CATANIA: istanza di fallimento, desistenza ipotesi difficile ma non impossibile

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Catania Tribunale

Fosche nubi si addensano all’orizzonte. In questi giorni il Catania ha ricevuto l’ennesima batosta: il deposito della istanza di fallimento da parte della Procura della Repubblica. Richiesta elaborata da tempo e finalizzata di recente, con udienza fissata per il 25 maggio. In quella data si deciderà se accogliere la richiesta del PM staccando la spina al Catania, o propendere per il rigetto.

La Procura, che chiede la nomina di amministratori giudiziari in sostituzione degli attuali amministratori in carica del club etneo, ritiene di avere materiale a sufficienza per legittimare l’istanza. Ricostruendo il percorso societario negli anni di un Catania fortemente indebitato, ritenuto “da almeno cinque esercizi in una situazione di grave crisi che ha portato a ingenti perdite in ogni esercizio sociale”. Riferimenti negativi anche all’attuale gestione amministrativa, che avrebbe “dimostrato di operare aggravando il dissesto” sottolineando che gli “stati di insolvenza di Meridi Srl e Finaria Spa non lasciano prospettare imminenti ricapitalizzazioni”.

Cresce, dunque, l’attesa in vista dell’udienza. Attenzione però ad un’ipotesi – difficile ma non impossibile – che avanza in queste ore: la desistenza. Che significa? Una volta depositata l’istanza in Tribunale, una strada percorribile per evitare la procedura concorsuale è quella di cercare un accordo con la Procura, attraverso una transazione che definisca un piano di rientro. E chissà che, in questo contesto, non possa essere utile la presentazione dell’offerta che il Comitato presenterà a breve. Qualora il PM fosse favorevole all’atto di desistenza, si rinuncerebbe alla richiesta di fallimento.

Perché, tuttavia, la desistenza possa produrre gli effetti dell’estinzione della procedura concorsuale è necessario che venga presentata nella fase pre-fallimentare, cioè prima della sentenza dichiarativa di fallimento. E’ proprio in questa fase che l’eventuale desistenza può bloccare l’iter concorsuale, evitando così di giungere alla pronuncia dichiarativa del fallimento. Il Catania, in questo modo, usufruirebbe di ulteriore tempo per dimostrare di possedere le carte in regola per adempiere alle proprie obbligazioni. I prossimi saranno giorni caldissimi e molto potrebbe dipendere dalle successive mosse del Comitato.

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