EX ROSSAZZURRI – Baiocco: “Gol nei minuti finali, non credo sia un problema di ansia. Il mio legame con Sant’Agata e Catania…”

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Davide Baiocco

Intervenuto nel corso della trasmissione televisiva Corner, su Telecolor, l’ex centrocampita del Catania Davide Baiocco parla delle difficoltà incontrate dai rossazzurri nei minuti finali, soffermandosi anche sull’exploit di Luca Moro ed il legame con la città etnea:

“Sarebbe presuntuoso senza conoscere nel dettaglio come il Catania prepara le partite dare un giudizio vedendo l’errore singolo. Tendenzialmente se ne vedono tanti in giro di errori tecnici. Non so se sia un caso che si ripetano alla fine della partita per i rossazzurri. Al di là delle difficoltà e delle ultime sconfitte che sono brutte per come sono venute, il Catania occupa una zona di classifica anche buona. Vedendo i nomi dei giocatori non credo ci sia un pò di ansia, penso che questa sia l’ultimo dei mali imputabili ai gol che prende il Catania alla fine. Il calcio è uno sport di squadra con 22 persone in campo, mille variabili e scelte che devi fare velocemente ed in maniera corretta. Poi ci si mette la stanchezza”.

A me piace costruire l’azione dal basso e uscire, ma quando si è stanchi magari è più intelligente per un momento della partita giocare su un attacco diretto e attaccare le seconde palle. Magari hai giocato benissimo tutta la gara costruendo dal basso e negli ultimi 5 minuti prendi un gol e pensi che sarebbe stato meglio buttare via la palla. Ma se per 85 minuti giocare il pallone mi ha dato dei vantaggi? Sono scelte, dipende dalla filosofia di gioco dell’allrnatore. Non è detto, inoltre, che mettendo un difensore in più sul 2-2 il Catania avrebbe mantenuto il risultato. Sicuramente se capita spesso al Catania di subire gol nei minuti finali lavorerei sull’attenzione“.

Moro ha sentito la fiducia dell’allenatore, ha tovato un ambiente ideale, magari aveva bisogno di stimoli differenti, oppure chi lo allena ha trovato il modo giusto di parlargli e tirare fuori il suo potenziale. Il talento sicuramente ce l’aveva già. Io quando militavo in Serie C, l’anno dopo ho giocato in A. Può scattare una molla che ti fa esprimere tutto il potenziale. Baldini ha fatto probabilmente un ottimo lavoro con il suo staff. Sono felice del rendimento di Moro perchè vuol dire che c’è qualcosa di cui sorridere in casa Catania nonostante le difficoltà”.

“Io sono legato al Catania, anche se adesso mi trovo a Perugia mio figlio svolge lì le sue attività. Catania è casa per quello che si è creato calcisticamente parlando e umanamente. Gli ultimi anni non li ho vissuti bene. Sono successe tante cose, quel che è accaduto a livello societario non ha aiutato. Ci vogliono le competenze giuste, il mix ideale e le persone giuste per creare un gruppo competitivo. La poca serenità nelle scelte ha fatto sì che fossero stati costruiti dei gruppi che non avessero tutte quelle caratteristiche necessari. In alcuni anni invece non è girata per il verso giusto. Catania non è ancora dove merita di stare anche per questo. La messa dell’Aurora nella festa di Sant’Agata? Era l’appuntamento più sentito da parte mia. Un momento dove si sentiva il forte legame della città con Agata, un momento di spiritualità che mi ha sempre toccato. Non mancavo mai quando ero a Catania a questo appuntamento, sentivo questo senso di devozione che contraddistingue l’amore fra i catanesi e Agata. Momento magico spirituale, bello”.

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