CATANIA: se recupera attento a Tiscione, punta prolifica dal cuore rosanero
Filippo Tiscione, attaccante classe 1985 nato a Palermo. Milita nel Matera, avversario del Catania domenica pomeriggio in terra lucana. L’esperta prolifica punta avrà qualche motivazione in più se dovesse recuperare dall’infortunio, affrontando la squadra dell’Elefante, rivale di sempre del Palermo. Lui è profondamente legato alla città palermitana dove abitano parenti, famiglia ed amici. Inoltre nella stagione 2016-17, quando faceva parte della rosa dell’Unicusano Fondi, ebbe la soddisfazione di segnare un gol importante a Catania. Nel rilasciare un’intervista disse: “Beh, dopo il gol segnato contro il Catania non posso non affermare che la mia squadra del cuore sia proprio il Palermo. Il mio sogno è giocare nella squadra della mia città , questo significherebbe anche riavvicinarmi ai miei genitori che stando lontano vedo poco”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
MATERA: potevano essere rossoazzurri, ecco chi…
Leonardo Sernicola, Francesco Salandria, Giacomo Casoli, Filippo Tiscione. Sono almeno quattro i giocatori attualmente in forza al Matera che, in passato, furono nel mirino del Catania. Uno di questi, Casoli, potrebbe anche rivelarsi un obiettivo futuro essendo a scadenza di contratto. Quest’ultimo è un centrocampista ma può anche giocare sulla corsia esterna offensiva. Pezzo pregiato della squadra di Auteri.
La punta palermitana Tiscione, invece, sarebbe potuta essere rossoazzurra nel 2016 ma poi il passaggio ai piedi dell’Etna non si concretizzò. Il terzino Sernicola, classe 1997, è stato un profilo valutato la scorsa estate prima che la Ternana proprietaria del cartellino lo cedesse in prestito al club lucano. Il mediano Salandria, infine, è un ’95 che ha sempre goduto della stima del D.S. Argurio, il quale ebbe il merito di portarlo all’Akragas qualche anno fa con risultati lusinghieri.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà  perseguita a norma di legge.
FURLAN (Video): portiere paratutto a Catania, presente nella Top 11 di Serie C TV
Come di consueto la redazione di Eleven Sports – Serie C TV, piattaforma ufficiale della Lega Pro, realizza la Top 11 contenente i giocatori che più degli altri si sono messi in evidenza nella giornata di recente trascorsa. C’è anche Furlan, portiere del Trapani grande protagonista a Catania. Ecco la situazione relativa al 36/o turno attraverso la seguente clip:
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
SCHIRALDI (agente Fifa): “Lecce, attento. Paganese non farà comparsa al ‘Via del Mare'”
L’agente Fifa Giuseppe Schiraldi, ai microfoni di reggionelpallone.it, analizzo la partita che potrebbe regalare al Lecce la promozione in cadetteria:
“Il Lecce deve fare attenzione a non sottovalutare la gara di domenica. Si tratta senza ombra di dubbio della più importante degli ultimi anni, ma la Paganese arriverà al ‘Via del Mare’ non per fare la comparsa nella festa dei pugliesi. C’è una posizione ‘privilegiata’ da difendere nella griglia play-out e che garantirebbe agli azzurrostellati di poter disporre di due risultati su tre in entrambe le sfide”.Â
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
RUSSOTTO: “Catania città sempre viva. Vivo d’istinto, momenti. Diventare papà ha cambiato la mia vita”
L’attaccante del Catania Andrea Russotto in una curiosa intervista a cuore aperto con Piacere Calcio Catania, trasmissione televisiva in onda su Ultima Tv. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:
“Il mio rapporto con il calcio nasce un pò come per tutti i bambini che amano questo sport fin da piccoli. Calciando una lattina, giocando a pallone con gli amici. Ho avuto la fortuna di realizzare un sogno che per me era tutto. Ho fatto tanti sacrifici per raggiungerlo, la famiglia mi ha aiutato parecchio. Adesso eccomi qui. Sei costretto a crescere in fretta. Già a 15 anni ho fatto una vita da grande, andando via dall’Italia. Non potevo saltare gli allenamenti, non uscivo il sabato sera, non facevo gite, non andavo in discoteca se non dopo la partita ma comunque raramente. Sono sacrifici che ti accorgi di avere fatto una volta che sei cresciuto. Poi quando arrivano le prime soddisfazioni non le vivi neanche come sacrifici, ma il più grande è stato vivere in una città diversa dalla mia, lontano dalla famiglia”.
“I giovani hanno perso la passione per il calcio? Oggi si vive diversamente. Il giovane è più attento ad Instagram, alla scarpa colorata. Detto così sembro vecchio, però i tempi sono cambiati. Il calcio è un mondo particolare. Si è spesso su giornali, foto, internet. Logicamente se un ragazzo non prende questo sport per la semplice passione di praticarlo e lo vive solo come vetrina per se stesso diventa tutto più complicato. Ma è la nuova generazione, non darei neanche la colpa a questi ragazzi”.
“Vivo d’istinto, momenti. A molte mi vengono fuori giocate in maniera del tutto naturale. La maggior parte delle volte faccio prevalere l’istinto, anche se in determinate situazioni sbaglio non servendo il compagno. Ma non sono egoista, anzi godo se segna qualcun altro al posto mio. Tante volte però pecco in questo, non per cattiveria ma solo istinto. Io penso che a 30 anni si arriva ad avere una completezza in termini di crescita calcistica e personale. Io sono diventato papà e questo ha cambiato la mia vita. Mi sento più grande, maturo e responsabile”.
“Nel calcio ho vissuto momento belli e meno belli, tra infortuni e situazioni particolari. Alla fine mi ritengo soddisfatto, ma spero di riprendere quel che ho lasciato per strada. Il gol più bello con la maglia del Catania? Quello contro il Melfi al primo anno in rossoazzurro, molto importante perchè ci giocammo la salvezza, con la palla indirizzata sotto l’incrocio. Tuttavia il boato del pubblico per il gol di quest’anno contro il Lecce lo porterò nei miei ricordi per molto tempo”.
“Lo spogliatoio del Catania? Il ritorno di giocatori che hanno vissuto anni importanti in rossoazzurro è stato molto significativo. Vuol dire che portano questa città nel cuore. Gente che ha cavalcato anni importanti. Ci spronano ed aiutano a capire com’è la tifoseria nei momenti difficili. Spogliatoio molto uniti con persone importanti. C’è quella sana competitività , rispetto reciproco. Io mi sento fortunato a fare parte di questo gruppo composto da bravissimi ragazzi. Siamo veramente uniti, vogliamo a tutti i costi il raggiungimento dell’obiettivo”.
“Cosa mi piace di più di Catania? Ci sono zone che non avevo mai visto. Adesso essendo fidanzato con una ragazza catanese ho avuto la possibilità di vedere posti nuovi. E’ una città sempre viva, non trovo un momento morto. Io sono di Roma, lì capita di trovare momenti di tranquillità ma qui no, Catania è una città in continuo movimento. C’è sempre qualcosa da fare anche nella giornata più triste. Una città che ti dà tanto, con un clima fantastico. La cosa più bella del calcio? Io ho avuto un allenatore da bambino, diceva «ricordati che un giorno avrai i tuoi pensieri, i tuoi problemi, rate da pagare, non saprai cosa fare ma giocando a calcio non penserai a nulla». Ecco, penso che la cosa più bella del calcio è questa palla che rotolando ti fa dimenticare tutto e tornare bambino”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
RIPA: “Il gol? Non importa chi segna, basta portare il Catania in B. Il calcio la mia vita, l’ho capito a 19 anni”
Nel corso della trasmissione Piacere Calcio Catania, in onda su Ultima Tv, c’è stato spazio anche per le parole dell’attaccante rossoazzurro Francesco Ripa. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:
“I calciatori hanno la ‘cazzimma al sud’, più fame e voglia di emergere probabilmente rispetto a molti giocatori del nord. Che bimbo ero? Un pò vivace. Già da piccolo mi piaceva giocare a calcio, rompevo un pò di cose a casa. Utilizzavamo anche le palle di carta con mio fratello pur di giocare, in questo caso la la mamma si scocciava meno. Ho capito a 19 anni che il calcio fosse davvero la mia vita. Ero alla seconda stagione alla Battipagliese. Primo anno caratterizzato da sei mesi con la Primavera, poi a gennaio il passaggio in Prima Squadra. Il secondo anno è stato il momento in cui ho capito seriamente di volere fare il calciatore”.
“Io ho sempre militato in Serie C, sono contento di quel che ho fatto. Da piccolo sono stato operato all’anca, ho una gamba più corta ed una più lunga. Problema dovuto alla nascita non curato bene. A 7 anni mi sono operato tagliandomi la testa del femore. Mi davano una partita al mese, quindi oggi sono molto contento del percorso portato avanti. Nessuno mi ha dato la fiducia necessaria per effettuare il salto di categoria, però non ho particolari rimpianti”.
“Il cappello? Sin da piccolo lo indosso, non per mascherare il fatto che non abbia capelli. Forse mi dà un senso di sicurezza, io ed il mio cappello siamo inseparabili ormai. La gioia più grande della mia vita? Sicuramente la nascita di miglia figlia Carol che ha 6 anni, un’emozione che auguro di provare, significa anche aumento delle tue responsabilità . Cosa mi piace fare fuori dal campo? Non mi piacciono le serate fuori, sono un tipo vecchio stampo. Preferisco stare a casa con la mia ragazza a Catania, seguo le partite e fortunatamente piacciono anche a lei. A Battipaglia la priorità è mia figlia e la famiglia”.
“Cosa farei se segnassi un gol decisivo per la promozione del Catania in Serie A? Potrei pure morire. Soprattutto nel mio caso, non avendo ancora segnato al ‘Massimino’. Sarebbe bellissimo, una gioia immensa. Questo stadio, poi, ti trasmette emozioni da Serie A. L’importante è arrivare all’obiettivo finale. Poi che sia io o qualcun altro a siglare la rete decisiva, poco conta. L’obiettivo è portare i rossoazzurri in Serie B”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
MAZZARANI: “La pressione non mi mette ansia. Catania, piazza da Serie A. Parlo quasi catanese nello spogliatoio…”
Andrea Mazzarani  Ai microfoni della trasmissione Piacere Calcio Catania, in onda su Ultima Tv, il centrocampista rossoazzurro Andrea Mazzarani parla di vita privata, curiosità e tanto altro. Ecco di seguito le parole di Mazzarani evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Dopo Monopoli ci è cambiato qualcosa a livello mentale, siamo più spensierati e liberi. Adesso nel finale di campionato proviamo a vincerle tutte. Dobbiamo rimanere tranquilli, sereni. Chi sono fuori dal campo? Fidanzato da 8 anni, ma di matrimonio ancora non se ne parla. D’altronde lei sta a Milano, io qui. Vediamo in futuro. Sono un ragazzo tranquillo, suono la chitarra nel tempo libero. A me piace Vasco, Ligabue. I grandi classici”.
“Catania? E’ una piazza da Serie A, giustamente la pressione dei tifosi è tanta. Io l’ho sempre vissuta in maniera molto serena, non mi sono mai fatto prendere dall’ansia. A me piace anche quando mi fermano per strada. Sono molto disponibile, ai tifosi chiedo di sostenerci sempre, come hanno fatto finora, e di venire numerosi allo stadio perchè per noi rappresenta un’arma in più. Spero che alla fine possiamo festeggiare tutti insieme. Catania è una città meravigliosa, il clima incredibile. Aci Trezza, Aci Castello e Taormina sono molto belle. Fra una corsa e l’altra a Torre del Grifo ci abbronziamo pure”.
“Ho viaggiato parecchio nella mia vita, sono stato in tanti posti. Hong Kong, Singapore, Miami, Las Vegas, Bahamas… prossima meta? Ho speso una barca di soldi, quindi adesso ci accontentiamo di Formentera, Ibiza e posti così. Cosa porterei in valigia? Un quaderno ed una penna sicuramente. Magari anche il pallone, lo gonfio all’arrivo, e due bottigliette d’acqua, mentre il cellulare non lo considero indispensabile. Con chi sono più legato all’interno del gruppo? Io lego con tante persone. Mi piace molto scherzare. Se devo proprio scegliere, a parte Russotto che conosco da una vita avendo giocato con lui anche a Crotone ed essendo romano come me, ho legato abbastanza con Biagianti e Bucolo. Ormai parlo quasi catanese”.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
CALCIO DI SICILIA: Palermo, batosta a Venezia e Tedino a rischio. Le gare delle siciliane di C
In attesa che giochino le altre formazioni del calcio siciliano professionistico, nel campionato di Serie B il Palermo scivola malamente a Venezia. 3-0 il risultato finale con reti di Suciu, Stulac e Andelkovic. Adesso è a rischio la posizione del tecnico Bruno Tedino. Domenica 29 aprile, invece, toccherò scendere in campo alle siciliane di Serie C. Fischio d’inizio alle 17.30 per le partite di Trapani, Catania, Siracusa, Akragas e Sicula Leonzio. I granata provano a consolidare il secondo posto battendo il Monopoli al “Monopoli”, mentre i rossoazzurri cercheranno di riprenderselo ma sapendo di trovarsi di fronte un duro ostacolo chiamato Matera, in terra lucana. Siracusa impegnato a Castellammare di Stagia, mentre il già retrocesso Akragas ospita il Racing Fondi e la Leonzio sfiderà , in casa, la Reggina.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
LO MONACO: “Catania, non si molla di una virgola. Lecce, complimenti doverosi. Tifosi patrimonio da non disperdere. Presunta normativa Figc? Da non dormire la notte…”
Molteplici tasti toccati dall’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco intervenuto in Sala Stampa a Torre del Grifo Village. E’ il momento di non gettare la spugna, ma continuare a premere sull’acceleratore per provare a strappare il pass per la Serie B anche attraverso i Play Off. Queste le parole di Lo Monaco evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Questo è stato un campionato giocato alla grande da parte di Catania, Lecce e Trapani. Noi abbiamo sfruttato le opportunità per chiudere il discorso. Basti pensare alle ultime due partite casalinghe giocate davanti a 15mila e 20mila spettatori, dove sarebbe bastato fare 6 punti trovandoci in vetta alla classifica. Per vincere i campionati serve anche la fortuna di sfruttare le circostanze. Il colpo di testa di Bogdan a 20 minuti dalla fine con la Juve Stabia ci avrebbe permesso di vincere. Contro il Trapani abbiamo costruito tante occasioni nella ripresa, se avessimo segnato avremmo parlato di un altro risultato. Il pubblico di Catania non c’entra nulla con la C, in questa categoria nessuna o pochissime piazze riescono a portare 20 mila persone allo stadio. Forse neanche in B. Però deve essere chiaro a tutti che rischiamo di creare delle aspettative assodate. Io ci tengo a dirlo. Non sta scritto da nessuna parte che il Catania debba vincere”.
“I campionati non si vincono solo con il pubblico ma giocando in maniera competitiva e sfruttando al meglio i momenti clou fino alla fine. Non ci siamo solo noi a concorrere. Si tratta del primo anno che il Catania è tornato. Ora abbiamo una nostra forza e competitività con una buona squadra, siamo riusciti a riportare i tifosi allo stadio. Il più grave delitto sarebbe disperdere il patrimonio della nostra gente. Io sono anche abbastanza critico nei discorsi perentori. Noi vogliamo andare in B, non dobbiamo. Sono terminologie totalmente diverse. Siamo consapevoli che se noi dovessimo farcela, avremmo fatto un miracolo riportando in appena due anni il Catania in un territorio non paludoso. Ecco perchè vogliamo la B con tutte le nostre forze. Dobbiamo fare i conti, però, con altre concorrenti per la vittoria finale”.Â
“Ci mangiamo le mani per avere disperso e dilapidato davanti ad uno spettacolo di tifo incredibile la possibilità di prendere il volo. Purtroppo è successo e bisogna prenderne atto. Così come bisogna prendere atto che c’è un campionato ulteriore da affrontare, considerando che i Play Off sono un terno al lotto. Ci sono tre gironi con le squadre classificatesi fino al decimo posto che si affronteranno e ne resterà solo una. Noi abbiamo il dovere di provarci fino alla fine, ma dico a chiare lettere che non sta scritto in nessun libro sacro che il Catania debba vincere. Si vince per la concomitanza di tante cose. Allestendo una buona squadra, con cuore, staff tecnico, grande pubblico, avendo una stampa vicina alla squadra e sfruttando le occasioni positive”.
“Il Lecce a Reggio Calabria non meritava assolutamente di vincere, ma ce l’ha fatta. Se i salentini avessero perso sarebbe stato sfacelo totale. Il Lecce ha avuto la fortuna di piazzare una vittoria fondamentale ma facciamo i complimenti doverosi a loro, concentrandoci interamente ai Play Off e provando a farli nostri. Potevamo superarli ma non è andata così. Con la Juve Stabia abbiamo tentato in tutti i modi di vincere, col Trapani a parte il primo tempo che definisco precario, nella ripresa i granata stavano per vacillare ma il calcio è questo. Non esiste vittoria senza sofferenze. Mi auguro con tutto il cuore, pagherei non so cosa per arrivare all’ultima giornata e fare in modo che la nostra gente festeggi la promozione in B”.Â
“Si parla di una normativa che può mettere a rischio l’iscrizione? Noi dobbiamo rispettare dei parametri per iscriverci, tra cui il Patrimonio Attivo della società . Dovremmo rientrare in questo P.A., per noi significherebbe versare dieci milioni di euro. Sono 3-4 giorni che non dormo. Andrebbero conteggiate determinate immobilizzazioni come il Centro Sportivo. In questo caso dovremmo rapinare una banca. Comunque ancora non c’è nulla di certo, vedremo. Mi auguro che la FIGC faccia un passo indietro. Ne parleremo quando avremo definito la situazione con gli organi di competenza. Per quanto concerne gli altri debiti dovremo, invece, dimostrare entro il 30 aprile di avere pagato tutti i debiti con i consociati Fifa. Siamo organizzati in questo senso. Poi abbiamo gli stipendi dei calciatori fino a tutto maggio, le tasse e le rateizzazioni IVA. Stiamo sul pezzo, è già stato pagato marzo ai dipendenti ed è tantissima roba. A giorni pagheremo anche aprile, questo ci rende relativamente sereni. Ci leva un pò il sonno il fatto del P.A. ma andremo a parlare con chi di dovere. Siamo impegnati su più ambiti, inoltre dovremo badare al campo che abbiamo sempre nella nostra testa”.
“Quest’anno abbiamo fatto molto bene ma ci è mancato il colpo del ko. Finalmente abbiamo ri-patrimonializzato il Catania con calciatori giovani di valore come Barisic, Manneh, Bogdan e Di Grazia. Il nostro settore giovanile va a gonfie vele. Dobbiamo continuare il lavoro svolto, andando avanti per la nostra strada. Il Catania ritornerà a casa sua, non importa quanto tempo ci vorrà . Il Matera? Squadra pericolosa, reduce da un successo esterno però noi conosciamo la forza del nostro organico. Ripartiamo dal secondo tempo del derby. Mettiamoci una pietra sopra e andiamo avanti, la nostra gente ha dimostrato di essere da Serie A, noi dobbiamo ancora dimostrarlo. Nuove soluzioni a centrocampo? Fornito si è ripreso alla grande. L’impiego di Rizzo o Bucolo sono soluzioni valide a centrocampo. Non mancano le pedine per rivitalizzare un momento di appannamento di un reparto. Lo stesso Manneh potrebbe giostrare da mezzala”.Â
“Play Off? Mi auguro di arrivare secondi in campionato. Da terzi faremmo un turno in più andata e ritorno. Il Parma li ha vinti ma ricordiamoci la fatica con cui ha superato il Pordenone in semifinale. Noi abbiamo una rosa di 24 giocatori tutti di eguale livello. Ci auguriamo che questa batosta passi in fretta e che si possa ripartire. I Play Off sono per gente fresca, perchè fa caldo, c’è l’attenzione della partita e mille altri fattori da considerare. Laddove c’è freschezza abbiamo un vantaggio in più, bisogna schierare chi sta meglio. Mi è capitato di fare gli spareggi promozione, li ho vinti. Vince chi ha più possibilità di ricambio e possiede maggiore capacità di sfruttare il proprio organico a disposizione. Alla nostra squadra chiedo di ricordarsi dell ultime due due partite casalinghe. Non si migliora se non partiamo dalla presa di coscienza per gli errori commessi. Comincia un nuovo campionato, andiamo avanti decisi e non si molla fino all’ultimo”.
“Noi abbiamo tifosi che amano la propria squadra. Quando si ama, c’è chi reagisce alla delusione amorosa in maniera diversa, addirittura anche ammazzando la propria compagna. L’amore è un sentimento così forte che suscita delle reazioni molto soggettive. Se a fine partita qualche tifoso manifesta la propria delusione fischiando o contestando, ha ragione. La delusione l’abbiamo avuta tutti. Noi stiamo facendo l’impossibile per provare a vincere il campionato. Il Catania è una squadra che ha fatto un grandissimo campionato, poi se qualche giocatore non ha avuto il rendimento auspicato fa parte del gioco. Abbiamo allestito un organico competitivo ma la squadra ha ciccato nei momenti cruciali. Lo dico e mi arrabbio, la pressione mi viene a 2.100 ripensando alle occasioni sprecate. Lucarelli voleva giustificare la squadra ma noi abbiamo gente di grande esperienza abituata a giocare in categorie superiori, quindi non ci sono problemi di pressione. Gli episodi, purtroppo, ci hanno sfavorito ma non molleremo di una virgola”.Â
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***
CATANIA: numeri danno conferma ulteriore, il campionato lo stai perdendo in casa
Nella sua storia il Catania ha principalmente costruito le proprie fortune tra le mura amiche. Negli ultimi anni, invece, ha preso il sopravvento il mal di trasferta ma in questa stagione i rossoazzurri hanno nettamente modificato l’andamento esterno con risultati spesso più che lusinghieri. Peccato che, paradossalmente, nella gestione Lucarelli proprio al “Massimino” il Catania stia perdendo il campionato. Considerati i punti collezionati in casa, infatti, ad oggi la differenza con Trapani e Lecce, ferme a quota 38, è di quattro lunghezze. Quattro punti che stanno facendo la differenza. Nel corso della stagione il rendimento casalingo ha sempre registrato un passo indietro rispetto alle dirette contendenti. E lunedì scorso è arrivata un’ulteriore conferma in tal senso.
***CLICCA QUIÂ per mettere MI PIACE alla nostra pagina Facebook***