ESCLUSIVA – Ambrosi: “Pecorino, scelta giusta. Catania, punta al massimo. A Castellammare non si dovrà sbagliare nulla, approccio determinante”

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Alessandro Ambrosi

Emanuele Pecorino ha lasciato Catania dopo un’eccellente prima parte di campionato, approdando alla Juventus Under 23. Abbiamo chiesto un parere ad un grande ex bomber rossazzurro, Alessandro Ambrosi, sulla decisione assunta dal ragazzo. Ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, Ambrosi si è anche espresso sul percorso del Catania, la gara che gli etnei affronteranno a Castellammare di Stabia e gli obiettivi perseguibili:

Alessandro, il Catania ha lasciato partire uno dei pezzi pregiati della rosa rispettando la volontà del ragazzo. Condividi la scelta di Pecorino?
“Ti chiama un club importante come la Juventus, ti parcheggiano alla formazione Under 23 ma sei pur sempre sotto copertura della Juve. Come fai a dire di no? Per quanto si possa essere attaccati ai colori rossazzurri, la scelta è assolutamente legittima. Purtroppo oggi il Catania ha un appeal diverso e il tifoso deve ricordare che per un calciatore si tratta comunque di un lavoro. Sarebbe stato da matti se Pecorino avesse rifiutato. Il club, tra l’altro, ha fatto cassa. Non è cosa da poco”.

Il Catania lo ha rimpiazzato con Michele Volpe, lo conosci?
“Era ragazzino quando lo vidi esprimersi nella Primavera del Frosinone. Stiamo parlando di 4-5 anni fa. Ricordo che avesse un buon fisico e puntava molto forte su questa caratteristica. Spero faccia bene in una piazza molto importante, in cui si respira calcio vero. Mi auguro che dimostrerà di essere un gocatore da Catania. Se una società come quella rossazzurra si è affidata a lui, vuol dire che vede nel ragazzo le caratteristiche ideale per rimpiazzare Pecorino. Sono giovani entrambi e due prime punte che ancora devono dimostrare tanto, non mi sembra una sostituzione così clamorosa”.

A tuo avviso questo Catania è già in grado di puntare alla B, in attesa del closing?
“La Ternana sta facendo un campionato a parte, alle spalle il Bari comincia a perdere dei colpi e magari non è così inavvicinabile. Il Catania deve essere pronto a giocarsi le sue chance importanti in ottica playoff e bravo ad approfittare dei passi falsi delle diretti rivali. Ho sempre detto che la Ternana avesse qualcosa in più. Il Catania è lì, può inserirsi in un discorso totalmente inaspettato viste le premesse iniziali. Eravamo abituati ogni anno a squilli di tromba, magari quest’anno in cui facevamo tutti il segno della croce affinchè si salvasse la matricola è la stagione buona per il salto. Il bello del calcio è anche questo. Sono tanti gli esempi di outsider che poi hanno fatto exploit importantissimi. A mio avviso il Catania deve puntare ad ottenere il massimo. Fino a quando non c’è la matematica, deve tenere sempre il fiato sul collo dell’avversario, mi riferisco anche alla Ternana. Perchè no? Begli esami attendono il Catania adesso. Se fa un bel filotto le cose cominciano a cambiare. Chi sta davanti potrebbe, prima o poi, avere il braccino corto e tu devi essere bravo ad approfittarne. Vale la pena attaccarsi ad un briciolo di speranza, senza concedere sconti a nessuno”.

Da calciatore hai sempre avuto un atteggiamento sportivamente battagliero. Lo dimostravi sul campo e lo confermi con queste parole…
“Forse ero anche troppo esagerato, lo riconosco (ride, ndr). Però il carattere era quello, non mi davo mai per vinto e garantivo sempre il massimo dell’impegno. Mi arrendevo solo quando avevo la certezza matematica di non potere fare meglio. Fino a quando non suona la campanella, mai mollare la presa ed è il messaggio che mi sento di lanciare al Catania. Giusto porsi degli obiettivi a breve termine, per poi raggiungere quelli a lungo termine. Adesso magari accorci dal Bari e, successivamente, dalla Ternana. Non va lasciato niente al caso perchè il calcio non è una scienza esatta. Il Catania deve sempre porsi degli obiettivi ambiziosi e alzare l’asticella delle motivazioni, ma sono sicuro che mister Raffaele punti ad ottenere il massimo risultato possibile. Catania è una piazza che deve sempre lottare per ottenere il meglio”.

E’ fondamentale trovare continuità nei risultati e nelle prestazioni. Continuità che passa anche dal superamento di un banco di prova come quello di Castellammare di Stabia, non trovi?
“Sono pienamente d’accordo. Il Catania giocherà su un campo mai facile, in sintetico, affrontando una squadra che sta vivendo di alti e bassi. Ma attenzione, perchè proprio nelle difficoltà se si trovano gli stimoli giusti le forze vengono decuplicate. Queste sono partite di non facile interpretazione nelle quali il Catania non dovrà sbagliare assolutamente nulla, specialmente l’approccio iniziale sarà determinante. L’impegno con la Juve Stabia in trasferta rappresenta un’occasione, per il Catania, di confermare la solidità e le sicurezze acquisite, preparandosi al meglio per il rush finale. Quella con la Juve Stabia è una gara che può dare ulteriore convinzione nei propri mezzi”.

Quando si parlava del possibile sostituto di Pecorino, capitava di leggere sui social che servisse al Catania un attaccante «alla Ambrosi». Quanto ti fa piacere essere ancora ricordato dai tifosi rossazzurri?
“Ripeto, spesso esageravo e mi vergognavo tante volte di quel che facevo, ma era per raggiungere un obiettivo. Se vengo ricordato ancora così bene in una piazza importantissima come Catania, non è motivo d’orgoglio per me. Di più. Forse la gente apprezzava soprattutto il mio carattere, la fame che assicuravo sempre in campo e, se facessi l’allenatore in futuro, mi piacerebbe riscontrarla in ogni mio singolo giocatore. Non guardando in faccia niente e nessuno. Ho provato una grandissima delusione in quei famosi playff col Messina, ma sono felice di avere lasciato a Catania un’impronta caratteriale ben marcata. Spero di rivedere presto questa piazza dove merita, mi sono stancato di vederla in C”.

Ottimi ricordi di Catania, ti è mancata la promozione dell’Elefante in B come ciliegina sulla torta.
“Se avessimo rigiocato 100 volte il derby col Messina, lo avremmo vinto sempre. Più di ogni altra cosa mi è mancato il fatto di non avere potuto vestire nuovamente quella maglia successivamente. Mi ha dato noia. E’ stato come un conto in sospeso da saldare. Se noi avessimo centrato la B già in quella stagione, nel giro di un anno avremmo vinto anche la B. A Catania non manca niente per meritare la Serie A. Vedo squadre ridicole in B per strutture e pubblico. Ogni tanto mi mandano filmati e foto risalenti ai miei tempi in rossazzurro dello stadio pieno. Immagini insolite per un club di C. In questo periodo storico continuano a diminuire le piazze del sud, il Catania deve risalire quanto prima”.

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