STAMPA NAZIONALE – Donzella: “Catania, più che auspici servono soldi. Salvare il salvabile”

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Torre del Grifo, Catania

Il collega Sebastian Donzella dedica le seguenti righe alla delicata situazione societaria del Catania, attraverso quanto si legge sul portale nazionale tuttoc.com:

“Il fatto principale è che il club etneo ha una montagna di debiti. Il secondo fatto, giusto un filo meno importante del primo, è che la società non riesce a pagare regolarmente gli stipendi. Il terzo fatto è che i giocatori hanno messo in mora la squadra, con l’idea nemmeno tanto velata di farsi trovare svincolati per il mercato di gennaio. Non cominciamo con la storia del “si gioca per la maglia non per i soldi”. Un giocatore, quando va a fare la spesa, paga esattamente come un qualsiasi altro cittadino. Con i soldi, non con le emozioni o con la maglia. E visto che di Paperoni dalla roboante carriera in A in quel di Catania non ce ne sono, inutile fare la morale con il portafogli degli altri”.

“Oltre ai tre fatti, comunque, c’è una scadenza: se il 16 dicembre gli etnei non saranno riusciti a saldare tutti gli stipendi di agosto verranno esclusi dalla Lega Pro. C’è anche un’altra ipotesi: la società paga il mese di agosto ma non riesce a pagare settembre e ottobre. E cosa succede? Il Catania continua a giocare ma le penalizzazioni si accumulano, pesantemente. Rischiando così di far retrocedere il club tra i dilettanti. Ed ecco che torniamo all’affermazione iniziale: il fallimento. Si potrebbe obiettare che i creditori così non vedrebbero un centesimo o quasi. Però poi chi obietta dovrebbe spiegare dove andare a prendere quei centesimi (per non dire milioni) da dare ai creditori”.

“Meglio salvare il salvabile che perdere tutto: brutto da dirsi, forse anche spiacevole a farsi. Ma non viviamo nel migliore dei mondi possibili, come Voltaire ci ha insegnato qualche secolo fa. E quindi fallimento, curatela fallimentare praticamente certa e asta per rilevare il titolo in corso d’opera. Pensate mi stia inventando un metodo geniale? Magari. È semplicemente quanto fatto da Ascoli, Pescara, Bari e tante altre negli anni passati. Sia chiaro: l’auspicio dello scrivente è che domani il Catania risolva tutti i propri problemi, pagando tutti i creditori e tutti gli stipendi. Ma qui più che auspici servono soldi“.

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