LUCARELLI: “Russotto non giocherà, dubbio Di Grazia. A Lentini gara più difficile della stagione. Possibile Lodi ancora mezzala. Mi preoccupa che…”
Conferenza stampa di Cristiano Lucarelli a Torre del Grifo, quando si avvicina Sicula Leonzio – Catania. Queste le parole di Lucarelli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“La Sicula Leonzio nelle due partite giocate contro di noi in Coppa Italia e campionato è la squadra che forse ha portato più a nudo alcuni nostri difetti. Sarà una gara assolutamente complicata, la più difficile da qui alla fine della stagione. Andiamo ad inaugurare un altro campo. La Sicula Leonzio merita di tornare a Lentini. Ho parlato anche con loro sulla possibilità di allenare i bianconeri in estate, sono persone squisite dal punto di vista umano, ambiziose e giovani. Come società mi sta simpatica. Mi preoccupa un pò il fatto che noi abbiamo giocato 18 gare in trasferta mentre le nostre rivali 15 fuori casa e 3 in campo neutro. Lo dico senza polemica. Non mi si venga a dire che giocare con la Leonzio a Lentini davanti a 5mila spettatori sia come farlo al “Massimino” davanti a 100 spettatori. Nè che giocare con la Juve Stabia a Caserta sia uguale. Non vorrei che con l’Akragas fossimo costretti a giocare chissà dove o ad Agrigento”.
“Alla luce di quanto detto, i coefficienti di difficoltà aumentano. Diana ha già tirato dei brutti scherzi, sia a me che al Catania. La Leonzio, poi, col Catania riesce a dare il meglio di sè. Domenica la partita si presenterà ad alto coefficiente di rischio. Se riuscissimo a vincere, forse avremmo superato l’ostacolo più duro e potrebbero aprirsi degli scenari impensabili fino ad un paio di settimane addietro”.
“Credo che la nostra sia una squadra che se riesce a non subire gol, poi qualcosa là davanti inventa sempre. E’ un dato già analizzato e fa riflettere. Vero che non sempre i numeri sono veritieri di tutto, però ti danno delle indicazioni. Forse all’andata arrivammo alla partita con la Leonzio sentendoci molto forti. Da lì le nostre gare in casa sono state giocate con maggiore apprensione, togliendoci qualche certezza. Spero che il match di Lentini ci dia la possibilità di riscatto. Tutto è nato con la Leonzio, mi auguro che tutto si concluda domenica attraverso una grande prestazione nell’approccio, nella tattica, nella tecnica, sul piano fisico e mentale. Dobbiamo capire cosa troveremo in termini di un entusiasmo dell’ambiente, della corsa e dei ritmi che proverà a fare valere la Leonzio. Superando queste difficoltà, ci siamo spesso esaltati. Pareggiando in termini di fame e cattiveria agonistica, emerge la qualità tecnica”.
“Contro il Siracusa avevo l’esigenza di piazzare Biagianti come schermo a protezione della difesa, visto che il trequartista Catania non avrebbe permesso a Lodi di effettuare determinate giocate andandolo a prendere in cabina di regia. Dal punto di vista tattico Biagianti fornisce valide garanzie sulla possibilità di giocare con una linea difensiva a quattro. Una soluzione che ha dato i suoi frutti nello scorso turno di campionato. La Leonzio gioca con il 4-3-3, quindi non dovrebbe esserci il giocatore che s’incolla a Lodi durante la partita. Ma da mezzala Lodi è decisivo se fa la giocata risolutiva più vicino alla porta, quindi teniamo bene in considerazione la possibilità di riproporlo da mezzala anche a Lentini”.
“La Leonzio ha avuto delle vicissitudini ed è stata penalizzata giocando sempre in trasferta, quindi magari qualche punto gli manca. Non sarà un match agevole nemmeno sulla carta. L’ho detto col Siracusa e lo ripeto, il fatto che ci attendano maggiori difficoltà rispetto ad altre occasioni non vuol dire che non siamo attrezzati per vincere. Ogni avversario ci renderà sempre la vita difficile, però la nostra forza può superare tali difficoltà. Tutto starà a noi, avendo sempre grande rispetto dell’avversario. Non mi dispiace egoisticamente l’assenza dello squalificato Marano perchè è un centrocampista che possiede tempi d’inserimento incredibili. Si fa trovare spesso nel posto giusto al momento giusto. Le condizioni del terreno di gioco? Non sembrano rassicuranti. Mi immagino una partita più di spada che di fioretto. Valuteremo anche su questo aspetto l’utilizzo di giocatori con caratteristiche maggiormente adatte al contesto”.
“Vista l’esperienza di Lecce, credo che Russotto vada gestito per evitare ricadute che a questo punto della stagione potrebbero essere letali. Probabilmente lo porterò in panchina, ha fatto pochi allenamenti con noi in settimana. Dei vincoli ci sono ancora. Di Grazia? Spero che torni ad allenarsi con la squadra perchè ha riportato uno scontro fortuito con Bogdan ed in seguito non si è più allenato con la squadra, facendo differenziato in questi giorni. Non ho ancora parlato coi medici oggi. Dispiace se non recuperasse perchè anche la settimana precedente ha avuto problemi, a seguito di un’influenza. Scherzosamente lo chiamo ‘disgrazia’ perchè gliene capita sempre una nuova”.
“Quando decidi di fare parte del mondo del calcio, dai per scontato che verrai giudicato esclusivamente per i risultati. Se vinci sei bravo, se perdi l’opposto. Poi dipende dall’interpretazione del proprio mestiere. Se lo fai da professionista, non ti affezioni con nessuno e timbri semplicemente il cartellino, curando il proprio orticello oppure se vivi la professione con purezza e carattere, magari passando per quello più superficiale, incazzoso. Credo che ognuno debba essere sempre se stesso, coerente, nella buone e nella cattiva sorte. Io sono un passionale, vivo la partita, la mia squadra e l’ambiente in cui lavoro. Per questo a volte posso andare sopra le righe, fa parte della mia persona”.
“Domenica 4-3-3 opposto a 4-3-3? Noi lo intendiamo con caratteristiche un pò diverse dalla Leonzio. Arcidacono e Bollino tendono a venire dentro lasciando poi lo spazio per gli inserimenti degli esterni di difesa. Dovremo essere molto attenti centralmente perchè, come noi, i bianconeri attaccano benissimo la profondità. Loro sono più garibaldini poichè portano gli esterni di difesa ad accompagnare l’azione, quindi lasciano tante situazioni di parità o inferiorità numerica nel momento in cui fanno la partita. Cercheranno di accorciare la distanza con i nostri esterni sfruttando le corsie laterali per gli inserimenti”.
“Spesso in casa ho la sensazione che si vada a ritmi più lenti, in realtà tra le mura amiche la nostra azione viene molto rallentata dalle condizioni del campo. Siamo costretti a giocare a due tocchi, la palla non scorre benissimo e questo aspetto incide. Nelle ultime settimane abbiamo cambiato metodo di lavoro. Ora siamo al rush finale, quindi si devono toccare altri tasti. Facciamo molti lavori basati sulla reattività e rapidità. Domenica quando la squadra si è sciolta, pian pianino, ha alzato il baricentro disputando un ottimo secondo tempo. Catania pirata a Lentini? Tutti vogliono farci la festa. Noi dobbiamo andare sempre a letto con questo pensiero. Le avversarie contro di noi hanno il jolly della vita, quindi non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno. Il pericolo lo abbiamo riscontrato sempre, in special modo dopo il conseguimento di ogni risultato positivo”.
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SERIE C: bomber d’Europa, Curiale nella Top 60. In vetta Dioni e Marriott, Guerra italiano più prolifico
Chi sono i giocatori dei principali campionati europei di terza serie a vedere più frequentemente la porta? Secondo dati statistici raccolti da TuttoCalcioCatania.com prendendo in esame i tornei inglesi, francesi, tedeschi, italiani e spagnoli, il calciatore più prolifico del nostro Paese è Simone Guerra della Feralpisalò (girone B di Serie C). Nella speciale Top 60 c’è spazio anche per l’attaccante del Catania Davis Curiale. A comandare la classifica marcatori d’Europa spiccano Dioni e Jack Marriott, rispettivamente in forza al Fuenlabrada (Spagna) ed al Peterborough United (Inghilterra) con un bottino di ben 19 gol.
1.Dioni (Fuenlabrada) – 19
2.Jack Marriott (Peterborough United) – 19
3.Enric Gallego (Cornellà) – 18
4.Loren Morón (Betis Deportivo Balompié) – 17
5.Diego Cervero (Mirandés) – 17
6.Manuel Schäffler (Wehen Wiesbaden) – 16
7.Simone Guerra (Feralpisalò) – 15
8.Stephan Hain (Unterhaching) – 15
9.Rafael Mir (Valencia Mestalla) – 15
10.Francesco Tavano (Carrarese) – 14
11.Bradley Dack (Blackburn Rovers) – 14
12.Erhun Oztumer (Walsall) – 14
13.Brett Pitman (Portsmouth) – 14
14.Daniele Ragatzu (Olbia) – 13
15.Daniele Vantaggiato (Livorno) – 13
16.Yuri (Ponferradina) – 13
17.Matthias Morys (VfR Aalen) – 13
18.Daniel Keita-Ruel (Fortuna Köln) – 13
19.Fabian Schleusener (Karlsruher) – 13
20.Benjamin Girth (Meppen) – 13
21.Charlie Wyke (Bradford City) – 13
22.Eoin Doyle (Oldham Athletic) – 13
23.Kieffer Moore (Rotherham United) – 13
24.Tom Eaves (Gillingham) – 13
25.Ettore Marchi (Gubbio) – 12
26.Andrea Saraniti (Lecce) – 12
27.Danny Graham (Blackburn Rovers) – 12
28.Nick Powell (Wigan Athletic) – 12
29.Charlie Mulgrew (Blackburn Rovers) – 12
30.Rocco Costantino (Südtirol) – 11
31.Alessandro Capello (Padova) – 11
32.Alessio Curcio (Arzachena) – 11
33.Salvatore Bruno (Giana Erminio) – 11
34.Davide Moscardelli (Arezzo) – 11
35.Danilo Alessandro (Pro Piacenza) – 11
36.Gorka Guruzeta (Bilbao Athletic) – 11
37.Joaquín Cerdá (Navalcarnero) – 11
38.Héctor Gómez (Unión Adarve) – 11
39.Stephan Andrist (Wehen Wiesbaden) – 11
40.Soufian Benyamina (Hansa Rostock) – 11
41.Ellis Harrison (Bristol Rovers) – 11
42.Lyle Taylor (Wimbledon) – 11
43.Davis Curiale (Catania) – 10
44.Pablo González (Alessandria) – 10
45.Fabio Perna (Giana Erminio) – 10
46.David Añón (Pontevedra) – 10
47.Rayco García (Logroñés) – 10
48.Claudio Medina (Sporting de Gijón B) – 10
49.Benja (Elche) – 10
50.Nino (Elche) – 10
51.Isaac Aketxe (Cartagena) – 10
52.Marc Fernández (UCAM Murcia) – 10
53.Sven Michel (Paderborn) – 10
54.Daniel Frahn (Chemnitzer) – 10
55.Ronny König (Zwickau) – 10
56.Devante Cole (Fleetwood Town) – 10
57.Josh Morris (Scunthorpe United) – 10
58.Craig Davies (Oldham Athletic) – 10
59.Aaron Boupendza (Pau) – 9
60.Koro Koné (Boulogne) – 9
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© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.
ARCIDIACONO – D’ANGELO (Sicula Leonzio): quando radio mercato parlava di loro in ottica Catania
Santo D’Angelo e Pietro Arcidiacono, calciatori in forza alla Sicula Leonzio che avrebbero potuto conoscere la strada in direzione Catania. Per la verità uno dei due è proprio catanese, ma mai ha coronato il sogno di vestire rossoazzurro. Parliamo dell’attaccante Pietro Arcidiacono. Nella passata stagione radio mercato lo accostò proprio al Catania. Ne parlò da calciatore del Foggia prima di affrontare gli etnei:
“Sono nato in un quartiere di Catania e per me sarà una partita speciale perché sono un tifoso, non ho mai giocato lì, ma forse è meglio così altrimenti dovevo prendere 600 biglietti per i parenti…”.
Il centrocampista D’Angelo, invece, è palermitano di nascita. Era finito in orbita Catania nel 2016-17, quando militava tra le fila del Fondi in prestito via Matera. Classe 1995, D’Angelo è stato monitorato per un certo lasso di tempo dagli osservatori rossoazzurri. Probabilmente con il consenso dell’allora tecnico Pino Rigoli. Poi la società etnea non approfondì il discorso ed il ragazzo è ripartito dalla Sicula Leonzio, inizialmente con Rigoli in panchina.
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SICULA LEONZIO – CATANIA: se si fosse giocato al “Massimino”, no ai tifosi rossoazzurri
Da fonti attendibili apprendiamo che se la partita con la Sicula Leonzio si fosse disputata allo stadio “Angelo Massimino”, la Lega Pro non avrebbe dato il proprio benestare alla presenza di tifosi del Catania. Precedentemente, infatti, la Leonzio ha giocato nell’impianto sportivo etneo non concedendo l’accesso alle tifoserie avversarie. Così sarebbe stato anche per i sostenitori rossoazzurri, malgrado il “Massimino” ospiti regolarmente le gare casalinghe del Catania. Il match verrà disputato a Lentini ed è molto meglio così, evitando possibili polemiche.
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DIANA (Sicula Leonzio): da calciatore contribuì anche all’esonero di Baldini a Catania. Quella volta che Mascara si scatenò…
Vecchia conoscenza dei tifosi del Catania da avversario, non solo per l’esperienza alla guida del Melfi, si appresta ad affrontare nuovamente i rossoazzurri in qualità di allenatore della Sicula Leonzio. Da calciatore sei volte nella storia Aimo Diana ha incontrato il Catania, senza mai conseguire il risultato di parità. Tre derby vissuti quando militava tra le fila del Palermo ed un gol messo a segno contro l’Elefante da giocatore del Torino, pesante perché contribuì all’esonero di Silvio Baldini nella stagione 2007/2008. Due le affermazioni contro squadre in cui giocò Diana, ultima delle quali al “Massimino” nel 2008 con Giuseppe Mascara autore di una fantastica tripletta per il 3-2 finale al cospetto del Torino. Fu un incontro molto combattuto.
AIMO DIANA – PRECEDENTI DA CALCIATORE COL CATANIA
SERIE A 2006/07
Palermo 5-3 Catania
Catania 1-2 Palermo
SERIE A 2007/08
Catania 3-1 Palermo
Catania 1-2 Torino
SERIE A 2008/09
Catania 3-2 Torino
Torino 2-1 Catania
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MORIERO: “I miei progetti per il futuro”
Le ultime esperienze in panchina le ha vissute a Catania e Sambenedetto del Tronto. Adesso, però, Francesco Moriero attende il progetto giusto per ripartire:
“Io ho allenato fino a due mesi fa la Sambenedettese, stavo facendo bene, ero sempre tra il primo e il terzo posto, poi ho fatto due sconfitte consecutive e sono stato allontanato – spiega a passionecalcio.it – Vado per la mia strada cercando di trovare sempre l’occasione per rilanciarmi. Io non mi abbatto, anzi, sono sempre più pronto, intanto studiamo, ci aggiorniamo e guardiamo i più grandi”.
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SICULA LEONZIO – CATANIA: derby mancato per Rigoli, da dicembre non più sulla panchina bianconera
“La Sicula Leonzio comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra il signor Pino Rigoli e il suo staff a cui vanno i sentiti ringraziamenti per la professionalità e la dedizione alla causa che hanno contraddistinto l’operato in bianconero”. Era il 4 dicembre 2017. Sono trascorsi tre mesi dall’emissione di quel comunicato. I risultati suggerirono al club bianconero di puntare su Aimo Diana, in sostituzione di Rigoli.
Domenica la Leonzio affronterà il Catania e per il tecnico di Raccuja sarebbe stato un derby nel derby. Lui, nato in provincia di Messina, ha affrontato il Catania anche da allenatore dell’Akragas e guidato proprio la formazione rossoazzurra nella stagione 2016-17. All’andata strappò tre punti pesantissimi al “Massimino” studiando ogni singolo dettaglio della partita e meritando la vittoria. Tra pochi giorni vivrà il derby Sicula Leonzio-Catania da spettatore, magari con un pizzico di nostalgia.
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CURIALE: “Secondo figlio se porto il Catania in B. Lucarelli, al fantacalcio lo compravo sempre. Aya il mio allenatore in seconda”
Aspetto professionale e personale che emerge dalle parole dell’attaccante rossoazzurro Davis Curiale, intervenuto nel corso della trasmissione Piacere Calcio Catania su Ultima Tv. Ecco le parole di Curiale evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Il gol al Siracusa è stato una liberazione dopo settimane difficili. Adesso ripartiamo. Ho raggiunto la doppia cifra, una soddisfazione personale perchè venivo da qualche anno caratterizzato da pochi gol. Catania è stata la scelta giusta per me, ringrazio i direttori Lo Monaco ed Argurio per questa opportunità. Rapporti con i tifosi? Mi sono ambientato subito, dalla prima gara in Coppa Italia con la Sicula Leonzio è stato subito feeling. Con la famiglia mi trovo benissimo. Spero di rimanere qui a lungo”.
“Sono sposato con Patrizia da giugno, con un figlio di 3 anni che si chiama Vito. Mi auguro che anche lui diventi calciatore raggiungendo obiettivi che io non sono riuscito a centrare perchè non ho avuto la guida giusta. Parlo di procuratori e conoscenze importanti nei momenti migliori della mia carriera. Se mio figlio decidesse di percorrere questa strada, farei di tutto per il suo bene. Un altro bambino? A Frosinone volevo il primo figlio in caso di promozione e così è stato. Adesso, se salgo in B col Catania c’è in programma il secondo figlio”.
“Lucarelli? Quando ero più piccolino, lo prendevo sempre al Fantacalcio. Anche perchè batteva rigori, punizioni… segnava in qualunque modo. Quando ho saputo che avrebbe allenato il Catania, già dal carattere mi ispirava ed è esattamente come lo immaginavo. Abbiamo un rapporto schietto, sincero. Alla vigilia del derby col Siracusa, disse che mi avrebbe concesso un turno di riposo ed io accettai col sorriso la panchina, facendomi trovare pronto a gara in corso”.
“Bellissimo anche il rapporto con i compagni. Con chi ho legato di più? Ramzi Aya, lo definisco il mio allenatore in seconda. Spesso anche al telefono analizziamo la partita in serata. Dicendoci dove migliorare e cosa non è andata per il verso giusto. Se mi piace fare shopping? Io sono un ragazzo molto casalingo, però se mi avvicino ad un negozio non ho limiti di spesa. Moda? I miei compagni mi attaccano spesso per avere uno stile diverso da tutti. Forse perchè sono nato e cresciuto in Germania. A me piace essere in qualche modo diverso dagli altri”.
“Se sono social? Ho un profilo Instagram e Facebook. Qualche anno fa ero molto più social di adesso. Poi ho scoperto che si trattava di un’arma a doppio taglio perchè qualunque cosa scrivessi ho trovato giornalisti a cui magari stavo antipatico oppure interpretavano erroneamente i miei messaggi. Sono spesso finito sui giornali per polemiche inutili, allora mi sono un pò calmato. Però lo strumento social lo ritengo molto utile. Purtroppo non posso rispondere ai messaggi di tutti i tifosi, ma ci tengo a ringraziarli per l’affetto dimostrato. Spero di regalargli tante altre emozioni e di fare una grande festa tutti insieme in estate”.
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SEMENZATO: “Ferocia e determinazione, ma soprattutto lealtà. Zanetti idolo. Messaggio per Izco…”
Il laterale destro del Catania Daniel Semenzato rilascia alcune dichiarazioni svelando anche qualche aneddoto personale nel corso della trasmissione Piacere Calcio Catania, in onda su Ultima Tv. Ecco le parole di Semenzato evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Quando si giocano partite importanti, sentire il rumore dei tacchetti nel corridoio che ti porta al campo fa salire ancora di più l’adrenalina. Ti prepari alla battaglia, fai capire agli avversari che non si passa. Con ferocia e determinazione ma soprattutto lealtà, perchè non bisogna dimenticare che il calcio è un gioco.Più difficile affrontare una difesa schierata a cinque o a quattro? E’ sempre complicato trovarsi di fronte difese schierate, figuriamoci a cinque. Bisogna allora essere bravi nel giro palla, a cercare le imbucate, a muoversi tanto liberando gli spazi”.
“Correre su e giù, avanti indietro, senza fermarmi fino a fondo campo. Questo è il mio compito. Nelle ultime stagioni ho visto spesso la porta, quest’anno non ho fatto centro ma spero ancora per poco tempo. Mi piace accentrarmi. E’ una mia caratteristica anche questa. Quante volte effettuare una sovrapposizione nel corso di una partita? Dipende dal possesso palla, dagli spazi a disposizione, dall’avversario e dalle situazioni”.
“In partita dobbiamo essere bravi a trovare la giusta alchimia per individuare i varchi liberi. Durante l’allenamento provi quel che si metterà in pratica la domenica. Più ti alleni durante la settimana, più è probabile che i risultati siano buoni in partita. Jolly? Essere un giocatore duttile lo ritengo un valore aggiunto per il mister ed i compagni in termini di affidamento. Se c’è stato un momento in cui mi sono sentito fenomeno? Beh, fenomeno non direi ma mi è capitato di esaltarmi. Ricordo in particolare un gol, forse il più bello fatto, a Bassano prendendo palla dalla trequarti di campo per poi saltare tre avversari ed andare a segno. I compagni mi festeggiarono alla grande, furono molto gratificanti i complimenti del Presidente. Non a caso firmai il rinnovo del contratto”.
“Crossare? Non sempre è facile perchè a volte su alcuni campi il pallone rimbalza tante volte come se ci fosse un coniglio dentro. Si può crossare a giro, di piatto forte, di collo piede. Ci sono vari modi. Come preferisco effettuare i cross? Il mio modo preferito è quando il pallone arriva a destinazione ed il compagno riesce a fare gol. Gli assist di questa stagione? Ne ho effettuati un paio. A beneficio di Russotto col Bisceglie ed a Rende per Ripa, belli e determinanti entrambi”.
“Quando ho deciso di fare il calciatore? Mio padre e mio nonno erano calciatori. Anch’io ben presto ho iniziato a giocare a calcio. L’anno in cui andai via da casa, all’Inter, crebbe in me la voglia. Dopo un paio di provini, finite le scuole decisero di prendermi, lasciando la famiglia a 13 anni e non è stato facile. Giocare per quei colori e vedere giocatori d’alto livello è stata una grandissima sensazione. Zanetti? Per certi versi mi ha cresciuto. Ero molto vicino al ruolo, mi ha aiutato. Abbiamo condiviso diversi momenti fornendomi tanti consigli. Soprattutto a livello umano. Ad esempio l’essere sempre disponibile aiutando il prossimo e non togliendo il sorriso a nessuno”.
“Se conosco Mariano Izco? Calcisticamente l’ho visto poco ma so che è stata una figura importante per il Catania e anche per lui Zanetti rappresenta un idolo. Spero di seguire le sue orme. Indossava la casacca numero 13 in rossoazzurro. Il mio stesso numero. Perchè ho scelto proprio il ’13’? Per fare una dedica alla mia compagna nata il 13 gennaio. Un messaggio per Izco? A lui chiedo di continuare a seguirci, tifare per noi e, magari, un giorno scambiarci le nostre maglie numero 13”.
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MARTINEZ: “Io, portiere nato centrocampista. Catania scommessa personale”
Miguel Martinez, portiere del Catania, svela stati d’animo e curiosità nel corso della trasmissione Piacere Calcio Catania, in onda su Ultima Tv. Ecco le parole di Martinez evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:
“Catania è molto simile alla Spagna. Mi sono trovato subito molto bene, la gente è calorosa. In Spagna avevo ricevuto varie offerte e qualcun’altra in Italia, ma mio padre mi ha consigliato senza esitazione di sposare il progetto rossoazzurro. Sono qui anche per una scommessa personale. Aspetto il momento giusto per emergere. Com’ero da piccolo? Io ho iniziato a giocare da centrocampista, stesso ruolo del papà. Veramente monello, distruggevo la casa. Per questa ragione mi hanno sempre affibbiato tanti soprannomi, rappresentavo un problema”.
“Quando ho capito di fare il portiere? Un giorno mancava il portiere in campo, allora giocai io a difesa dei pali parando di tutto. Meglio la cucina spagnola o italiana? La cucina spagnola mi piace tantissimo ma preferisco quella italiana. Gradisco la paella di pesce e pollo in Spagna, la pasta alla norma rigorosamente con ricotta salata ma anche la pizza in Italia. Quando posso, mangio tutto”.
“Passioni particolari? Sono un appassionato di tennis, mia sorella ha disputato campionati importanti. Se sono scuola Nadal o Federer? Nadal. Cinema? Rapporto molto buono. Seguo tanti film, chiedete anche a Di Grazia. Mi piacciono le emozioni che trasmettono. A volte è scesa anche qualche lacrimuccia, lo confesso. L’attore preferito è Will Smith. Il mio cuore per chi batte? Al momento non sono fidanzato, non ho trovato la donna giusta. Idolo da bambino? Fernando Torres, tuttora lo è. E’ un ragazzino di Madrid che è cresciuto fino ad effettuare il grande salto. Mi piacerebbe conoscerlo di persona. Speriamo di farlo al più presto”.
“Io sono tifoso dell’Atletico Madrid. Quando venne a Torre del Grifo il figlio di Simeone, gli ricordai di non dimenticare assolutamente di salutarmi il ‘Cholo’. Cosa farò da grande? Sto studiando scienze sportive e fisioterapie. Gestiamo una piccola polisportiva in Spagna nella zona di Madrid con 800 bambini, dove sono cresciuto. Vorrei portare avanti questo progetto e migliorare tante cose. Ultima giornata di campionato, cosa farei nei minuti finali su un ipotetico rigore avversario con il Catania in vantaggio per 2-1 parandolo? Correrei esultante sotto la Curva togliendomi la maglia, sicuramente impazzirei”.
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