VIAGGIO NELLA STORIA DEL CATANIA: 2010/11, Diego Simeone principale artefice della salvezza

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foto Mimmo Rapisarda

Il cuore del Calcio Catania ha smesso di battere ma ora ci si prepara ad una ripartenza con Ross Pelligra al timone rossazzurro. Attraverso questa rubrica intendiamo effettuare un viaggio nella storia del Catania. Una storia fatta di gioie, dolori, emozioni, momenti delicati e di grande entusiasmo.

In questi giorni abbiamo parlato dell’inizio di una storia rossazzurra, quando il Catania assunse la denominazione di Società Sportiva Catania prima, di Associazione Fascista Calcio Catania dopo, fino ad arrivare alla nascita del Club Calcio Catania e del Calcio Catania SpA. Andiamo avanti con il 72/o appuntamento della nostra rubrica, giungendo alla stagione 2010/11.

Il campionato di Serie A, dopo la splendida cavalcata con Mihajlovic in panchina, inizia con Marco Giampaolo come allenatore, che firma un contratto biennale insieme al suo staff composto dal secondo Fabio Micarelli, il preparatore atletico professor Roberto Peressutti, il preparatore dei portieri Emilio Tuccella e il collaboratore tecnico Lorenzo Rubinacci. La rosa si contraddistingue per l’alto numero di argentini, ben 12, divenuti 13 nella sessione invernale di calciomercato.

La stagione parte bene per gli etnei che si mantengono nelle parti alte della classifica nelle prime giornate di campionato. Il Catania si rivelerà essere una squadra a “due facce”. Infatti se nelle prime partite casalinghe il Catania è imbattibile (per esempio i successi contro Udinese e Parma e i pareggi contro il Napoli e la Fiorentina), in trasferta fatica e racimola solo tre punti tra cui i pareggi con Milan e Lazio. La sconfitta casalinga contro la Juventus per 3-1 a dicembre pone fine ad un’imbattibilità casalinga in campionato che durava da quasi un anno (18 partite tra la stagione precedente e quella attuale). Dopo la sconfitta coi bianconeri, gli etnei ottengono solo 3 punti nelle seguenti quattro partite. La squadra termina il girone d’andata a 21 punti, +3 dalla zona retrocessione.

Il 19 gennaio 2011, dopo un pareggio per 1-1 contro il Chievo, il Catania e Giampaolo risolvono il rapporto contrattuale e contestualmente viene nominato Diego Simeone quale nuovo allenatore. Durante la sessione invernale di calciomercato vengono ceduti Pablo Barrientos, Gennaro Delvecchio, Mirco Antenucci e soprattutto Giuseppe Mascara, capitano nonché calciatore che con la maglia del Catania ha realizzato più gol in partite di campionato (58) e in Serie A (31). Vengono altresì acquistati Francesco Lodi dal Frosinone, Ezequiel Schelotto dall’Atalanta e Gonzalo Bergessio dal Saint-Étienne.

L’esordio di Simeone non è dei migliori: i rossoazzurri ottengono solo un punto nelle prime quattro gare. La prima vittoria del nuovo tecnico arriva alla quinta, nel match casalingo con il Lecce, con gol di Matías Silvestre e doppietta su punizione di Francesco Lodi, che capovolge il risultato (3-2 il finale). In 8 partite, il Catania conquista 11 punti (importante il successo nel derby di Sicilia al “Massimino” contro il Palermo, conclusosi con un secco 4-0, e il pareggio in extratime con la Juventus. Dopo la vittoria sul Cagliari per 2-0, il Catania conquista la salvezza l’8 maggio, ottenendo la prima vittoria stagionale in trasferta sul campo del Brescia, che retrocede in Serie B.

Il 15 maggio, alla penultima giornata, con la vittoria all’ultimo minuto contro la Roma il Catania raggiunge l’undicesimo posto a quota 46 punti, stabilendo il suo nuovo record in Serie A battendo quello di Siniša Mihajlović (45) della stagione precedente e quello di Walter Zenga (43) di due stagioni prima. Dopo aver concluso il campionato al 13º posto, il 1º giugno viene comunicata la risoluzione consensuale del contratto con il tecnico Simeone, principale artefice della salvezza (24 punti in 18 partite, media punti a 1,33) che pochi mesi dopo allenerà l’Atletico Madrid.

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