Ancora un cambio sulla panchina del Catania e nello staff tecnico. Annata a dir poco turbolenta, quella dei rossazzurri. Con l’avvicinarsi della fine del campionato la società vuole ancora provare a dare un senso alla stagione. Si parla da tempo di errori e responsabilità in seno alla dirigenza per l’allestimento di una rosa che ha deluso le attese in campionato, riuscendo tuttavia a costruire un percorso molto significativo in Coppa Italia. L’Elefante riparte dal 5-2 di Avellino e dall’addio di Cristiano Lucarelli, sconfitta ancora più pesante di quella maturata sul campo al “Partenio-Lombardi” perché tanti giocatori sono stati scelti proprio da Lucarelli a gennaio, tradendo la fiducia del mister in una squadra dove non si è mai vista realmente la sua impronta.
Ed è una sconfitta della società, che aveva immaginato l’inizio di un percorso nuovo e realmente ambizioso con Lucarelli, cestinando invece il secondo progetto tecnico stagionale. L’approdo in finale di Coppa rappresenta una porta d’accesso da posizione privilegiata ai playoff, ma il campionato disastroso pone mille interrogativi. Nella testa dei giocatori, adesso, deve esserci l’obiettivo di fare punti per abbandonare velocemente la zona-rischio e chiudere con dignità il campionato. Strada facendo vedremo cos’accadrà e come la squadra avrà recepito i concetti di Michele Zeoli.
Per l’ex difensore domenica sarà la quarta gara ufficiale da allenatore del Catania. Una nuova possibilità dopo la parentesi post Tabbiani e dopo che, a Cerignola, Zeoli si disse “dispiaciuto per non avere messo un mattoncino per la ripartenza del Catania”. Ebbene quel mattoncino può ancora essere aggiunto, dando alla squadra un volto diverso inculcando quel senso di appartenenza ben presente nel DNA di Zeoli. Uomo di tante battaglie sportive in rossazzurro, cercherà di trasmettere serenità ad un gruppo chiamato a dare una risposta tangibile ed immediata. Reagendo da squadra vera. Da Catania.
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