A MENTE FREDDA: l’analisi del match disputato dal Catania a Santa Maria di Castellabate

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foto Facebook Catania SSD

Fa festa la Polisportiva Santa Maria Cilento per un risultato che la stessa società giallorossa ha definito storico. Il Catania aveva preparato il match dello stadio “Antonio Carrano” con la speranza di vincere e convincere, come dichiarato nei giorni scorsi dal difensore Filippo Lorenzini ai nostri microfoni. Purtroppo però il Catania non solo non ha convinto in termini di prestazione, ma ha anche rimediato il primo ko.

Segnali che confermano come il calo della squadra sul piano della brillantezza e della lucidità sia evidente già da qualche tempo, inoltre molti dei protagonisti della prima parte di campionato non attraversano uno stato di forma ottimale. Aggiungiamoci che l’assenza di alcuni interpreti fondamentali in Campania si è fatta sentire (Rapisarda su tutti), ed in generale assistiamo a cali di concentrazione a cui non eravamo abituati, un pò di nervosismo ingiustificato e meno “fame” nei duelli. Al di là di una espressione di gioco mai del tutto convincente, comunque “coperta” dai risultati, dalle giocate risolutive dei singoli e da un atteggiamento di squadra equilibrato.

La consapevolezza di gestire un margine di punti notevole rispetto alle dirette avversarie che faticano ad avvicinarsi in classifica alla capolista, probabilmente a livello inconscio ha anche generato un abbassamento della guardia. La gara di Santa Maria di Castellabate ha evidenziato soprattutto che il cambio di modulo (4-3-1-2 nel primo tempo, 4-2-3-1 nella ripresa) non è stato accompagnato da quel mordente che è elemento indispensabile in un campionato dove l’agonismo tende a prevalere.

C’è stanchezza fisica e mentale. Attacco spuntato, tanta confusione in mezzo al campo dove in ogni caso Palermo ha fatto il suo (oltre al gol del momentaneo pareggio). Vitale non ha brillato (come accade da un paio di settimane) rischiando di rimediare il cartellino rosso in più occasioni, si è sbagliato spesso l’ultimo passaggio attraverso lo sviluppo di una manovra macchinosa e prevedibile. Tutti elementi che hanno concorso alla sconfitta del Catania. Giusto riflettere sui motivi di un ko sicuramente evitabile, figlio di un periodo di difficoltà che la squadra di Ferraro attraversa, e trovare le soluzioni opportune. Non cancellando – doveroso sottolinearlo – il percorso straordinario di un Catania chiamato a chiudere in bellezza il girone d’andata mercoledì prima della sosta.

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