SIGI: si cercano le soluzioni per dare ossigeno al Catania

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Torre del Grifo, Catania

Clima d’incertezza, Joe Tacopina con il broncio e corsa contro il tempo iniziata. Dopo i trionfalismi eccessivi di questi lunghi mesi, si è arrivati al punto in cui, da una cessione imminente, la Sigi è passata ad una fase estremamente delicata per garantire la prosecuzione dell’attività del Calcio Catania. L’attuale proprietà rossazzurra farà tutto il possibile per ricavare quelle forze necessarie affinchè si eviti la strada del fallimento. Qualcosa che, pochi lo ricordano, oltre a significare la perdita della storica matricola 11700 equivarrebbe alla rinuncia di tanti posti di lavoro.

Il Sindaco etneo Salvo Pogliese ha ammesso che, in piena sinergia con l’amministrazione comunale, farà la propria parte. Confidando ancora nella possibilità che Tacopina e Sigi ripristinino un dialogo sereno e costruttivo. Le parti, però, si sono allontanate e questo è innegabile. La SpA etnea, allora, si è prontamente attivata per sondare la disponibilità di potenziali investitori o soci che possano supportare il progetto. Urgono interventi esterni ma tanti imprenditori hanno già fatto sapere che, nelle condizioni in cui il Catania versa, preferirebbero rilevare il club da fallito.

Il tempo resta un nemico assai temibile, intanto però all’interno di Sigi si registra una maggiore compattezza rispetto a poco tempo fa. In primis il principale azionista, Gaetano Nicolosi, è disposto ad andare avanti con una nuova immissione di capitali. Ma non basta. Il telefono è bollente ed ha già avviato diversi contatti. Le interlocuzioni ci sono e proseguiranno fino alla fine del mese. Si muove anche parte dei tifosi che, sui social, propongono iniziative per sostenere il Catania attraverso una raccolta fondi. Le risposte più importanti, tuttavia, sono attese dal tessuto imprenditoriale locale (e non solo). Serve uno sforzo comune per salvare il Calcio Catania e con esso l’immagine ed il valore di un grande patrimonio citttadino.

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