ESCLUSIVA – Millesi: “Esonero Raffaele un azzardo, ma Baldini grande professionista. Catania, serve fame. Avellino duro ostacolo da superare”

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Francesco Millesi

Ha totalizzato solamente 11 presenze con la maglia del Catania, ma ogni partita giocata in rappresentanza dei colori rossazzurri racchiude un significato profondo per Francesco Millesi. Grazie al Catania, peraltro, Millesi ha giocato nel massimo campionato italiano coronando il sogno di tanti catanesi. Indossando la casacca dell’Avellino, invece, ha collezionato circa 200 apparizioni. Tanta roba per lui, inevitabilmente con il cuore diviso a metà. E’ intervenuto ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com, in vista del confronto tra le due squadre:

Francesco, concordi con la scelta del Catania di esonerare Raffaele e di puntare su Baldini?
“Esonerare un allenatore è sempre difficile. Sono scelte che una società prende a malincuore. E’ la legge del calcio, il primo a pagare è sempre l’allenatore. Anche se poi a scendere in campo è la squadra. Andando ad analizzare le partite del Catania, onestamente non mi pare che Raffaele abbia avuto grosse responsabilià. In genere si cambia quando non c’è sintonia nel gruppo, perchè non puoi rimpiazzare dieci elementi e allora ne fa le spese l’allenatore. Oppure se il tecnico ha delle carenze, ma non è il caso di Raffaele che è bravo. Sono un suo estimatore. Penso sia stata una scelta azzardata, ma mi auguro dia i suoi frutti. Baldini, comunque, è un grande professionista e cercherà di trasmettere la sua idea di calcio alla squadra. Non è mai facile subentrare così, soprattutto in un momento delicato. Ha tanto da lavorare, in special modo sul piano mentale”.

Come cambiano le prospettive del Catania?
“Le prospettive cambiano in positivo solo se si modifica l’atteggiamento in campo, giocando come fosse l’ultima partita. Col sangue agli occhi. Nel calcio è la fame che fa la differenza, altrimenti non vai da nessuna parte. Ed io non l’ho vista in tutte le gare da parte dei calciatori. Oggi devono solo pensare a fare più punti possibili sia in casa che fuori, senza guardare la classifica perchè serve a poco”. 

Arriva l’Avellino, quanto sarà difficile per il Catania questa sfida?
“Avellino tosto, difficile da affrontare che vive un buon momento ed è allenato da un grandissimo tecnico che rispecchia la mentalità tipica dell’Avellino, giocare con il pallone che deve scoppiare, mangiandosi l’avversario. I giocatori stanno rispondendo alla grande, hanno trovato una Ternana che non ha avuto problemi inizialmente con il Covid, a differenza dell’Avellino. Questo aspetto incide. Adesso c’è un bel distacco dalla Ternana ma,
fossi nell’Avellino, continuerei a macinare più punti possibili sia dentro che fuori casa. L’Avellino lotta su ogni pallone fino all’ultimo minuto ed è giusto così. Allenatore, giocatori e società meritano un plauso. Sarà molto dura in questo momento per il Catania affrontare l’Avellino ma spesso un cambio alla guida tecnica rimette tutti i calciatori in gioco. Qualcuno vorrà tenersi stretta la pagnotta e metterà in campo quello che non ha dato finora”.

Che gara attendersi al “Massimino”?
“Mi aspetto una partita combattuta, senza esclusione di colpi ma anche un pò tattica. Chi sbloccherà il risultato con i trucchi del mestiere potrà avere la meglio. Vedremo. Mi auguro che vinca chi merita. L’Avellino sta facendo un buon cammino, verrà a Catania sicuramente giocandosela a viso aperto per vincere. Il Catania dovrà rispondere con le stesse armi. Mi auguro che ci sia sportività tra i calciatori e di vedere una bellissima gara”.

Come valuti il campionato fin qui disputato dal Catania?
“Il percorso del Catania è stato un pò deludente. Hanno la fortuna di lavorare all’interno di una struttura invidiata come Torre del Grifo e la rosa non è scarsa, anzi. Mi aspettavo qualcosina in più, in Lega Pro vince chi ha più fame. L’errore del Catania è stato quello di non essere costante, in molte partite non ho visto la cattiveria agonistica tipica di chi vuole vincere a tutti i costi. Tanti errori individuali, si è un pò passivi, in zona gol il Catania è fin troppo lezioso e manca il cinismo. Adesso dovrebbe cambiare un attimo registro, sentirsi a tutti gli effetti una squadra con la mentalità da Lega Pro. Allora sì che farà meglio di quanto prodotto sin qui”.

Quanto è forte il tuo legame con Catania e Avellino?
“Sono nato a Catania ed ho avuto la fortuna di giocare in Serie A con la maglia della mia città. Poi per diverse situazioni è andata com’è andata, ma il sogno da bambino si è avverato e devo tanto alla società rossazzurra che mi ha dato questa possibilità. Avellino è una città che mi ha forgiato, adottato. Sono figlio di queste due bandiere. E’ un’emozione per me anche solo guardare le foto con entrambe le casacche perchè ricavo dei ricordi bellissimi, anche di momenti difficili però sono piazze che ti lasciano tanto. Sarò per sempre un tifoso di queste due squadre”.

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