TERZO KO IN CAMPIONATO: le scelte di Raffaele non pagano, suona il campanello d’allarme. Catania, così non va

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E sono tre, le sconfitte che il Catania ha già riportato in questo campionato. I rossazzurri non sanno più vincere, faticando a ritrovare se stessi. Le critiche post-derby non hanno dato la scossa ad una squadra nuovamente protagonista di un primo tempo assai negativo. In primis sul piano dell’atteggiamento. Onore e meriti ad un avversario di livello come il Teramo, ma il Catania deve fare mea culpa per essersi reso praticamente innocuo nei primi 45′. Come spesso accaduto finora, gli etnei durano solo un tempo. Un andazzo che va drasticamente cambiato, al di là delle numerose defezioni e delle partite rinviate che, di fatto, incidono sulla preparazione settimanale.

Quando manca la giusta mentalità emergono tutti i difetti e le lacune tecnico-tattiche di una squadra che non ha ancora trovato il necessario equilibrio. Puoi giocare con il 3-5-2, il 4-4-2, il 4-2-4, il 4-3-3, il 3-4-3 ma se scendi in campo con troppa leggerezza, poco mordente e cattiveria agonistica, inevitabilmente paghi dazio. E non basta reagire nei secondi tempi per sopperire alle gravi mancanze del primo. Le partite durano 90′, questo messaggio deve essere recepito dalla squadra. Sulla base del numero di occasione prodotte, il Catania avrebbe anche potuto meritare di pervenire al pareggio. Ma ha vinto la squadra che, nell’arco dell’intera durata del match, ha dimostrato più fame e voglia di portare a casa il risultato. Un Teramo organizzato e determinato ha saputo interpretare meglio le fasi clou dell’incontro partendo subito forte, gestendo il risultato, sfruttando le ripartenze e stringendo i denti quando necessario.

Nella prima frazione si è visto poco movimento senza palla, un centrocampo statico, un Catania che occupava gli spazi con molta approssimazione giocando la palla con sufficienza. Scelte di Raffaele non premiate, con Piovanello e Biondi sugli esterni che non incidono. Va meglio quando l’ex tecnico del Potenza mette dentro Reginaldo ed Emmausso. Più soluzioni offensive, Catania meno prevedibile e agonisticamente più cattivo. Ma la sveglia suona in ritardo. C’è da lavorare duramente per ripristinare la mentalità delle battute iniziali del campionato. Fortunatamente il Catania potrà subito scendere in campo nel tentativo di riscattarsi, ma è chiaro che l‘impegno infrasettimanale con la Vibonese dovrà unicamente consegnare i tre punti. Nessun’alternativa alla vittoria, onde evitare di aggravare la situazione e farsi risucchiare nei bassifondi della classifica. E’ bene essere prudenti e mettere le cose in chiaro: con questo spirito non si va da nessuna parte.

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1 COMMENTO

  1. È sempre difficile fare le nozze con i fichi secchi. Basta mettere sotto processo l’ allenatore di turno, lo si fa da anni. Lucarelli ci insegna che il problema non sono loro. Solo l’ Americano potrebbe darci una diversa prospettiva ma visto il suo c.v. finché non lo vedo non ci credo.

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