SILVESTRI: “Volevamo e dovevamo vincere. Catania, ho voglia di ripartire da qui. Spero siano state gettate le basi per un futuro importante”

0
1104

Nel corso della trasmissione Solo Chiacchiere, curata dalla redazione di ‘Futura Production’, il difensore e capitano del Catania Tommaso Silvestri torna sulla sconfitta col Foggia auspicando che siano state gettate le basi per un futuro importante:

La squadra non ha giocato con la stessa libertà mentale che l’ha contraddistinta nelle ultime partite dove siamo riusciti a fare un filotto di vittorie importanti. Dopo il primo gol è subentato del nervosismo perchè volevamo e dovevamo passare il turno, le cose si sono complicate subito. Non siamo riusciti a trovare le giocate. Nel secondo tempo eravamo riusciti quasi a riprenderla ma non siamo stati nè bravi nè fortunati. Abbiamo approcciato la partita nella maniera giusta, dopo 15 secondi ci siamo trovati subito davanti allo specchio della porta, consapevoli della nostra forza non badando ai due risultati su tre a disposizione. Noi volevamo e dovevamo vincere, non ci spieghiamo il motivo per cui non siamo riusciti a produrre il gioco delle precedenti domeniche“.

“C’è stato come un blackout dovuto probabilmente alla tensione, al nervosismo, al risultato che dopo mezz’ora ti penalizzava. Non siamo stati lucidi nel continuare a provare le cose preparate durante la settimana. Anche per bravura dell’avversario. Non dovevamo fallire la grande occasione, fa male analizzare gli errori e rendersi conto che non era il Catania delle ultime uscite, quello che riusciva a dare sempre un’impronta alla partita. Accorciando le distanze dentro di noi era scattato subito quel qualcosa che ci spingeva a recuperare la gara, già sullo 0-1 con la chance fallita da Reginaldo ci sentivamo di essere in partita. Molti di noi si sono spinti anche mentalmente in avanti per mettere sotto pressione gli avversari e tenerli lì, il terzo gol nasce dal fatto che noi difensori centrali eravamo alti, io a metà campo, Giosa con i piedi sulla metà campo”.

Solo noi sappiamo dove eravamo a metà agosto, in quanti eravamo in ritiro, cos’abbiamo fatto per arrivare quinti sul campo nonostante le tante difficoltà e gli stessi limiti che la squadra poteva avere. Dispiace perchè è stato un cammino importante dal punto di vista di squadra e società, volevamo dare continuità al lavoro fatto ad agosto. Una persona lucida non si sarebbe mai immaginata, con tutti i problemi incontrati, di riuscire a dare un’identità precisa ad una squadra. Si deve ripartire da qui, dall’identità di gioco e di squadra che nell’ultimo periodo soprattutto lo staff tecnico ha dato alla squadra. Ognuno poi prenderà le proprie decisioni com’è giusto che sia, ma quest’anno a maggior ragione so che è stato creato un gruppo che nonostante mille difficoltà e limiti tecnici ha dato in tutte le partite il 100% di quello che poteva dare. Anche domenica non si è risparmiato nessuno. Questa credo sia la base fondamentale per creare qualcosa d’importante nei prossimi anni”.

“Voci extra campo? La società, il Direttore Pellegrino, il mister in primis hanno sempre ribadito che noi giocatori dovevamo solo pensare al campo, il resto non ci tocca minimamente anche perchè certi discorsi non appartengono alla sfera del calciatore. Sicuramente la spinta del pubblico avrebbe fatto la differenza, i playoff sono gare talmente tirate che quando una squadra gioca a Catania diventa difficile un pò per tutti quanti, dubito che la partita sarebbe finita così con lo stadio pieno. Mi sarebbe piaciuto giocare i playoff con 25 ragazzi al top della forma, molti rientravano da infortuni abbastanza pesanti, vedi Sarao e Di Piazza. Piccolo ce l’abbiamo avuto a corrente alternata, Russotto un altro giocatore che per noi sarebbe stato fondamentale e non l’abbiamo potuto mettere in campo. Da inizio anno, questi sono dati alla mano, non siamo mai riusciti a mettere in campo la formazione migliore dal punto di vista fisico. Probabilmente sarebbe finita allo stesso modo, ma il rimpianto di non avere potuto giocare al massimo delle condizioni c’è”.

“Chi vincerà i playoff? Sono sempre un grande terno al lotto, gare molto complicate e tirate, vedi la Juve Stabia che ha pareggiato su rigore a tre minuti dalla fine. Difficile fare una previsione ma sulla carta le seconde classificate sono le favorite perchè entrano il più tardi possibile, essendo quindi più fresce. Vedi il Catanzaro che ha dimostrato di avere soprattutto una solidità difensiva importante ma anche piazze come Bari e Avellino. Dove credevamo di arrivare? Questo Catania doveva provare con tutte le forze ad arrivare al girone nazionale, perchè l’ultima parte di stagione dimostra che a livello sportivo, come riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori, abbiamo fatto delle prestazioni all’altezza del blasone del Catania. L’auspicio era quello di arrivare alle fasi nazionali dove poi te l’andavi  a giocare sui doppi confronti andata e ritorno”.

“Se ho voglia di ripartire da qui? Discorso talmente facile perchè è impossibile per un calciatore non avere voglia di ripartire da una piazza come Catania, rappresenta l’auspicio massimo. C’è la voglia mia e, credo, dei miei stessi compagni di poter ricominciare prima possibile perchè Catania non può continuare a rimanere in Serie C, merita altri palcoscenici. Ci vuole una programmazione importante, deve essere fatto un passo alla volta e mi auguro siano state gettate le basi per fare qualcosa d’importante già dal prossimo anno. Ai ragazzi ho detto di non avere rimpianti perchè sappiamo cos’abbiamo attraversato e da dove siamo partiti, allo stesso tempo dobbiamo fare tesoro di questa esperienza. Un calciatore che arriva a Catania sa a cosa va incontro, deve giocare per vincere. Questa esperienza è servita a tutti cercando di non ripetere gli errori commessi, perchè anche le piccole cose diventano fondamentali per poter vincere un campionato”. 

***CLICCA QUI per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***