LA SICILIA: “Biagianti-Catania, la storia riparte tornando a spendersi per una maglia mai rinnegata”

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L’articolo riportato è uno stralcio dell’originale, non volto a sostituirsi a questo, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando il giornale ‘La Sicilia’ in rassegna

Torna a sventolare la bandiera di Marco Biagianti. Quasi 300 partite, metà delle quali in Serie A. “Dai primi minuti in Serie A contro il Lecce, ai successi sempre crescenti, Biagianti ha difeso maglia e onore di Catania con calcio e calci. Come quel giorno che prese per il collo Gattuso e a momenti lo picchiava sul campo. Oppure come quando braccò talmente da vicino Cassano suscitando una reazione stizzita da parte di quest’ultimo: «Vuoi seguirmi anche in bagno?», gli urlò il ragazzo di Bari Vecchia”. E quando Trezeguet, marcato ancora stretto, “gli disse con una buona dose di puzza sotto il naso: «Girati che non ti conosco. Chi sei?»”. Biagianti “venne fatto fuori nel 2013, scrisse un biglietto ai compagni invitandoli a non mollare. Da gran signore voltò – fu costretto a farlo – le spalle allo spogliatoio e chiuse la porta”. Poi il ritorno in C. Altre battaglie, altre vittorie, molti bocconi amari fino alla non riconferma griffata Sigi proprio nel giorno del suo compleanno.

A Catania ha fatto di tutto: “Molte iniziative benefiche, ha creato un marchio di birra insieme con Saro Bucolo, ha trovato casa ad Acireale con Martina e i suoi figli. Sui social ha spesso pubblicato, in questi due anni, foto su Catania e il Catania”. Durante la conferenza stampa di addio mantenne la promessa, “davanti – tra gli altri – a una straordinaria e indimenticabile Stefana Sberna commossa e che non volle mancare a quell’incontro nonostante gli acciacchi”, che non avrebbe mai più giocato a pallone in un altro club che non fosse il Catania. Qualche volta è anche tornato al ‘Massimino’ per rivivere emozioni e ricordi del passato. Adesso sarà dietro le quinte come è accaduto alla Meta Catania di calcio a 5. Ancora qualche ora e il 27 tornerà a spendersi per una maglia mai rinnegata, “rimettendo anche un cenno di storia al centro della scena”, pronto ad orchestrare felicità, ambizioni, progetti corali e gioco di squadra con il ruolo di Team Manager.

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