RUSSO (match analyst): “Catania, ecco i punti di forza e debolezza del Città di Sant’Agata”

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Nel corso della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, il match analyst Gianluca Russo commenta sul piano tattico il prossimo impegno stagionale del Catania allo stadio “Biagio Fresina” contro il Città di Sant’Agata, soffermandosi sull’avversario allenato dall’ex calciatore rossazzurro Leonardo Vanzetto:

“Come già visto nel girone d’andata, è una squadra che predilige il gioco offensivo, non ha timore reverenziale, gioca con un 3-4-3 abbastanza speculativo con gli esterni che spingono parecchio, specialmente Squillace a sinistra, Cicirello è un attaccante molto fisico e mobile, con due esterni come Vitale – che ha fatto tantissimi gol – e Bonfiglio, piccoletto e brevilineo, rapido, sfruttando anche gli inserimenti del centrocampista Calafiore. Hanno qualche problema con le palle lunghe alle spalle dei quarti ma è una squadra che corre, lotta, viaggia sulle ali dell’enusiasmo, hanno un buono staff tecnico. Partita molto insidiosa per il Catania”.       

“Sviluppano una giocata codificata, quella di Calafiore – che probabilmente giostrerà interno di centrocampo a quattro sulla destra – pronto a giocare palla ad incrociare per Squillace sulla sinistra. Giocata che fanno svariate volte durante l’arco della partita, il Catania dovrà stare attento a questa giocata perchè tecnicamente è molto forte Squillace, ha militato in categore importanti. Squillace ha una percentuale altissima di cross, assist e gol. E’ bravo nel dribbling, palla a terra, molto veloce. Il centrocampista Calafiore, invece, è la mina vagante che si va a buttare dento in situazioni di palla inattiva”.     

“Su attacco centrale, il Sant’Agata si schiera con un 3-4-2-1 lasciando l’attaccante di riferimento Cicirello sopra la linea della palla, gli altri tendono a fare un gruppo solido e centrale per evitare una palla filtrante. Non bisogna, dunque, portare palla avanti giocando col filtrante ma andare ad aprire il gioco – magari qualche metro più indietro – sugli esterni. I quarti di centrocampo sono prettamente offensivi ma molte volte sul cambio goco a palla alta, zona secondo palo, sono in ritardo e la difesa a tre va in difficoltà. Solitamente non vincono tanti duelli aerei ma, su palla inattiva, loro giocano a due tocchi, gli attaccanti aspettano lo sviluppo della palla inattiva per poi andarsi a buttare dentro, una soluzione tattica preparata benissimo”.

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