stadio “Pinto” che manca, a Pisseri, dal 13 settembre 2014: allora fu 0-1 quando giocava nella Juve Stabia. Obiettivo riscattare gli ultimi due ko consecutivi con il Catania risalenti alla passata stagione.

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RANUCCI (Pres. Ternana): “Lotito, nessuno si è lagnato. Non siamo stati noi a cercare l’invito a cena…”

Ricordate quando il patron della Lazio e Presidente della Salernitana Claudio Lotito disse ai club ripescandi di smettere di lagnarsi? Il numero uno della Ternana Stefano Ranucci ha così risposto, nei giorni scorsi, a Lotito ai microfoni di Radio Cusano Campus:

“Nessuno si è lagnato. Abbiamo solo partecipato a un bando, ma evidentemente i bandi non sono abitudine nel calcio di oggi. Siamo stati chiamati, ci hanno dato delle aspettative, ci hanno persino chiesto i soldi. Ci hanno dato delle lecite e legittime aspettative. Poi, improvvisamente il 13 agosto cambia tutto in una sola serata. Chissà, magari una cosa dovuta all’afa milanese. Ma come fa, il signor Lotito, a dire che ci siamo lagnati? Semmai, ad essersi lagnato è stato qualcun altro. Mi sembra di aver più di una volta sentito il signor Lotito lamentarsi lui, in tv, per decisioni arbitrali, con quel suo slang da emiro del Tevere”.

Il ripescaggio è un diritto acquisito, poiché quando si fa un bando, l’opportunità diventa una legittima aspettativa e, quindi, diventa essa stessa diritto. Noi non abbiamo bussato alla porta di nessuno e non siamo andati a cercare di essere invitati a cena. Ci hanno chiamato loro, prospettandoci la possibilità del ripescaggio. Cellino? Forse, Lotito si è confuso. A lagnarsi, è stato chi ha dichiarato che il ritorno della serie B a 22 squadre lo avrebbe costretto a rivedere i suoi investimenti perché la situazione sarebbe stata economicamente difficile. Quello, è lagnarsi. Esiste anche il grillo parlante, ma non ne voglio parlare”.

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PAGANESE – CATANIA: trasferta consentita ma con limitazioni

Sabato 20 ottobre con fischio d’inizio alle 14.30 si disputerà la partita Paganese-Catania, in programma allo stadio “Marcello Torre” di Pagani. Per l’occasione, secondo informazioni raccolte in queste ore, gli organi di pubblica sicurezza dovrebbero consentire l’accesso dei sostenitori rossoazzurri all’impianto sportivo campano esclusivamente nel Settore Ospiti e per chi è residente nella provincia di Catania ed in possesso di Tessera del Tifoso.

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CATANIA: Manneh e quell’incontro decisivo per il passaggio in rossoazzurro

Footballscouting.it rende note alcune curiosità sul passato di Kalifa Manneh, laterale sinistro del Catania nato a Serre Kunda, la più grande città del Gambia, nel 1998. Cresciuto in un Paese soggiogato da Yahya Jammeh, controverso presidente della nazione che si autodefinisce uno stregone curatore, sebbene sia passato alla storia per svariate violazioni dei diritti umani, Manneh credeva fino in fondo nell’amore per il calcio e, all’età di 15 anni, prese uno dei tanti gommoni che quotidianamente salpano dalla Libia per le coste italiane, tentando la sorte.

Appena sbarcato al porto di Siracusa, determinante si rivelò l’incontro con Carla Trommino, avvocata fondatrice di “AccogliRete”, associazioni di tutor volontari che aiutano i migranti minorenni non accompagnati. La dottoressa Trommino sarebbe stata il tramite fra Manneh e il panorama calcistico italiano, convincendo il Catania a dare un’opportunità al gambiano nel calcio professionistico. Provino, poi, brillantemente superato.

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CONSIGLIO DI STATO: non accolta l’istanza del Catania

Il Consiglio di Stato, come prevedibile, tenendo anche conto dello stato di avanzamento dei campionati e del carattere propulsivo della misura cautelare richiesta, non accoglie l’istanza del Catania in quanto ritiene che non sussista il pregiudizio grave ed irreparabile, fissando l’udienza in camera di consiglio al 25 ottobre 2018. La decisione è stata ufficializzata in queste ore.

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LEGROTTAGLIE: “Carenza di fair play nel calcio. Non rinuncio alla mia fede, credendo in me stesso sono diventato calciatore”

L’ex difensore del Catania Nicola Legrottaglie parla a ilposticipo.it del suo rapporto con il mondo del calcio, di fede religiosa e prospettive per la carriera:

“Seguo sempre il calcio, cerco di studiare, ma ho sempre un forte impegno. Servo Dio nel sociale e quindi organizzo incontri sui valori e sui principi cristiani. Anche qui a Cagliari cerco di dare la possibilità alle persone di conoscersi, di vivere una vita più piena. Aiutarli a vivere una relazione spirituale con sé stessi, in modo da godere appieno del mondo che li circonda. Il momento più positivo è senza dubbio legato al mio esordio in Nazionale. Ma anche il momento più negativo è anch’esso il migliore. Perché ho avuto la conoscenza di Dio che mi ha cambiato ed è stata la scoperta più bella della mia vita. Non avrei capito tante cose, se non avessi passato quel momento”.

“Ho sempre creduto nelle mie qualità, ma ero consapevole dei miei limiti dettati da problemi fisici e strutturali. Ho spesso combattuto con la pubalgia. Però quando sono arrivato ad alti livelli mi sono sentito orgoglioso. Credendo in me stesso sono riuscito a diventare calciatore. Un giorno mi sono guardato e mi sono detto ‘ce l’ho fatta’. Non sarò stato il migliore, ma è stato bello raggiungere un obiettivo che sognavo da piccolo”.

“La mia fede oggetto di prese in giro in campo? C’erano i maleducati. Gente arrabbiata con sé stessa. E tiravano fuori argomenti e critiche in campo. Ne ho visti tanti, non sto qui a fare nomi, ma ricordo che in parecchi facevano i bulli e gli stupidi ma non cadevo nella trappola. Non mi sono mai vergognato e mai lo farò. Non certo perché qualcuno mi definisce diverso da lui”.

“Dobbiamo enfatizzare i valori non gli sponsor, i soldi e il materialismo. Riequilibrare il sistema di valori è fondamentale. Spesso vedo raccattapalle che rubano secondi nascondendo i palloni. È una cultura che mira a ‘fregare’ l’avversario. È gravemente antisportivo. Il calcio è uno degli sport dove c’è meno fair play. In altre discipline c’è molta più onestà. Noi dobbiamo crescere anche in questo.

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VASTOLA: “Caso ripescaggi, toccato il fondo. Dispiace per squadre e giocatori”

L’ex centrocampista Gaetano Vastola, la scorsa stagione in forza al Racing Fondi, commenta la delicata situazione del nostro calcio ai microfoni di tuttoc.com:

“Spero che con le elezioni del 22 ottobre si risolva questa situazione, perché si è davvero toccato il fondo, non si era mai arrivati a questo punto: è ottobre e ancora non si parla di campo, ma solo di tribunali. E’ tutto sbagliato, e le negatività partono dal Palazzo, servono più regole che permettano a un campionato di iniziare nell’assoluta regolarità. Dispiace per le squadre e i giocatori, ma non è possibile questo scenario, il danno è al calcio. Inutile però guardare solo al passato, andiamo avanti e pensiamo a eleggere un presidente che faccia le cose come Dio comanda”.

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OGGI INIZIA IL TOUR DE FORCE: Caserta prima tappa, obiettivo proseguire la scalata

Dopo le prime due vittorie consecutive, Catania chiamato a sostenere il terzo impegno ufficiale di campionato. Si va a Caserta, accolti da una delle formazioni del girone C più accreditate al primo posto su un terreno di gioco non al meglio delle condizioni e campo tradizionalmente tabù per il Catania. Primo vero banco di prova stagionale per i rossoazzurri di Andrea Sottil che inizieranno il temuto tour de force proseguendo la scalata all’inseguimento della capolista Trapani. Da questo nomento, infatti, la squadra dell’Elefante è attesa dalla disputa di una decina di partite in 50 giorni. Non proprio l’ideale per una formazione che ha iniziato con copioso ritardo il campionato, per via delle note vicende giudiziarie tutt’ora irrisolte.

Sottil ha lasciato intendere che il 4-2-3-1 continua ad essere il principale modulo di riferimento e, pertanto, anche allo stadio “Alberto Pinto” il Catania dovrebbe ripartire dal medesimo sistema di gioco. Con la variante 3-5-2, tuttavia, sempre possibile. Del resto il tecnico di Venaria Reale vuole che la squadra sappia cambiare pelle quando la situazione lo richiede. Non dovrebbero esserci stravolgimenti all’interno dell’undici di partenza rispetto alle precedenti gare. Possibile il rientro di Maks Barisic e potrebbe essere confermato Alessandro Marotta dal 1′. Di sicuro non saranno a disposizione l’argentino Cristian Llama, che sta recuperando con calma dall’infortunio muscolare ma è sulla strada della pronta guarigione, e Adis Mujkic, impegnato con la Bosnia-Erzegovina Under 19.

La Casertana guidata da Gaetano Fontana giocherà, invece, con il 4-3-1-2 ed è reduce da un periodo favorevole in campionato ma che, nei giorni scorsi, ha riportato una sconfitta interna in Coppa Italia contro la Juve Stabia. I falchetti stanno cercando di trovare continuità sul piano del gioco e lavorano allo scopo di acquisire prima possibile una precisa identità. Tanti gli acquisti di qualità, ma non ancora trovata la perfetta amalgama. Inoltre i rossoblu dovranno fare i conti con importanti defezioni in difesa: Pasquale Rainone e Federico Pasqualoni. Fischio d’inizio del match clou della 6/a giornata alle ore 18.30, diretta televisiva su Sportitalia (anche in streaming. Visibile sui canali 60 e 153 e, nella piattaforma Sky Italia, al canale 225).

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